«Dalle macerie dell'ecomostro Alimuri - sottolineano - arriva chiaro il messaggio: mai più condoni, mai più abusivismo, mai più regali all'ecomafie. Ora necessario mettere in sicurezza il costone e vigileremo perchè quel tratto di costa 'liberatò torni al suo stato naturale e ritorni definitivamente alla fruizione dei cittadini, senza più altre costruzioni e garantendo la sicurezza totale. Il botto di Alimuri - proseguono i due rappresentanti di Legambiente - deve servire anche e soprattutto come monito per amministratori , Governo e Regione Campania che l'abusivismo non paga più e per gridare vendetta per quei ventidue tentativi in sede legislativa di salvare le case abusive, tra emendamenti ai decreti omnibus e disegni di legge ad hoc».
Legambiente era presente nelle acque adiacenti all' ecomostro Alimuri con sue imbarcazioni con bandiere e con due striscioni storici di 14 anni di battaglie : «Abbattiamolo» e «Giù le mani dalla costa» mentre i volontari hanno indossato la maglietta con la foto dello scheletro di Alimuri «Abbattuto», che andrà ad arricchire la collezione dell'associazione ambientalista dedicata agli ecomostri caduti giù.
Con l'abbattimento di Alimuri salgono a cinque gli ecomostri caduti giù in Campania censiti da Goletta Verde di Legambiente: le villette abusive di Eboli, il Fuenti, le torri del Villaggio Coppola Pineta Mare e gli scheletri di Montecorice nel Cilento.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout