Napoli, la beffa delle multe pazze mai annullate dal sindaco: «Sit-in davanti al Comune»

Napoli, la beffa delle multe pazze mai annullate dal sindaco: «Sit-in davanti al Comune»
di Paolo Barbuto
Lunedì 22 Febbraio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 12:39
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Il popolo dei tartassati dalle multe pazze non aveva mai creduto fino in fondo alla promessa di cancellazione dei verbali. Qualcuno ci aveva sperato ma la massa era rimasta scettica. 

E quella massa aveva pienamente ragione. Le contravvenzioni a ripetizione diffuse tra giugno e ottobre per la violazione della zona pedonale temporanea del Centro Storico sono tutte ancora attive e non cancellate. Così migliaia di napoletani sono rimasti con la preoccupazione e con l’unica speranza nei ricorsi che non necessariamente possono essere vinti. 

La questione inizia a deflagrare lo scorso settembre quando migliaia di napoletani si vedono recapitare contravvenzioni per aver violato la zona pedonale del Centro Storico in orari serali.

Tutti cadono dalle nuvole perché ciascuno era certo di non aver violato le regole. Però quell’esplosione di contravvenzioni fa venire a galla una vicenda incredibile. 

A giugno, per favorire la diffusione di tavoli e sedie dei bar colpiti dalla crisi per la pandemia, la Giunta comunale decide di concedere ampliamenti di spazi pubblici ma per farlo, in zone dove le strade sono anguste, bisogna vietare il transito delle automobili. Così viene varata una zona pedonale che si innesta non appena termina l’orario della ztl del Centro storico. Solo che i cartelli di segnalazione vengono seminascosti e non viene data alcuna comunicazione alla cittadinanza. 

 

Così accade che in migliaia, convinti di poter attraversare il varco Ztl nell’orario consentito, sono incappati nelle telecamere che proteggevano la neonata zona pedonale. E i passaggi sono andati avanti a ripetizione fino a settembre quando sono arrivate le prime multe. 

La gente, multe alla mano, iniziò a protestare. Si scoprì che nei primi due mesi di attività, fra giugno e luglio, l’area pedonale aveva “fruttato” sedici milioni di euro con la diffusione di oltre 170mila sanzioni.

Per sedare la rabbia crescente scese in campo il sindaco de Magistris il quale tentò di spiegare che l’area pedonale era stata correttamente avviata e segnalata ma per venire incontro alle esigenze di tanti cittadini che, in buona fede, l’avevano violata, avrebbe immediatamente predisposto una delibera per ottenere la cancellazione di quei verbali. 

Era il 28 di settembre, sono passati 147 giorni da quell’annuncio, quasi cinque mesi. Ma quella delibera di salvataggio il sindaco non l’ha mai resa operativa. Nel frattempo la maggior parte dei napoletani tartassati aveva già deciso di difendersi autonomamente dalla pioggia di multe folli.  

Migliaia di ricorsi predisposti dagli avvocati a Prefetto e Giudice di Pace, centinaia di incartamenti da firmare in attesa di uscire fuori dall’incubo per questa paradossale situazione. Decine i casi-limite, nei quali sono stati coinvolti soprattutto i riders, che hanno trasportato cibo dentro e fuori la zona vietata transitando anche dieci volte in una stessa sera e ritrovandosi colpiti da centinaia di multe dalle quali non sapevano (e non sanno tutt’ora) come liberarsi. 

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Il popolo delle multe pazze è divenuto anche terreno di caccia per molti legali che hanno cercato clienti fra i disperati e hanno promesso soluzioni rapide che non sono ancora arrivate.

Nel frattempo la questione ha perso la verve che l’aveva portata sulle pagine dei giornali, così i tartassati dalle multe e dalle promesse mancate si sono sentiti abbandonati. disposta ad affrontare nuovamente la questione. Si è chiarito che nessun dirigente se l’è sentita di firmare un provvedimento di annullamento di quelle contravvenzioni perché non c’era nessun “atto politico” che avrebbe sostenuto la decisione della burocrazia. Insomma, di fronte a una violazione, le norme devono essere necessariamente rispettate perché se qualcuno cancella un verbale “corretto” poi la corte dei conti va a chiedergli conto di quel che ha fatto. 

Se, invece, ci fosse stata una controdelibera della Giunta con l’ammissione dell’errore e la revoca di ogni provvedimento, tutto sarebbe stato più facile.

Nel frattempo la ricerca di una soluzione passa per un incontro previsto per sabato prossimo proprio con l’assessore Clemente. In quella giornata tutto il popolo dei tartassati dalle multe pazze s’è dato appuntamento sotto palazzo San Giacomo per far sentire la propria voce di rabbia e preoccupazione. 

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