Napoli: racket di Ferragosto, panettiere denuncia e gli incendiano l'auto

Napoli: racket di Ferragosto, panettiere denuncia e gli incendiano l'auto
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 12 Agosto 2022, 00:01 - Ultimo agg. 16:43
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Li aveva denunciati pochi giorni fa e i suoi timori si sono rivelati - purtroppo per lui - decisamente fondati. Aveva raccontato di essere finito alle strette, sotto scacco per una questione di soldi, un prestito che puzza di usura. E la scorsa notte gliel’hanno fatta pagare. Gli hanno incendiato l’auto, non lontano dal suo negozio, un episodio che a metà strada tra un avvertimento e una ritorsione. In fiamme l’auto di servizio, quella con cui ogni giorno il commerciante raggiungeva la propria panetteria. 

Da Quarto a Bagnoli, a gestire un negozio che probabilmente - è questa la prima e inevitabile ipotesi investigativa - è finito nel mirino di racket e usura. Storia di camorra, sembra di capire. Al lavoro gli agenti del commissariato di Bagnoli, si muove la Dda di Napoli, si punta a valorizzare la testimonianza messa agli atti pochi giorni fa dal commerciante.

In sintesi, al netto dello stretto riserbo investigativo, è possibile partire da alcuni punti fermi: l’uomo ha dichiarato di aver contratto dei debiti con un gruppo di soggetti radicati sul territorio, soldi ricevuti per portare avanti la propria attività commerciale, fino a finire in un gorgo di violenza e minacce. Difficoltà a restituire soldi, di fronte a un tasso di interessi che non si fa fatica a definire usuraio. Inchiesta in corso, anche alla luce di un altro dato tutt’altro che confortante: tre settimane fa, non lontano dal luogo in cui è stato consumato l’incendio della vettura del commerciante, sono accaduti fatti simili.

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E c’è un episodio registrato nella sterminata periferia occidentale su cui sono in corso verifiche della Dda di Napoli: è la bomba carta fatta esplodere sotto la saracinesca di una pescheria diventata famosa per la bravura del suo personale - a partire dal titolare - e per la valanga di consenso social. È la bomba contro la pescheria di Giuseppe Di Napoli a Pianura, che - poche ore dopo aver subìto l’attentato, ha ribadito con fermezza la propria determinazione a non cedere al ricatto della camorra e di proporsi come esempio del lavoro onesto, al riparo dai colpi di coda della malavita organizzata. Difeso dall’avvocato Angelo Pisani, il ristoratore si è detto disponibile a fornire ogni contributo alle forze dell’ordine per arginare sul nascere pretese di natura estorsiva.

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Ma torniamo alla storia accaduta la scorsa notte a Bagnoli. Sono le tre di ieri mattina, non è ancora l’alba, quando viene segnalato l’incendio di una vettura. Un episodio sinistro, alla luce della denuncia firmata appena qualche giorno fa. Un esposto nel quale il panettiere di Quarto si era detto preoccupato per la morsa di richieste di denaro nella quale era finito. Un debito, soldi non restituiti, un possibile mix di usura e estorsioni. E non è tutto. 

Video


Sempre la scorsa notte è accaduto un altro episodio che spinge gli inquirenti napoletani a immaginare una sorta di escalation criminale contro negozi e operatori commerciali. Siamo a Casoria, comune dell’area nord. Un video racconta più di mille parole cosa è accaduto a pochi giorni da Ferragosto: si vede un’auto che si avvicina a una pasticceria, poi spunta dal finestrino una mano che impugna una pistola, vengono esplosi dei colpi contro la saracinesca, in chiaro stile camorristico. Anche in questo caso si tratta di un avvertimento, una sorta di intimidazione che ha un solo obiettivo: quello di battere cassa, prima del giro di boa di Ferragosto. Episodi consumati a stretto giro che evidenzia il ritorno alla violenza criminale contro bar, ristoranti ed esercizi commerciali, vale a dire quelle realtà economiche che mostrano numeri lusinghieri, in un dinamismo che riguarda soprattutto il comparto del food e della ricezione. Uno scenario in cui ora si passano al vaglio denunce, testimonianze, ma anche silenzi omertosi e immagini dalle telecamere. 
 

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