Napoli: è già tornato libero “Biscottino”, l'attore 19enne arrestato per droga

Condannato a sei mesi e scarcerato Alfredo Turitto, tra gli interpreti del film “La paranza dei bambini”

Alfredo Turitto, tra gli interpreti del film “La paranza dei bambini”
Alfredo Turitto, tra gli interpreti del film “La paranza dei bambini”
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 12 Maggio 2023, 00:01 - Ultimo agg. 13 Maggio, 09:34
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Nella lunga lista nera dei giovanissimi napoletani prestati alla carriera cinematografica e subito dopo precipitati nel gorgo maligno che inghiotte ancora troppi ragazzi, da oggi si iscrive un altro nome: quello di Alfredo Turitto. Per il 19enne che fu tra i protagonisti del film “La paranza dei bambini”, e che interpretava il ruolo di “Biscottino”, ieri sono scattate le manette. Pesante l’accusa: spaccio di droga.

Turitto è stato arrestato dai carabinieri nel quartiere Arenella, ai confini con il Vomero. Si aggirava su uno scooter lungo via Sergio Abate, non lontano dall’ospedale Santobono e dal mercatino di Antignano. In quella zona si trovava anche una coppia di militari dell’Arma della compagnia Vomero, guidata dal maggiore Luca Leccese, in abiti borghesi e a bordo di uno scooter. Difficile intuire che si potesse trattare di carabinieri: e infatti “Biscottino” senza accorgersi di nulla ha avvicinato un giovane, con il quale - dopo una breve contrattazione - ha ceduto una bustina in cambio di denaro.

A quel punto i militari sono intervenuti per bloccare i due, e si è scoperta l’identità del pusher. La sostanza ceduta era crack. Il 19enne ha provato a giustificarsi, ma quando è scattata la perquisizione, dalle tasche del suo giubbotto sono spuntate altre quattro dosi della stessa sostanza, un telefono cellulare e la somma contante di 50 euro, ritenuta provento del reato.

Turitto era partito da Materdei, rione nel quale vive, con un carico di droga da spacciare nella zona collinare. Di certo non era la prima volta che lo faceva, considerata la padronanza con la quale si muoveva nelle strade circostanti piazza Medaglie d’Oro e la conoscenza dei “clienti”. Con ogni probabilità il crack che aveva addosso se lo era procurato poco prima nella zona della Sanità, confinante con Materdei. Dopo aver trascorso la notte in una cella della caserma dei carabinieri di piazza Quattro Giornate, il ragazzo è stato scortato in tribunale, per il processo con rito direttissimo. Al termine dell’udienza il giudice ha convalidato l’arresto e condannato Turrito a sei mesi di reclusione, oltre a una multa di mille euro; subito dopo ne ha disposto la scarcerazione, con la formula della pena sospesa. 

Correva l’anno 2019 quando - al termine di una lunga selezione di personaggi da proiettare come giovani attori nella produzione de “La paranza dei bambini” - ad Alfredo il regista Claudio Giovannesi offrì una parte da attore co-protagonista: avrebbe interpretato il ruolo di “Biscottino”, uno tra i più giovani della banda che, nella finzione scenica, ripercorreva le gesta del clan di camorra organizzato da Emanuele Sibillo nel centro storico di Napoli.

Il film si è rivelato un successo al botteghino, riuscendo a guadagnare solo in Italia poco meno di due milioni di euro e raggiungendo un incasso mondiale di quasi tre milioni di dollari complessivi. La pellicola vinse anche l’Orso d’Argento al festival di Berlino. E da quell’esperienza c’è chi ne è uscito vincente davvero, compiendo un riscatto di vita che oggi contempla la via del successo: è il caso del protagonista del film, quel Francesco Di Napoli (che interpretava il capo della paranza) che dal Rione Traiano dove abitava e lavorava facendo il garzone di una caffetteria, oggi ha già alle spalle partecipazioni a produzioni cinematografiche come “Romulus”, “Mina Settembre” e “La notte più lunga dell’anno”.

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Sembrerebbe quasi una maledizione, per molti dei giovani attori non professionisti prestati alla filmografia che racconta la camorra napoletana. Sembrerebbe, ma così non è: perché in tanti hanno saputo sfruttare quel treno che passa una sola volta nella vita di ognuno, mentre altri non ce l’hanno fatta. L’elenco è lungo. Tra i protagonisti di “Gomorra” di Matteo Garrone non sono mancati i guai giudiziari: così per Ciro Petrone “Pisellino”, il giovane aspirante camorrista che sognava di scalzare i Casalesi; così per Giovanni Venosa, che nello stesso film interpreta se stesso, un boss, e per Bernardino Terracciano. E prima di Turrito nei guai è finito anche Salvatore Abbruzzese, che quando girò la pellicola aveva solo 13 anni e successivamente di fatto non ha più avuto altre esperienze nel mondo dello spettacolo.

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