Omicidio a Mergellina, le indagini continuano: «Sequestrare i cellulari ai complici del killer»

Indagato l’amico del ventenne in cella, i pm: favoreggiamento con fine mafioso

L'omicidio degli chalet a Napoli
L'omicidio degli chalet a Napoli
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Lunedì 10 Aprile 2023, 22:40 - Ultimo agg. 11 Aprile, 07:59
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Vogliono capire chi lo ha aiutato. Chi lo ha spalleggiato, dandogli man forte nel corso della rissa, ma anche chi lo ha tirato fuori dalla mischia, portandolo in un appartamento ritenuto sicuro, nell’estrema periferia orientale della città. Vogliono capire quante telefonate ci sono state tra di loro, ma anche con altri possibili suggeritori o amici, nel disperato tentativo di far sparire ogni traccia di quella maledetta notte napoletana. Eccole le mosse della Procura di Napoli, che ha mandato in questi giorni la pg a sequestrare cellulari di quanti farebbero parte della cerchia del presunto assassino.

Parliamo del delitto di Francesco Pio Maimone, il 18enne ammazzato per caso, al termine di una lite tra due gruppi di giovani malviventi nei pressi degli chalet di Mergellina. Sotto i riflettori, come è noto, il 20enne Francesco Pio Valda, in cella a Secondigliano con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso.

Ed è in questo scenario, che gli inquirenti vanno a bussare a casa di P.S., vicino alla cerchia di Valda, al quale hanno sequestrato il telefono cellulare. Pochi giorni fa il blitz, l’accusa è di favoreggiamento aggravato dal metodo camorristico.

Chiaro il ragionamento della Procura: il telefono è uno strumento utile per inquadrare le mosse di Valda, ma anche quelle di presunti complici, al netto dell’atteggiamento collaborativo che è stato mostrato anche dai soggetti che facevano parte della cerchia del presunto assassino. Come è noto ci sono delle testimonianze agli atti, che hanno consentito di inquadrare - sempre nell’ottica dell’accusa - il ruolo del ventenne armato di pistola, la notte tra il 19 e il 20 marzo scorso. Ma ci sono anche dei tasselli da incastrare, soprattutto per quanto riguarda il ruolo di presunti complici, nel tentativo di assicurare al 20enne la fuga ma anche di eliminare tracce della sua condotta dopo l’assassinio di Mergellina. Inchiesta condotta dai pm Antonella Fratello e Claudio Onorati, in questa ottica si registra il sequestro del cellulare del migliore amico - o della presunta spalla - di Francesco Pio Valda.

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Un atto garantito, nel tentativo di ricavere elementi fermi a proposito di orari e potenziali sostegni logistici. Restano alcuni nodi da sciogliere: non c’è traccia infatti dell’arma usata per fare fuoco, nel corso della rissa; né sono state rinvenute le scarpe, che avrebbero fatto da pretesto per una rissa culminate nell’esplosione del colpo di pistola che ha centrato l’incolpovole passante di 18 anni. Ricordate la storia delle scarpe? Un modello griffato, che sarebbe stato macchiato da un drink nella folla degli chalet. Valda avrebbe protestato contro altri giovani, rei di avegli sporcato le sneakers, dando inizio a una zuffa nella quale il 20enne avrebbe esploso colpi di pistola. Una scena che ha visto contrapporsi il gruppo del presunto assassino (soggetti legati al clan Aprea di Barra) contro gente di rione Traiano.

 

Ora su questi due gruppi sono in corso indagini e verifiche, mentre - stando a quanto emerso poche ore dopo il delitto - qualcuno avrebbe incendiato le scarpe griffate, per cancellare a monte un possibile riscontro della lite culminata nel delitto di Maimone. In questo scenario, si registra il sequestro del cellulare di un amico di Valda, probabilmente in vista dell’udienza del Riesame che si terrà domani. Difeso dal penalista napoletano Antonio Iavarone, Valda si è avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al gip. Ora c’è la partita del Riesame. Stando a quanto avrebbe dichiarato al garante dei detenuti Samuele Ciambriello, Valda si dice convinto di essere estraneo al delitto. Al garante avrebbe detto che la pistola usata era a salve, forte del fatto che la prova dello stube non gli sarebbe stata somministrata. Un motivo in più per acquire riscontri esterni, a partire dal cellulare del suo migliore amico in vista del confronto dinanzi ai giudici. 

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