Incidente sul lavoro nella stazione della Circumvesuviana, capotreno muore schiacciato da un furgone

Incidente sul lavoro nella stazione della Circumvesuviana, capotreno muore schiacciato da un furgone
di Francesco Gravetti
Sabato 27 Marzo 2021, 09:33 - Ultimo agg. 19:34
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Avrebbe compiuto 42 anni tra pochi giorni Salvatore Brancaccio, il capotreno della Circumvesuviana che ieri ha perso la vita travolto da un furgoncino, un mezzo dell'impresa che aveva il compito di provvedere alla sanificazione del locale dove la vittima lavorava, alla stazione del bivio ferroviario di Botteghelle, in via Ravioncello a Volla. Secondo una prima ricostruzione dell'incidente, Salvatore e un suo collega, addetto alle pulizie, si sono trovati alle spalle del furgone che si era bloccato in salita: il veicolo è sceso velocemente, si è spostato su un lato e ha preso in pieno il lavoratore Eav, che è morto sul colpo. Il suo collega è rimasto gravemente ferito ed è stato portato d'urgenza in ospedale. L'incidente è avvenuto nella prima serata di ieri, ma fino a notte sul posto sono rimasti le forze dell'ordine e il magistrato di turno: la dinamica esatta di quanto è accaduto, infatti, è ancora tutta da chiarire. 

Il bivio di Botteghelle più che una vera stazione è una «cabina di regia» che ha in dotazione due piccoli container: in uno c'è il capostazione, nell'altro il deviatore.

Non fa servizio vaggiatori: da lì vengono coordinati gli smistamenti delle linee di San Giorgio a Cremano e Nola-Baiano della Circumvesuviana. È un posto isolato, dunque, dove lavorano solo tre persone: il capostazione, il deviatore e l'addetto alle pulizie. Per raggiungerlo è necessario percorrere una salita piuttosto ripida. E proprio su questa salita si sarebbe bloccato il furgone, di proprietà di una ditta esterna a Eav, che stava andando a sanificare gli uffici per la prevenzione del Covid-19. Potrebbe essere accaduto che la vittima e altri abbiano deciso di dare una mano e spingere da dietro l'automezzo. A un certo punto, però, la persona alla guida avrebbe perso il controllo della vettura, che ha cominciato a scendere in maniera obliqua, sterzando su un lato: proprio il lato dove stava spingendo Salvatore Brancaccio, che è stato travolto senza scampo. Un'altra ipotesi sarebbe che il furgone fosse semplicemente parcheggiato sulla salita e che il freno a mano non fosse innescato o che avesse smesso di funzionare per un guasto improvviso: i due che erano dietro non si sono accorti che stava scendendo e sono stati presi in pieno. Se ne saprà di più dopo le indagini degli agenti di polizia del commissariato di Ponticelli, che sono al lavoro per fare luce sulla vicenda. In quella zona sono presenti le telecamere di videosorveglianza, le cui immagini potrebbero rivelarsi molto utili.

 

Intanto, tutti in Eav piangono la morte di un giovane lavoratore, benvoluto e considerato tra i capistazione più solerti della Circumvesuviana. Originario di Torre del Greco, Salvatore Brancaccio era stato assunto nel 2006: aveva superato una serie di selezioni interne ed era diventato capostazione, impiegato in un posto che richiede responsabilità e attenzione. Era sposato e padre di una figlia piccola. Alla notizia della sua morte, molti colleghi hanno espresso il loro sgomento e il loro cordoglio: il dolore, come sta accadendo in questo periodo di emergenza sanitaria, è circolato soprattutto sui social network, ma in tanti hanno anche raggiunto la stazione del bivio Botteghelle nel tentativo di salutare per l'ultima volta l'amico vittima di un terribile incidente. Il presidente Eav Umberto De Gregorio ha parlato di un incidente assurdo. Ed ha aggiunto: «Qualunque parola è fuori luogo. Solo sgomento. Per quel che vale non lasceremo senza sostegno materiale la famiglia». Il sindacato Orsa, invece, si è augurato che «le indagini chiariscano bene cosa sia accaduto. Intanto esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia: non ci sono parole per spiegare il dolore che proviamo in questo momento». Anche la Cisl chiede chiarezza: «L'incidente verificatosi nella stazione ferroviaria Eav di Botteghelle - dice Alfonso Langella, segretario generale della Fit Cisl Campania - ci provoca profonda tristezza e grande preoccupazione. Auspichiamo che venga fatta chiarezza su quanto accaduto al più presto e ci associamo al dolore delle famiglie dei lavoratori rimasti vittime dell'ennesima tragedia sul luogo di lavoro. La sicurezza resta una priorità da garantire, occorre maggiore impegno da parte di tutti i soggetti che hanno competenza in materia». In un comunicato congiunto, i segretari regionali Amedeo D'Alessio (Filt Cgil), Antonio Aiello (Uilt) ed Edoardo Leongito (Ugl Autoferrotranvieri) parlano di «strage continua e silenziosa»: «Non è ammissibile - dicono - ed è gravissimo che nel 2021 si muoia ancora sul lavoro mentre si fanno sacrifici per portare il pane a casa. La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro sono elementi imprescindibili per una società moderna».

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