Liceo Vico, bagno negato allo studente trans e tutta la classe fa sciopero

Liceo Vico, bagno negato allo studente trans e tutta la classe fa sciopero
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 22 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo agg. 20:03
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La dirigente Clotilde Paisio del liceo Vico di Napoli e parte del personale scolastico sono stati accusati dagli studenti di «un inaccettabile atto discriminatorio di natura transfobica». Andrea (nome di fantasia) è un ragazzo transgender della 3H e dichiara di aver subito discriminazioni da parte di un collaboratore scolastico e della dirigente solo perché avrebbe utilizzato i servizi igienici del genere in cui si identifica. Paisio, inoltre, si sarebbe rivolto a lui con il pronome femminile, definendo «una scelta simbolica» il percorso di transizione dello studente, sollecitandolo «a nascondere la sua identità di genere per evitare che si diffondano voci». Un episodio che sarebbe rimasto tra le mura del liceo se non fosse per i compagni di classe di Andrea, stanchi che l'amico vivesse l'ennesima discriminazione. Ieri la 3H ha così deciso di scioperare, non svolgendo nessuna lezione ma dibattendo sul tema coi docenti, e occupando simbolicamente l'aula 101 fino a quando la dirigente non promuova «un'adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere» stabilita dall'articolo 5 comma 2 del decreto legge 93 del 14 agosto 2013, e istituisca la Carriera Alias, ovvero offrire la possibilità agli studenti in transizione la possibilità di adottare un alias diverso da quello anagrafico, come approvato al liceo Ripetta di Roma e in numerose Università tra cui la Federico II. Un invito in sintonia con i cambiamenti del Paese, connesso anche all'approvazione del Ddl Zan sulle misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità. 

Gli studenti della 3H hanno voluto far conoscere a tutti quanto stava vivendo il loro compagno Andrea pubblicando i dettagli su un profilo Instagram, che nel giro di poche ore ha ricevuto 10mila like, ha conquistato anche ed è stato sostenuto da attivisti come Francesco Cicconetti ed Elia Bonci, ragazzi transessuali che attraverso i social raccontano le proprie storie cercando di sensibilizzare sulla disforia di genere, e dando supporto alle migliaia di ragazzi che stanno vivendo, proprio come loro, il dramma di non appartenere al proprio corpo. Il post conquista la top model Bianca Balti e in migliaia stanno sollecitando un intervento di Fedez e Chiara Ferragni.

Ma ecco i fatti, descritti dagli studenti: lunedì Andrea «è stato rimproverato con toni aggressivi per aver utilizzato il bagno corrispondente al genere in cui si identifica» da un collaboratore scolastico. In seguito a un secondo richiamo, il collaboratore avrebbe segnalato i fatti alla dirigente, e Andrea è stato convocato in presidenza. Qui Paisio si sarebbe rivolta a lui «utilizzando pronomi non conformi alla sua identità di genere, definendo una scelta simbolica il percorso di transizione dell'alunno e, di conseguenza, l'utilizzo di un nome e di pronomi diversi da quelli attribuitigli alla nascita. Andrea, inoltre, «è stato sollecitato a nascondere la sua identità di genere per evitare che si diffondano voci ed è stato definito un elemento di disagio per gli studenti fruitori di quel bagno. L'alunno, nonostante abbia manifestato diverse volte il proprio disagio, ha ricevuto il divieto assoluto di utilizzare il bagno corrispondente alla propria identità di genere. La dirigente ha invitato il ragazzo a usufruire dei servizi corrispondenti al proprio sesso biologico e a chiedere l'aiuto della collaboratrice scolastica per poter utilizzare il bagno quando è vuoto per sentirsi meno a disagio». La dirigente Paisio ha replicato i fatti contestati dagli studenti affermando che «la situazione è ampiamente sotto controllo: insieme al nucleo familiare e associazioni di settore abbiamo già concordato modalità di intervento su situazioni che richiedono la debita riservatezza a tutela di minori», senza però fornire informazioni su quali siano questi interventi.

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Lo stesso liceo nelle scorse settimane è stato scenario di una discussa sospensione di tre studenti che avevano occupato l'edificio a gennaio. Ai tre era stata assegnata una dura sanzione disciplinare di 10 giorni, commutata in attività sociali, che ieri sono iniziate: archivieranno libri nella biblioteca scolastica. Nel frattempo, due di loro stanno continuando la battaglia legale ricorrendo all'organo di garanzia regionale che dovrebbe esprimersi nel fine settimana, mentre il terzo studente ha deciso di fermarsi per concentrarsi sull'imminente esame di maturità. 

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