Era un medico del reparto di Medicina del Covid Hospital di Boscotrecase finché non ha contratto il virus ed è diventato un paziente dell’ospedale. Un paziente che, però, è rimasto medico fino all’ultimo quando ha capito che il Covid lo stava sovrastando e così ha chiesto ai suoi colleghi di essere trasferito in rianimazione. Lì dove è morto questo pomeriggio, dopo 15 giorni di lotta contro il subdolo nemico, Antonio Casillo, medico del Covid Hospital di 57 anni e sesto morto della drammatica giornata per il nosocomio all’ombra del Vesuvio.
Casillo era stato uno dei primi operatori sanitari ad infettarsi: dopo di lui altri 50 tra medici e infermieri dell’ospedale in cui è esploso uno dei più importanti focolai relativi al personale.
Commossi lo ricordano i colleghi dell'ospedale e la direzione strategica e sanitaria alla guida di Savio Marziani e Gaetano D’Onofrio, oltre al direttore generale Asl Na A3 Sud Gennaro Sosto. «Siamo affranti - dice Pasquale Abate, primario del reparto di Medicina- un colpo terribile. Io ho perso un amico e un collega. Abbiamo frequentato lo stesso liceo e dopo 40 anni l’ho ritrovato in ospedale. Lui inizialmente, secondo me, non sapeva di essere infetto, ha continuato a lavorare sottovalutando i sintomi. Quando l’ho sentito affannare gli ho consigliato subito il ricovero. Era lui a dare coraggio a noi, a dirci che sarebbe presto tornato a lavorare in corsia. Poi da 3 giorni il silenzio, e la morte. È andata così, non doveva andare così. Era una roccia, gentile ed aggregante. Una grande persona».
Al Mattino, inoltre, arriva una lettera dei suoi colleghi e amici a lui dedicata:
«Caro Antonio,
nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così all'improvviso e che saremmo stati qui a ricordare insieme la bell persona che sei, il tuo coraggio e la tua determinazione, il tuo entusiasmo e la tua forza, la tua grinta e la tua allegria, infine - ma non per importanza - la tua generosità e il tuo altruismo. Hai lottato in prima fila come tutti noi, pagando il prezzo più alto per Amore e dedizione al nostro lavoro. Ora sei sole, aria, vento in sella alla tua moto ed arriverai sempre più in alto, dove finisce il cielo e ti vedremo riflesso in un arcobaleno. I tuoi colleghi, I tuoi amici».