Istituto Pascale di Napoli: studio sulla correlazione tra ambiente e tumori nei cani e nelle persone

Per partecipare alla ricerca - contribuendo alla formulazione di dati - sarà possibile compilare un questionario on-line completamente anonimo

Laboratorio per le ricerche del Pascale
Laboratorio per le ricerche del Pascale
Giovedì 11 Gennaio 2024, 13:29
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Raccogliere dati e informazioni utili sui potenziali fattori di rischio inerenti alla matrice ambientale, responsabili della genesi del cancro nella popolazione canina ed umana: è questa la finalità dell’«Indagine di Oncoepidemiologia comparata» sulla possibile correlazione tra ambiente e tumori nei cani e nelle persone, la cui presentazione ufficiale si è tenuta questa mattina presso l’Aula Cerra dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori Fondazione «Giovanni Pascale» di Napoli.

Lo studio è promosso dall’Istituto Nazionale Tumori «Fondazione Pascale» e dal Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università di Napoli Federico II.

Il progetto si propone l’obiettivo di indagare i principali fattori di rischio inerenti alla matrice ambientale, responsabili della genesi del cancro nella popolazione canina ed umana, come ad esempio l’esposizione a pesticidi, tossine, metalli pesanti, IPA, ftalati, particolato aerodisperso, fumo di tabacco passivo o altre sostanze pericolose il cui potenziale cancerogeno è noto negli animali e nell’uomo.

«L’ambiente - afferma il direttore scientifico del polo oncologico, Alfredo Budillon -risulta essere sempre più implicato nella genesi del cancro anche se l’associazione cancro e ambiente non gode di esclusività essendo questa malattia multifattoriale e dipendente da altre variabili.

La condivisione di spazi e ambienti della specie canina e umana comporta l’esposizione agli stessi inquinanti ambientali».

«L’indagine di Oncoepidemiologia comparata» consiste in un questionario on-line a partecipazione volontaria e completamente anonimo, rivolto a tutti quelli che posseggono o che hanno posseduto un cane. Potranno partecipare sia i possessori di cani (attualmente o in passato) affetti da cancro che persone affette da cancro con un animale in famiglia.

Il questionario è compilabile on-line, scaricabile dal sito web della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università del Queensland, partner del progetto. I dati raccolti verranno poi condivisi tra i responsabili scientifici del progetto per l’elaborazione statistica, lo studio e la successiva condivisione con il mondo scientifico sotto forma di abstract a congressi scientifici nazionali ed internazionali, pubblicazioni su riviste scientifiche, presentazioni a convegni.

In conformità alla normativa sulla privacy, l’identità dei partecipanti rimarrà sconosciuta e non ci sarà modo per i ricercatori di abbinare le risposte a qualsiasi identità. Tutti i dati raccolti verranno archiviati in un unico database anonimo su un server protetto da password presso l’Università del Queensland, accessibile solo ai ricercatori partecipanti.

«La malattia neoplastica nel cane e nell’uomo, - dice Orlando Paciello, docente di Anatomia Patologica e Responsabile del Servizio di Diagnostica di Patologia e Sanità Animale del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II- in molte circostanze, si caratterizza per la stessa manifestazione clinica, potenziale metastatico e instabilità genomica. La principale differenza sta nella latenza, essendo minore nel cane, rende lo stesso una sentinella di un’allerta ambientale. Se riusciamo a capire che tipo di esposizioni sono implicate in modo diretto nel meccanismo di carcinogenesi dei cani, allora possiamo applicare misure di prevenzione e screening negli stessi e nell’uomo».

Lo studio consterà di due fasi: una prima fase prevederà la realizzazione di materiale informativo che verrà distribuito nelle strutture sanitarie veterinarie e nelle sale d’attesa dei centri oncologici dove si effettuano le chemioterapie in medicina umana.

Nella seconda fase, ad un anno dall’avvio del questionario, verranno esaminati i dati raccolti e definiti i pattern di correlazione secondo gli obiettivi dello studio.

Oltre ad Alfredo Budillon e a Orlando Paciello, gli altri responsabili scientifici dello studio sono Chiara Palmieri, docente di Patologia Veterinaria presso la Scuola di Scienze Veterinarie (SVS) dell'Università del Queensland. Principali collaboratori: Ricardo Soares Magalhaes (The University of Queensland); Kei Owada (The University of Queensland), e Evaristo Di Napoli (Università di Napoli Federico II).

«Traiettoria molto interessante – dice il direttore generale del Pascale,  Attilio Bianchi – quella individuata da questo progetto di ricerca. Ci aspettiamo interessanti spunti di riflessione sulla sempre migliore conoscenza dei meccaniscmi che interferiscono sulla genesi del cancro e la sua intercettazione precoce».

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