Ecoballe tutte rimosse, ​via all'operazione rilancio nell'area Asi di Pascarola

Ecoballe tutte rimosse, via all'operazione rilancio nell'area Asi di Pascarola
di Antonio Parrella
Martedì 14 Gennaio 2020, 08:32 - Ultimo agg. 11:52
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Rimosse tutte le 4000 tonnellate di ecoballe depositate nell'area Asi di Pascarola, presso il sito di stoccaggio allestito all'interno della Pontin Srl, utilizzato per il loro deposito durante la chiusura del termovalorizzatore di Acerra. Le ecoballe sono state stoccate a partire dallo scorso 26 settembre fino al successivo 12 ottobre, mentre dal 21 ottobre sono iniziate le operazioni di rimozione. All'inizio si parlava di ben 15mila tonnellate da stoccare a Caivano, poi ridotte a 11.500, fino a giungere definitivamente alle circa 4000 tonnellate effettivamente allocate nella cittadella industriale.

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RIPRISTINO
Dunque ora è stato ripristinato lo stato dei luoghi e ripulita l'area interessata, dopo tante polemiche, tensioni e dissapori, tra cittadini, industriali e istituzioni comunali e sovracomunali (Regione e Città Metropolitana), per la localizzazione nei mesi scorsi dei quattro siti di stoccaggio nel polo industriale, destinati ad accogliere in una zona già ad alto impatto ambientale nuovi ed indesiderati rifiuti imballati. La vivace protesta, con in testa i vertici del consorzio Asi di secondo livello, costituito da Francesco Saverio Rea (presidente), Nino Navas (vicepresidente) e Iuri Bervicato (vicepresidente vicario), fu attuata non appena la Sapna rese noto le quattro aree di stoccaggio a Caivano, ubicate tra ex Igica e ditta Di Gennaro Spa, per scaricare ancora rifiuti, facendo così compagnia alle altre 350 mila tonnellate di ecoballe, già allocate nella stessa zona dal lontano 2003 e finora mai rimosse. «La rimozione delle 4000 tonnellate di ecoballe - precisa il vicepresidente del consorzio Asi di secondo livello, l'imprenditore Nino Navas - è stata effettuata sotto il nostro costante monitoraggio ed ha visto l'impiego di venti camion al giorno. Pertanto gli impegni assunti dalla Sapna sono stati rispettati e l'impatto ambientale sul nostro territorio si può considerare nullo. Tutto ciò - prosegue Navas - è stato reso possibile grazie al rispetto delle regole, al controllo su tutte le operazioni di stoccaggio, a tutte le competenze messe in campo, ma, soprattutto, grazie al sano e fattivo confronto con le varie istituzioni, sia a livello locale che provinciale e regionale».

CONTRARI
Sull'arrivo delle nuove ecoballe a Caivano si erano opposti, esprimendo la netta contrarietà, anche la commissione straordinaria e i locali partiti di forza italia e Pd, visto che i siti individuati distavano a poche centinaia di metri da due importanti industrie agroalimentari, l'Algida e Caffè Borbone, e per impedire l'ennesimo scempio del territorio. «La nostra è stata una ferma opposizione al deposito delle 15 mila tonnellate di balle nell'area produttiva di Pascarola - spiega il presidente Rea - e l'abbiamo attuata con ogni strumento istituzionale a disposizione con una protesta in tutte le sedi competenti, al fine di tutelare gli interessi delle 110 aziende consorziate e la salute dei circa 6000 dipendenti, che ogni giorno lavorano all'interno dell'agglomerato industriale, nonché di tutti i cittadini». Intanto è stato riaperto anche il varco della cittadella industriale lato uscita di Pascarola (chiuso nello scorso mese di dicembre per motivi di sicurezza, in seguito ad un tentativo notturno di forzatura dei cancelli da parte di ignoti), mentre resta tuttora off limits lo stesso varco di entrata, in attesa del potenziamento del sistema di video sorveglianza già in atto. «Stiamo lavorando senza soluzione di continuità per garantire più sicurezza a imprenditori e lavoratori» aggiungono Rea e Navas.

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