Incendio agli Astroni, paura all'ospedale San Paolo: pronto soccorso in tilt

Bloccati i ricoveri, sette piccoli pazienti della Pediatria trasferiti al Santobono

L'intervento dei canadair agli Astroni
L'intervento dei canadair agli Astroni
di Ettore Mautone
Mercoledì 6 Settembre 2023, 07:00
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Hanno lavorato per tutto il pomeriggio di ieri i Vigili di fuoco e la Protezione civile - quest'ultima intervenuta con due elicotteri e un Canadair - per venire a capo del vasto incendio che ieri mattina, dalle 11, è partito da Monte Sant'Angelo e, alimentato dal forte vento, ha poi progressivamente lambito le vaste aree verdi prospicienti l'ospedale San Paolo. Ore di apprensione e di paura per pazienti e operatori e anche di oggettivi disagi, serpeggiati per tutto il pomeriggio quando il fumo ha invaso i reparti rendendo difficile la respirazione. Dopo l'allarme lanciato in tarda mattinata alle 14 sono giunti sul posto il direttore generale aziendale Ciro Verdoliva e la direttrice sanitaria Mariella Corvino che hanno coordinato le attività in una work in progress proceduto di pari passo alla situazione dell'incendio che al cambiare del vento ha per ore minacciato l'ospedale. 

 

Il bilancio della giornata si è dipanato tra l'iniziale chiusura del Pronto soccorso e del complesso operatorio dell'ospedale a cui è seguito il blocco dei ricoveri, la dimissione di 7 piccoli pazienti della Pediatria (trasferiti al Santobono) e di tre malati della Rianimazione dirottati al Pellegrini e al Loreto.

Una prova generale di evacuazione per la cui evenienza a un certo punto era tutto pronto. Solo ad emergenza risolta, attorno alle 17,30, quando elicotteri e vigili del fuoco con l'intervento dell'aereo, sono venuti a capo dell'incendio, il direttore generale Verdoliva ha tirato un sospiro di sollievo: «È stato uno stress test molto importante per la nostra Azienda, sono molto soddisfatto della risposta che abbiamo avuto. Un ringraziamento particolare va ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile regionale oltre che alle Forze dell'ordine per l'immediatezza dell'intervento e per le attività di spegnimento dell'incendio a salvaguardia del Presidio ospedaliero andate avanti per ore in condizioni rese difficili dal vento teso e variabile. Anche gli operatori hanno risposto in maniera esemplare coordinandosi in maniera efficace e disciplinata rispetto alle direttive che gioco forza andava modificate di ora in ora rispetto alle necessità contingenti».  

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L'emergenza è stata lanciata alle 12 del mattino, ossia un'ora dopo la diffusione delle prime fiamme attorno al polo universitario di Monte Sant'Angelo, i primi stop alle attività sanitarie sono scattati alle 14 ma solo alle 16 è ripartito l'impianto di areazione contestualmente alla riattivazione del Pronto soccorso, inizialmente solo per trasferimenti del 118. Così anche la ripartenza del blocco operatorio. Solo le attività di rianimazione sono rimaste sospese per garantire un intervento di pulizia e sterilizzazione radicale e riprenderanno domani. L'incendio alle 17,30 è stato definitivamente spento con residue fumarole ma fino a ieri sera tarda era guardato a vista per i rischi di reinnesco dovuti al perdurare del forte vento a raffiche. La prima comunicazione al personale da parte del direttore sanitario aziendale Maria Corvino è stata diramata alle 14,14 in cui si evidenziava che la collina a monte dell'ospedale San Paolo era oggetto di un vasto incendio con produzione massiva di fumo alimentato da venti che cambiavano direzione e, quando soffiavano verso l'ospedale, investivano di fumo denso tutti i reparti nonostante le finestre sbarrate. Alle 15 sul posto oltre a Corvino e Verdoliva arriva a via Terracina anche l'architetto Antonio Bruno che affianca i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile regionale e i Carabinieri. I mezzi di spegnimento entrano in azione alle 15,50 e oltre all'attività sul terreno prevedono il volo di due elicotteri e un aereo con l'attesa di ulteriore mezzo. Dopo la chiusura dell'impianto di areazione (a ripresa aria esterna) per evitare l'immissione dei fumi all'interno del presidio sempre alle 14 viene avviato lo stop del blocco operatorio a fronte dell'impossibilità di garantire il ricambio d'aria. A seguire chiude anche la Rianimazione, quindi la Pediatria il cui reparto affaccia direttamente sul versante interessato dall'incendio. Si procede poi con l'evacuazione dell'area parcheggio più vicina al versante dell'incendio, il completamento della chiusura del blocco operatorio e l'allerta del 118 per un eventuale evacuazione parziale o totale dell'ospedale. Sono attimi di concitazione. Le fiamme si avvicinano pericolosamente all'ospedale e il fumo è sempre più denso. Alle 16 i tre pazienti della Rianimazione sono stati già trasferiti, due al Loreto mare e uno al Pellegrini. I 7 piccoli della Pediatria vanno al Santobono. Bisogna aspettare le 17 affinché l'intervento di spegnimento sul versante prospiciente l'ospedale sia definito sotto controllo. Progressivamente la situazione torna alla normalità. La Protezione Civile regionale ha disposto la presenza di propri addetti antincendio per tutta la notte con guardia a vista del versante. Resta attiva la presenza dei manutentori di competenza Asl Napoli 1 Centro per garantire interventi ad horas sugli impianti. 

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