Triassi, c'è il trasferimento: la procuratrice di Nola sarà sostituto pg a Potenza

Triassi, c'è il trasferimento: la procuratrice di Nola sarà sostituto pg a Potenza
di Leandro Del Gaudio
Sabato 2 Ottobre 2021, 23:43 - Ultimo agg. 3 Ottobre, 21:25
3 Minuti di Lettura

Dovrà lasciare la Procura di Nola. Andrà a Potenza, come sostituta procuratrice generale. Da capo di un ufficio fondamentale nella lotta al malaffare nell’area vesuviana, va a recitare il ruolo di pubblica accusa nei processi di secondo grado in quel di Potenza. Lo ha stabilito la sezione disciplinare del Csm, al termine del procedimento aperto per volontà dello stesso ministro della giustizia Marta Cartabia. Si chiude così l’esperienza di procuratrice a Nola di Laura Triassi, magistrato napoletano finito al centro di una contrapposizione aperta dai pm dell’ufficio inquirente che ha guidato negli ultimi due anni. Trasferita d’ufficio in via cautelare, in una vicenda nella quale il Csm ora deve esprimersi nell’ambito di un procedimento parallelo aperto per incompatibilità ambientale, che la scorsa estate era approdato dinanzi al plenum (salvo poi essere rinviato a nuova udienza in vista della decisione della stessa sezione disciplinare). 

Una vicenda che fa emergere un nuovo retroscena, a leggere le carte transitate in questi mesi all’ombra di Palazzo dei Marescialli: la novità è che per mesi, fin dai primi giorni del suo insediamento a Nola, alcuni sostituti avrebbero registrato i colloqui intrecciati con la stessa Triassi.

C’era chi, quando veniva convocato nella stanza della ormai ex procuratrice, accendeva il registratore per acquisire elementi poi utilizzati nel corso degli esposti alla Triassi. Sedici ore di conversazioni tra pm e procuratrice, finanche con esponenti di polizia giudiziaria, sono finiti agli atti, anche se - secondo la difesa - da queste registrazioni non emergono elementi a conferma degli esposti contro la Triassi. Fatto sta che al momento non ci sono stati margini e l’organo disciplinare ha stabilito di dare seguito al trasferimento, probabilmente sulla scorta anche del peso numerico di diverse testimonianze dei pm nei confronti dell’ex capo dell’ufficio nolano.  

LEGGI ANCHE Nola, la Procura dei veleni: il caso sul tavolo del Csm

Una decina di pm avevano duramente stigmatizzato il metodo e l’approccio della magistrata ogni qual volta che nasceva un confronto con i rispettivi sostituti. Turni di lavoro e scelte organizzative, ma anche strategie legate alla possibilità di battere su alcune piste investigative, a proposito di fatti in odore di camorra (quindi a vicende su cui il codice impone il trasferimento degli atti alla Dda di Napoli). Difesa dall’avvocato Domenico Mariani, il magistrato ha le spalle dritte. Non replica, ma è determinata a difendersi in tutte le sedi utili, per ribadire dal suo punto di vista la verità dei fatti e difendere la dignità del lavoro svolto a Nola e la sua integrità come magistrato e come coordinatrice di un ufficio. 

Video

Ma cosa accade ora dopo il provvedimento cautelare? Unico strumento a cui fare riferimento per una eventuale impugnazione del trasferimento, è il ricorso alle sezioni unite civili della Corte di Cassazione. Una vicenda amara, che ha contribuito a diosorientare non poco l’opinione pubblica e la stessa utenza che fa riferimento alla Procura di Nola. Magistrato noto, Laura Triassi ha contribuito a scrivere pagine note nella tangentopoli napoletana, soprattutto per quanto riguarda le indagini su corruzione nel mondo della sanità, prima di rivestire per anni il ruolo di gip per il Tribunale di Napoli. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA