Discoteche, torna il ballo in Campania ma party solo a numero chiuso

Discoteche, torna il ballo in Campania ma party solo a numero chiuso
di Valerio Esca
Mercoledì 24 Giugno 2020, 08:30 - Ultimo agg. 13:26
4 Minuti di Lettura

Nelle discoteche di Napoli si ritorna a ballare. È attesa tra venerdì e sabato l'ordinanza regionale del presidente Vincenzo De Luca, grazie alla quale verranno alleggerite progressivamente le prescrizioni imposte ai locali. Ne ha dato notizia lo stesso governatore ieri mattina a margine di un incontro ad Arzano: «Ieri (lunedì per chi legge, ndr) - ha spiegato De Luca - abbiamo avuto un incontro con tanti gestori e deciso che questo fine settimana apriamo anche le discoteche, con alcune prescrizioni di sicurezza. Riprenderà questa attività perché non è possibile che i nostri ragazzi debbano andare nelle regioni del nord a divertirsi nel fine settimana, magari riportando qui nel sud anche qualche contagio».

Misurazione della temperatura degli avventori, elenco di chi prenota i tavoli, o anche di chi decide di recarsi nel locale a serata in corso, ingressi contingentati in base ai metri quadrati del locale, stop distanziamento sociale in pista per i locali all'aperto e per quelli al chiuso un metro ai tavoli e due in pista. Questi alcuni punti in discussione tra i gestori e la Regione Campania. Oggi ci sarà un ulteriore faccia a faccia tra il Silb (società italiana locali da ballo) e il comitato scientifico di Palazzo Santa Lucia per definire alcuni punti. «Manterremo - ha aggiunto De Luca - il vincolo delle 22 per l'asporto di bevande alcoliche. Si può andare nelle discoteche e nei locali, consumare alcolici all'interno e la cosa che mi ha colpito è che nella riunione degli operatori delle discoteche c'è stato un consenso generale sulla limitazione della vendita di alcolici per l'asporto. I primi che sono interessati ad avere locali gestiti in modo ordinato sono proprio gli operatori. È chiaro che siamo tutti interessati a fare i controlli della temperatura, avere l'elenco di chi prenota i tavoli nelle discoteche, insomma a mantenere un quadro di sicurezza, perché se c'è quella c'è anche l'economia, il divertimento, la movida e la possibilità di ritornare a livelli pre-crisi».
 


«Dopo quindici giorni sarà fatta una verifica in base ai dati dei contagi ci hanno comunicato dalla Regione - fa sapere Umberto Frenna, dell'Arenile - Finalmente si potrà anche ballare, ma noi come Arenile stiamo valutando la possibilità di mantenere il format aperitivi. Moltissime persone vengono da noi per godersi il tramonto, ma cercheremo ovviamente attendendoci alle prescrizioni di creare dei momenti, più sul tardi, per chi volesse ballare, da discoteca classica. Ovviamente gli accessi, da quanto è trapelato, saranno contingentati in base ai metri quadrati del locale. Chi avrà il tavolo per l'aperitivo e non vorrà entrare in pista, potrà farlo tranquillamente. Credo sia giusto ripartire - ha proseguito Frenna - vista la situazione dei contagi in Campania e a Napoli, al netto della zona rossa di Mondragone. Siamo oramai a contagio zero, o quasi, da settimane». Pierluigi Scatola, gestore del Post a Coroglio incalza: «Siamo contenti che ci sia data l'opportunità di ripartire, così come avvenuto in altre regioni. Bisogna però capire le misure che verranno adottate. Negli ultimi due weekend abbiamo lavorato bene con la formula della cena e dei due bar, con una capienza che ci siamo imposti a 400 persone, con 300 posti a sedere». Luca Iannuzzi del Nabilah proseguirà con la formula tipica degli aperitivi al tramonto: «Cambiare condizioni non ci interessa, a meno che le restrizioni non sia completamente eliminate. Meglio fare una cosa bene, anziché una arrangiata».

Oltre i gestori ci sono poi i deejay, che potranno tornare ad esibirsi nelle discoteche. Jesa, deejay italo-eritreo, tra i più noti in città sta già scaldando i motori: «Non ci siamo mai fermati, abbiamo continuato a lavorare in attesa di ripartire. Sono contento però che il presidente De Luca abbia aperto alla possibilità di far riprendere il nostro settore. Purtroppo noi artisti siamo stati un po' dimenticati dalle istituzioni nella fase del lockdown e anche dopo in verità.
Adesso rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo più forti di prima». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA