Napoli, liceo Umberto senza bar: «Scontro tra due gestori»

Napoli, liceo Umberto senza bar: «Scontro tra due gestori»
di Gennaro Di Biase
Martedì 11 Ottobre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 07:28
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Passata l'emergenza Covid, il mondo della scuola è tornato alla normalità. Il bar dell'Umberto no. Parliamo di circa 1..200 studenti rimasti privi del servizio di buvette. Si è aperto un duello sulla gestione dell'esercizio, con tanto di provvedimento del Tar. Per risolvere l'impasse, la dirigenza dell'istituto ha chiamato in causa anche Città Metropolitana, con cui sta lavorando a un possibile rimedio. Ma la contesa resta e, nei fatti, dall'inizio dell'anno scolastico in corso, per gli alunni di piazzetta Amendola a Chiaia non c'è possibilità di ordinare uno snack, una bibita, né un caffè al bar durante lo spacco delle lezioni. L'affidamento è stato «annullato dal Tar» la scorsa settimana. Le soluzioni, al momento, sembrano due: «un nuovo bando di gara da parte del Provveditorato» o «una proroga della concessione all'attuale gestore». Tutto, per ora, è riposto nelle mani della burocrazia.

Nel merito, il duello per la gestione del bar dell'Umberto (che si trova al primo piano dell'Istituto) conta diversi protagonisti. Tra loro c'è Davide Piterà, titolare dell'omonima attività di pasticceria della zona. «Abbiamo vinto il bando in primavera - spiega In seguito, ci è stato notificato via Pec un ricorso fatto da un'altra azienda partecipante al bando, per un problema tecnico sui punteggi affidati dalla scuola, che al ricorrente non stavano bene. Insomma non accettava il secondo posto. Il Tar, nel frattempo, aveva sospeso la gara. E proprio tre giorni fa c'è stato l'annullamento dell'assegnazione. Siamo in attesa: potrebbe esserci un nuovo bando. Aspettiamo istruzioni». La procedura dell'affidamento di un pubblico esercizio nelle scuole, insomma come si legge tra l'altro in recenti sentenze della magistratura è da considerarsi una concessione di servizi, soggetta dunque a bandi di gara e codice degli appalti. L'altro protagonista della vicenda, cioè il ricorrente, è Ciro Rei, titolare di un ex bar Moccia di piazzetta Amendola, che ha abbassato la saracinesca nel contesto dell'emergenza sanitaria.

Rei è anche il gestore del bar interno all'Umberto, «gestore storico». È lui stesso a ricorrere a questa definizione: «Storicamente, ho sempre sostenuto l'Umberto con i vecchi presidi, e anche con quello attuale. Circa 10 anni fa, proposi di creare uno spazio per dare possibilità ai ragazzi. La scuola doveva fornirmi dei locali, ma non è stato possibile. Risolsi il problema e occupai uno spazio interno al liceo per rendere attivo il bar. Il bar c'è, ma ultimamente sono intervenuti interessi di altri imprenditori. Al Provveditorato dovrebbe spettare ora un nuovo bando, ma il liceo intanto non ha una ristorazione e questo crea disagi a più di mille studenti. Spero di poter contare su una proroga e riaprire fino a gennaio, come trapela delle ultime notizie. Mi sono proposto almeno di provare a portare a termine l'anno scolastico in corso, con un servizio che gestisco da molti anni».

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Insomma, tra bandi e ricorsi, regole e concessioni decennali, il duello è ancora aperto. La dirigenza dell'Istituto sta lavorando a un superamento dell'impasse, assieme con Città Metropolitana, nel rispetto dei regolamenti. Una delle soluzioni possibili - come accennato - sarebbe una nuova gara (che richiederebbe comunque tempi tecnici). O una misura tampone che consenta di rendere funzionante la buvette in attesa di un affido definitivo della gestione dell'esercizio. L'ultimo capitolo della vicenda, in ogni caso, non è ancora stato scritto. A testimoniarlo è anche il commento del dirigente scolastico del Liceo Umberto, Carlo Antonelli: «Stiamo concordando con Città Metropolitana delle modalità per arrivare a una soluzione che garantisca prima possibile un servizio di buvette ai nostri studenti e alla nostra utenza». 

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