Napoli-Barcellona, scontro sul caro-curve: «Colleghi politici, regaliamo i nostri biglietti omaggio»

Napoli-Barcellona, scontro sul caro-curve: «Colleghi politici, regaliamo i nostri biglietti omaggio»
di Luigi Roano
Sabato 1 Febbraio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 2 Febbraio, 12:28
5 Minuti di Lettura

Più si avvicina l’evento e più il caro biglietti - specialmente per i posti popolari come le curve a 70 euro per la sfida tra Napoli e Barcellona al San Paolo - fa discutere e spacca il mondo della politica. Questa volta ad accendere la miccia ci pensa Carmine Sgambati, consigliere comunale di Italia Viva che su Fb scrive: «Facciamo tutti, ma proprio tutti una cosa seria. E se donassimo, cari colleghi, i nostri biglietti omaggio a chi ama il Napoli ma non può permetterselo? Io già l’ho fatto». Non è che su Fb Sgambati - che è anche presidente della commissione sport - abbia avuto tra i colleghi molto entusiasmo, anzi, mentre il popolo della rete si è schierato con lui. Tant’è, stimolati in maniera diretta i consiglieri, ma anche alcuni assessori, hanno spiegato qual è il loro punto di vista

LEGGI ANCHE Il Barcellona di Setien si rialza: manita al Leganes in Copa del Rey

Ciro Borriello assessore allo sport si pone così sulla donazione dei biglietti. «Non ho nessuna difficoltà a mettere a disposizione i biglietti, del resto non sono un grande utilizzatore. C’è malcontento tra i tifosi e tra i napoletani per i prezzi. Detto questo, va ribadito che sono prezzi in linea con le altre società che arrivano a queste gare. La Società però poteva almeno per le curve mettere prezzi come quelli con il Real Madrid che andavano dai 45 ai 50 euro». Eleonora De Majo, assessora alla Cultura ha un’altra opinione: «Cedere i biglietti di consiglieri e assessori in segno di protesta va benissimo - dice - e cederò volentieri anche il mio, ma rischia di essere una iniziativa estemporanea che non affronta il problema nella sua profondità». Per la De Majo in materia di prezzi «si evocano standard europei per giustificare costi spropositati, ma forse bisognerebbe rendersi conto che il reddito pro capite napoletano non ha nulla a che fare con gli standard europei. Il tifo è parte della cultura della nostra città ed è al contempo necessario alla squadra, come hanno dimostrato le ultime due partite. La scelta di vendere biglietti a costi proibitivi sembra in questo senso proprio un voltare le spalle a un percorso di distensione che stava dando i suoi primi frutti ed è a mio avviso un errore». Raffaele Del Giudice ex vicesindaco e assessore all’Ambiente ha risolto il dilemma a modo suo: «Per scelta mia ho rinunciato i biglietti dal primo giorno in cui sono stato nominato assessore. Però ritengo l’idea di Sgambati bella e da coltivare». 
 

 

LEGGI ANCHE Napoli, via alla missione Europa: cinque partite per la svolta

Tra gli eletti dal popolo le posizioni sono variegate. Aniello Esposito del Pd è arrabbiato e si sente: «L’idea di Sgambati è bellissima e giusta - racconta - e io sono a disposizione per dare la possibilità a chi non ne ha di andare allo stadio perché 70 euro per una curva è davvero troppo. Allora se dovessimo passare il turno bisognerà fare un mutuo? Mi sembra uno schiaffo alla dignità della gente». Gaetano Simeone di Agorà è allo stesso modo critico: «Sono d’accordo con Sgambati, il tema è che dovremmo darli sempre i biglietti. Nella convenzione firmata con la Società ancora non sono stati dati i 320 biglietti per le scuole napoletane e per le associazioni che assistono i ragazzi disagiati. Per quello che mi riguarda non vado allo stadio dalla firma della convenzione Che non ho nemmeno votato». Come il presidente del Consiglio comunale Alessandro Fucito del gruppo di Sinistra in comune: «Apprezzo lo spirito della proposta tuttavia nella convenzione con la Società si poteva fare qualcosa di più in questa direzione. Se non si poteva intervenire sui prezzi si potevano stabilire delle gratuità per determinate fasce sociali». Stanislao Lanzotti di Forza Italia fa un altro tipo di riflessione rispetto ai biglietti: «Avrei messo le curve a 50 euro e non a 70 e per il resto i prezzi sono in linea con un grande spettacolo. Avrei favorito con un 15% di sconto gli abbonati per premiare la loro fede. Del resto non è una cosa necessaria andare allo stadio. I Consiglieri comunali hanno tra le priorità il monitoraggio dei servizi essenziali ai cittadini. In una città allo sfascio eviterei strumentalizzazioni su un eccellenza come la Champions League».
 

Andrea Santoro di Fratelli d’Italia spiega: «È antipatico vedere che ci siano speculazioni su una partita del genere che non capita tante volte nella vita di un tifoso, mi sarei aspettato un atteggiamento della Società diverso. Per quello che mi riguarda mi piace l’idea di Sgambati, ora troviamo un modo che sia corretto e trasparente per regalare i biglietti». La carrellata di opinioni tra i Consiglieri comunali la chiude Mario Coppeto capogruppo di Sinistra in Comune: «Non si risolve così il problema del caro biglietti - racconta - naturalmente i miei sono a disposizione. Il tema è che non si può mettere a Napoli un biglietto per i posti popolari a 70 euro. Non abbiamo votato la convenzione proprio perché si è lasciato troppo spazio ai voleri della Società».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA