Sono notti diverse ma non troppo, quelle di Mergellina. Notti di commemorazione e posti di blocco, parcheggiatori abusivi e fiori posati a terra per Francesco Pio Maimone. Notti di canzoni di Geolier e triple file di auto che si riformano immediate, nella curva dei chioschi e degli chalet, appena le forze dell’ordine si allontanano. Nella fetta di lungomare colonizzata dai rampolli dei clan non c’è, ovviamente, la folla dei due scorsi weekend – che ha prodotto altrettanti morti. Ma si intuisce, dai gusti musicali e dal look occhiali e barba lunga in «Emanuele Sibillo style» di chi anche l’altra notte non ha rinunciato allo spritz in riva al Mediterraneo, che la cultura alla Scarface e da fascino del male non lascerà tanto facilmente Mergellina. L’aria è quella di un silenzio pronto a tornare rabbia e Far West, se il giro di vite delle forze dell’ordine - nelle scorse ore ben stretto ed efficace - dovesse allentarsi.
«Mergellina è il posto più bello del mondo», sussurra il bambino al papà guardando Partenope che si solleva dal mare per formare la collina del Vomero. «Vero, ma devi starti attento», sospira l’uomo, come se bellezza e dannazione fossero una cosa sola. Il dialogo avviene intorno all’una, a mezzo metro di distanza dal chiosco “da Sasà”. L’unico chiuso assieme allo Chalet Delle Palme, nella notte tra sabato e domenica. La foto del giovanissimo pizzaiolo di Pianura ucciso senza colpe lo scorso fine settimana campeggia sulla saracinesca abbassata. A terra, la scritta «Stop violenza», un santino della Madonna che scioglie i Nodi e decine di fiori lasciati da passanti o auto di passaggio di conoscenti, che posano una rosa e corrono via. È Mergellina che commemora la sua vittima innocente (striscioni anti-violenza appaiono anche su altri chalet vicini). Eppure, alcuni segnali indicano che l’illegalità si è come incrostata sulla pelle di questa passeggiata del lungomare, la cui bellezza è viva quanto insanabile. È Napoli.
Molti dei giovanissimi che anche in queste notti hanno riempito chioschi e chalet portano la barba lunga, stile jihad, come il boss morto ventenne Emanuele Sibillo, capo della “paranza dei bambini”.
C’è anche qualche deluso, che cambia zona perché in questo weekend si aspettava «un po’ di sballo in più a Mergellina», Il giro di vite sui controlli c’è stato. Lo stesso parcheggiatore abusivo, un napoletano con precedenti, è stato denunciato dalla polizia. Gli agenti dell’ufficio prevenzione generale e personale della polizia locale, fino a ieri, avevano identificato 336 persone nella sola zona degli chalet, controllato 169 veicoli, di cui due sottoposti a sequestro amministrativo, 5 a fermo amministrativo e contestato 34 violazioni del codice della strada. I Carabinieri, con quattro pattuglie, hanno allestito un presidio fisso nella curva dei chioschi fino alla mezzanotte inoltrata. La polizia ha presidiato anche l’altro punto caldo, quello di Largo Sermoneta. Intorno all’una di domenica, anche un’auto della Municipale ha raggiunto la zona delle sparatorie che hanno insanguinato il mare di Napoli.