Marica Ferrillo, su Instagram la malattia del figlio: «Parlare di Raffaele sui social mi faceva stare bene»

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Marica Ferrillo, su Instagram la malattia del figlio: «Parlare di Raffaele sui social mi faceva stare bene»
di Roberta Avallone
Martedì 14 Giugno 2022, 15:47 - Ultimo agg. 15 Giugno, 16:25
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«Tutto è iniziato il 17 febbraio. Io ero fuori per lavoro quando ho ricevuto una chiamata da mia madre che mi diceva che Raffaele non stava bene», sono queste le parole che Marica Ferrillo, influencer e blogger napoletana, usa per raccontare i 4 mesi che le hanno trasformato la sua vita e quella di suo figlio.

Marica è mamma di due bambini, Riccardo di 5 anni e Raffaele che ad agosto ne compirà 8. Lo scorso febbraio, però, la sua vita è cambiata: «Mia madre di solito non mi chiama mai e quindi avevo capito che fosse una cosa importante. Sono tornata a casa e ho subito notato che le condizioni di Raffaele non erano buone, quindi l'abbiamo portato al Santobono di Napoli e da qui è iniziata la trafila delle tac e delle risonanze magnetiche». 

«Siamo arrivati al pronto soccorso alle 5 del pomeriggio e alle 10.30 di sera mi hanno comunicato che Raffaele aveva avuto un'ischemia cerebrale. Siamo stati cinque giorni in neurologia, dove è stato sottoposto a vari esami. Al quarto giorno la situazione è peggiorata poiché l'ictus gli aveva provocato lo sviluppo di un edema cerebrale, che sciacciava la parte sana del cervello. Gliel'hanno operato d'urgenza con una craniotomia, in cui è stato esportato il lato destro del cranio, in modo che l'edema potesse crescere senza schiacciare il lato sano. Dopo 15 giorni in rianimazione, siamo passati il 7 marzo in neurochirurgia, dov'è stato operato dal dottore Spennato. Il mese seguente gli hanno ricostruito l'osso. Da qui è iniziata la fase di riabilitazione fino al 10 giugno, quando siamo tornati a casa».

Sui social la condivisione delle tappe che più hanno segnato questo percorso, tra paure e speranze ma sempre con ottimismo e con la voglia di lasciarsi tutto alle spalle per tornare alla vita di tutti i giorni. «Ho raccontato la vicenda di Raffaele sui social con grande spontaneità. Non mi ero resa conto che oltre ad aiutare me in primis, avrebbe potuto aiutare le persone che mi seguivano. Invece, in quei giorni in cui sono stata sola a causa anche del Covid, che non mi permetteva di ricevere il sostegno e la vicinanza dalla mia famiglia, mi sono resa conto che parlare sui social fosse uno sfogo. Era un po' come parlare a me stessa, allo specchio, e mi faceva stare bene. Non parlavo con amici e familiari perché tendevo a proteggerli.

Ho capito poi che condividere aiutava le persone che stavano affrontando situazioni difficili come le mie ma anche persone che vivevano la propria quotidianità».

Il percorso adesso può continuare a casa, «ora siamo nella fase intensiva della riabilitazione: ogni giorno Raffaele fa almeno un'ora di fisioterapia, sia per la gamba sinistra che per la mano, questo almeno per un anno e mezzo. L'obiettivo principale è quello di tornare in piedi e camminare. Adesso lui è in piedi e piano piano sta facendo qualche passo. Stiamo lavorando su questo e mi auguro che possa andare sempre meglio». 

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