Liceo Vico di Napoli, presidio in sostegno dei tre studenti a rischio bocciatura

Liceo Vico di Napoli, presidio in sostegno dei tre studenti a rischio bocciatura
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 22 Febbraio 2021, 23:10
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Domani (martedì 23 febbraio) alle 9 si terrà un presidio in segno di solidarietà di Luca, Beatrice e Gabriele, gli studenti del liceo Vico che sono stati convocati al consiglio d'istituto per rispondere di varie accuse durante i due giorni di occupazione avvenuti a fine gennaio. I ragazzi hanno respinto con vigore ogni incriminazione mossa nei loro confronti ma rischiano una sospensione che li porterà alla bocciatura. Chi non potrà partecipare al presidio è invitato a scioperare le lezioni e boicottare la Dad.

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Ad appoggiarli gli studenti dei collettivi napoletani tra cui Fonseca, Sannazaro, Mercalli, Cuoco, Genovesi, Brunelleschi di Afragola, ma anche reti come Osservatorio Popolare Studentesco, Unione degli Studenti di Napoli, Studenti Autorganizzati Campani, Rete Scuola Saperi e Cura, Non una di meno Napoli che parteciperanno al «presidio di solidarietà perché non vogliamo accettare le accuse mosse nei loro confronti e i provvedimenti spropositati ipotizzati.

Non resteremo in silenzio di fronte ad un’ingiustizia come questa». 

I tre studenti del liceo Vico devono rispondere delle accuse di ingresso con effrazione o scasso nell’edificio; interruzione o impedimento dell’attività didattica; impedimento dell’ingresso di personale scolastico e di altri studenti; danni che causano situazioni di pericolo per le persone. «Vengono chiamati a rispondere ad accuse per cui sono già stati puniti con un 6 in condotta, prima di essere stati convocati e di avere avuto la possibilità di difendersi» precisa il Collettivo Vico aggiungendo: «Le accuse in questione risultano essere oltretutto infondate e false» e chiariscono punto per punto: «Non siamo entrati forzando nessuna porta o finestra; la didattica è sempre continuata in Dad durante l’occupazione e anche successivamente in data primo febbraio, noi stessi abbiamo seguito le lezioni dall’edificio; abbiamo sempre garantito l’ingresso agli studenti e alla segreteria lasciando anche libero il primo piano; non sono stati individuati danni effettivi e gravi all’edificio».

Domani mattina il consiglio deciderà «se assegnare ai ragazzi la piena sospensione (più di 30 giorni con conseguente 5 in condotta e bocciatura) o una pena ridotta» e secondo gli studenti «non sussistendo le accuse questo dimostra un processo ideologico. Una “punizione esemplare” che ha come scopo mostrare cosa succede a chi si oppone, a chi lotta per un ideale. Una punizione che diventa intimidazione e minaccia per noi tutti».

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