Napoli, rivoluzione al Parco San Paolo: dopo le proteste arretrano i cantieri della Metro

Napoli, rivoluzione al Parco San Paolo: dopo le proteste arretrano i cantieri della Metro
di Oscar De Simone
Martedì 3 Settembre 2019, 10:34 - Ultimo agg. 10:42
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L’arretramento dell’area di cantiere, l’ampliamento delle vie di fuga e il sistema di videosorveglianza. Queste le tre “conquiste” ottenute dagli abitanti del Parco San Paolo dopo mesi di appelli e di proteste. I new jersey e le transenne che “impacchettavano” viale Maria Bakunin sono stati spostati nella sola zona interessata dai lavori per i sottoservizi che dovrebbero proseguire per altri sei mesi.

Anche i marciapiedi sono stati liberati e resi nuovamente percorribili, sui due lati del vialone principale. Ma c’è ancora un ultimo nodo da sciogliere e riguarda la sicurezza di quei palazzi all’ombra del cantiere. Proprio lì, nel corso degli ultimi mesi, si sono registrate numerose rapine e furti in appartamento. Per questo motivo, i residenti hanno chiesto alla ditta Astaldi di accelerare le operazioni di installazione delle telecamere, concordate con il Comune di Napoli.
 


«Non è stata un'estate facile», commenta l’assessore al welfare della X Municipalità Costanza Boccardi. «Nel parco ci sono stati furti e momenti di terrore come quello della folle corsa in auto nell’area pedonale dello scorso 10 agosto. Abbiamo bisogno di maggiore sicurezza e per questo abbiamo insistito per avere le telecamere. È necessario individuare chiunque entri o esca dal parco. Solo in un secondo momento penseremo ai lavori da fare per riportare le strade al loro assetto originario. Intanto speriamo che i lavori della metro riprendano al più presto perché il quartiere è ancora “fermo” ed isolato dal resto della città».

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