Il degrado di piazza Cavour sembra essere inarrestabile. Da ormai diversi anni i residenti della zona segnalano a Comune e Municipalità le condizioni della piazza che costeggia il Museo Archeologico Nazionale e una delle più trafficate stazioni della Linea 1. La fontana del Tritone, opera che risale agli anni '30, è occupata dagli effetti personali dei senza fissa dimora che trovano riparo all'ombra delle inferriate e molto spesso utilizzano la vasca per espletare bisogni fisiologici. Complice il gran caldo di queste ultime ore e la mancanza di piogge, l'aria è letteralmente irrespirabile e costringe i passanti - tantissimi i turisti che osservano indignati l'indecoroso spettacolo - a girare al largo.
Pur essendo a conoscenza della situazione che deturpa la zona ad oggi le istituzioni non sembrano essere in grado di trovare una soluzione. Anzi, le mancate risposte alle rimostranze dei cittadini sembrano essere un gesto di incomprensibile arrendevolezza da parte di chi avrebbe il dovere di garantire la vivibilità della piazza. I moltissimi clochard che di giorno occupano piazza Cavour di notte sono "ospiti" dei porticati della vicina galleria Principe, dove ogni mattina gli uomini di Asìa sono costretti a interventi extra per rimuovere i resti dei bivacchi notturni.
I problemi della piazza intitolata allo statista piemontese, però, non si limitano alla sola presenza dei clochard. Di giorno i parcheggiatori abusivi la fanno da padrone mentre nelle ore tardo pomeridiane e serali rapinatori e scippatori imperversano, mettendo a segno numerosi raid ai danni dei passanti colpevoli di aver scelto il marciapiedi "sbagliato".
Ad aggravare la situazione i mancati interventi di pulizia da parte di Asìa che, uniti a una buona dose di inciviltà da parte di alcuni cittadini indisciplinati e irrispettosi delle regole del vivere civile, hanno trasformato i giardinetti ormai bruciati dall'incuria e dal sole bruciante in un enorme ricettacolo di rifiuti.
Capitolo a parte merita l'area giochi che affaccia sulla fermata della Linea 2.