Giornata mondiale della Prematurità, ogni anno 3.000 bimbi in Campania

Il prof Raimondi: servono condizioni di maggiore sicurezza

Il prof Francesco Raimondi
Il prof Francesco Raimondi
Giovedì 16 Novembre 2023, 18:52 - Ultimo agg. 19:15
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Le cure ad alta intensità in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) richiedono uno staff altamente specializzato, con figure professionali che sono molto più vicine a quelle del rianimatore per gli adulti. Lavorano in un ambiente di urgenza/emergenza, dove competenza, esperienza ed aggiornamento professionale, uniti all’utilizzo delle più moderne tecnologie ed attrezzature e ad una organizzazione razionale ed efficiente sono fondamentali per la sicurezza della diade mamma-neonato.

«Gli oltre 2.800 bambini in Campania, che vengono alla luce prima delle 37 settimane di gestazione, potrebbero e dovrebbero nascere in condizioni di maggiore sicurezza», è quanto ha dichiarato il professor Francesco Raimondi, direttore dell’U.O.C.

di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra il 17 novembre. «Alla Federico II nel 2022 sono nati 3.053 bambini, di cui 500 prematuri e 80 al di sotto dei 1500 gr. Come Neonatologi abbiamo il dovere di assicurare a questi neonati ed alle loro mamme le migliori cure ed assistenza possibili. Ciò passa anche dalla piena attivazione del sistema di trasporto neonatale che sconta un ritardo di oltre 25 anni da quanto previsto dalla stessa normativa regionale». 

Cure ed assistenza appropriate per i prematuri e le loro famiglie, sono stati tra i temi centrali del V Convegno Internazionale di Neonatologia, Neonatology in Naples, ospitato a Napoli il 9 e il 10 novembre 2023. L’incontro scientifico internazionale mira ogni anno all’aggiornamento e alla specializzazione delle figure professionali che lavorano all’interno delle TIN, con temi sempre attuali e dall’alto valore medico-scientifico.

Nel corso del Simposio Internazionale sulle Malattie Respiratorie Neonatali si è discusso, ad esempio, dell’assistenza respiratoria dei neonati in sala parto e in TIN, della Sindrome da distress respiratorio acuto nel neonato (ARDS) e della Prevenzione e trattamento della Broncodisplasia polmonare (BDP) del neonato. Quest’ultima può determinare una grave insufficienza respiratoria cronica anche dopo la dimissione. Per questo motivo, il piccolo lattante va protetto dalle infezioni respiratorie, specie in inverno.

Ciò mentre andiamo incontro ad un periodo di picco stagionale di casi di infezioni delle vie respiratorie nei bambini al di sotto dei 2 anni, in particolare per il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), maggiore responsabile della bronchiolite, che è la causa principale di ospedalizzazione sotto l'anno di vita (circa l’1,7% dei bambini in Europa e USA), con un incremento di ricoveri all’età di 2-3 mesi.

La profilassi in Italia oggi è prevista con un tipo di anticorpo monoclonale che prevede la somministrazione ripetuta solo per un ristretto gruppo di bambini fragili, tra cui i neonati prematuri.  L’Agenzia europea dei medicinali (EMA) e la FDA americana hanno recentemente approvato un nuovo anticorpo monoclonale per il VRS, che è stato introdotto già per questa stagione in quattro Paesi europei (Francia, Spagna Germania, Lussemburgo) per immunizzare, con una sola dose, tutti i nati a termine e pretermine, sani e con displasia broncopolmonare.

«Speriamo che anche in Italia si possa passare ad una profilassi generalizzata per tutelare i nostri bambini da questi virus per la stagione influenzale 2024. Nel frattempo, è inderogabile razionalizzare ed efficientare la rete assistenziale dei punti nascita campani, seguendo l’esempio dei migliori modelli organizzativi esistenti», conclude Raimondi.

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