I lavoratori domestici regolarmente assunti in Campania nel 2022 sono stati 49.692, l’1,8% della popolazione è coinvolto nell’ambito domestico.
I dati che emergono dal 5° rapporto annuale sul lavoro domestico promosso da Domina (Associazione famiglie datori di lavoro domestico).
La provenienza principale è l’Italia (36,3%), seguita dall’Est Europa (31,2%) e dall’Asia (23,8%). Le lavoratrici donne rappresentano l’81,3%. L’età media del lavoratore domestico è 48,3 anni e, riguardo alle settimane lavorate, si registra la maggioranza tra chi non ha completato l’anno lavorativo (56,0%).
A livello provinciale la concentrazione delle colf è a Napoli (61,2%), mentre per le badanti la situazione è più omogenea, con il picco sempre a Napoli, dove si concentra il 40,2%.
In termini relativi, l’incidenza delle colf continua ad essere maggiore a Napoli (6,3 colf ogni 1.000 abitanti, media regionale: 5,5), mentre per le badanti il valore più alto è a Salerno (8,3 ogni 100 anziani, media regionale: 6,1)
Nel 2050 in Campania vi saranno 637mila ultra-ottantenni, con aumento del +103,3% rispetto al 2023; inoltre ci saranno 585mila bambini (0-14 anni). Di conseguenza, la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (13,2% della popolazione contro 12,1%) e il numero di badanti è previsto in crescita.
«I lavoratori domestici rappresentano un numero importante in Campania. Pensiamo che sia necessaria una riforma del settore capace di incentivare il lavoro regolare rispetto a quello sommerso. Solo così il settore potrà sviluppare a pieno tutte le sue potenzialità» ha commenta Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina.