Ex Ctp, mezzi in svendita: all'asta anche otto filobus di ultima generazione

La vendita del parco macchine è il primo passo per recuperare quanto più possibile e provare a ripianare i debiti

All'asta otto filobus di ultima generazione
All'asta otto filobus di ultima generazione
di Pasquale Guardascione
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 11:00
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È di poco superiore agli ottanta milioni di euro il debito della Ctp, l'azienda di trasporto pubblico delle province di Napoli e Caserta che fu dichiarata fallita il 14 aprile dello scorso anno. E proprio in questi giorni la curatela fallimentare del Tribunale di Napoli ha indetto ben sei aste giudiziarie che riguardano il parco macchine.

Si tratta per la gran parte di vecchi catorci che sempre più spesso negli ultimi anni si fermavano per strada per la loro inaffidabilità.

Del resto, ben 149 bus dei 222 totali messi all'asta sono mezzi non più idonei al servizio, anzi sono da rottamare. Per questi autobus è stata stabilita una base d'asta di 122mila euro. Gli altri settantatré, invece, sono pullman che dopo una accurata perizia sono stati ritenuti ancora idonei e per i quali è stata stabilità una base d'asta totale poco superiore ai 470mila euro. 

All'asta sono finiti anche otto filobus, mezzi che la Ctp aveva nei propri depositi da poco più di una decina d'anni e che sono stati molto poco utilizzati: nessuno di loro ha superato i centomila chilometri di percorrenza. Per questo motivo, per gli otto filobus è stata fissata una base d'asta di poco sotto i 320mila euro. «Un prezzo d'acquisto molto competitivo. Basti pensare che i filobus hanno percorso pochi chilometri e sono tutti dotati dell'impianto di climatizzazione quando collegati alla rete elettrica - spiega Adolfo Vallini della Usb -. A tal proposito, sarebbe importante se l'Anm decidesse di presentare la domanda di partecipazione all'asta per acquistare gli otto filobus di ultima generazione e ampliare la propria offerta commerciale con l'utilizzo di vetture di più recente immatricolazione, moderne, ecologiche e confortevoli». Filobus per i quali, comunque, è necessario un intervento di risanamento meccanico prima della loro messa in esercizio visto che da mesi sono fermi in deposito.

La vendita del parco macchine è il primo passo, da parte della curatela fallimentare, per recuperare quanto più possibile e provare a ripianare i debiti. La massa debitoria a tutt'oggi riguarda il pagamento della liquidazione agli ex dipendenti, l'Inps, l'erario e i fornitori. Il passo successivo sarà la messa all'asta degli immobili, e precisamente delle sedi delle due direzioni, i tre depositi e la rete filoviaria. Senza dimenticare che entro l'anno si dovrebbe discutere la vertenza legale che la Ctp avviò nei confronti della Città Metropolitana per le indicizzazioni dei corrispettivi chilometrici arretrati (circa 45 milioni di euro). 

 

Ieri mattina, intanto, c'è stato un presidio da parte della Usb davanti alla Prefettura di Napoli per quanto riguarda la ricollocazione dei lavoratori dell'ex indotto della Ctp che si interessava della manodopera e del servizio di pulizia. «In seguito all'incontro avuto con Eav il 19 dicembre scorso, in cui l'azienda valutava l'opportunità di ricollocare i restanti dodici lavoratori ex Ctp presso la propria società - dice Marco Sansone di Usb - e considerando la già avvenuta ricollocazione delle altre tredici unità da parte di Air Campania nel rispetto dei protocolli d'intesa regionali sottoscritti a marzo scorso, ieri mattina abbiamo effettuato il presidio visto il crescente stato di preoccupazione delle persone ancora non ricollocate. La prefettura si è resa disponibile ad avviare un tavolo di confronto in tempi rapidi per provare a trovare una soluzione positiva, sia a tutela della garanzia occupazionale che a tutela della salute e della sicurezza degli utenti». 

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