Il business nero dei rifiuti, ecco le gare finite sotto inchiesta

Il business nero dei rifiuti, ecco le gare finite sotto inchiesta
di Leandro Del Gaudio e Mary Liguori
Sabato 17 Novembre 2018, 08:00
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Il business dei rifiuti viaggia sulle navi che attraversano il Mediterraneo in direzione di Spagna e Portogallo e sui treni che passano la dogana in direzione dell'Austria e della Germania. Viaggi a peso d'oro che avrebbero ingolosito i faccendieri di un sistema che sembrava affossato insieme alle Eco4 e ai Casalesi e che invece, sospettano i magistrati, è sopravvissuto sia ai vecchi camorristi che alla precedente classe politico-imprenditoriale. È in questo settore che si sarebbe infiltrata la nuova, presunta, cricca al centro dell'indagine della Dda di Napoli, come emerge da decreti di perquisizione e ordini di esibizioni notificati martedì scorso a imprenditori e amministratori pubblici.
 
Traffico di rifiuti e turbativa d'asta, una trentina di indagati. Al centro delle indagini, gare milionarie relative al conferimento della spazzatura, l'asse portante del ciclo raccolta dei rifiuti in Campania con un faro proiettato sull'area casertana; poi c'è un altro filone che riguarda la Sapna dell'area metropolitana, che punta a fare chiarezza sulle procedure adottate per assegnare l'appalto ad alcune ditte che hanno spostato tonnellate di rifiuti all'estero. Filoni paralleli, coordinati dal procuratore Gianni Melillo e dall'aggiunto Luigi Frunzio, ora più che mai in attesa degli esiti di blitz e perquisizioni. Ma cosa sta venendo fuori delle indagini napoletane? Nove appalti per la raccolta rifiuti e servizi, tre bandi di gara per la storia dei viaggi all'estero. Sono spuntati i primi nomi, con il collegamento del manager vicentino Denis Baldan e il campano Carlo Savoia, a sua volta titolare delle ditte del settore e principale indagato in questa prima tranche di inchiesta, a proposito delle indagini sui comuni casertani; verifiche in corso anche su alcune aziende collegate con il consorzio Cite (azienda salernitana che si è aggiudicata un appalto sull'agro aversano). Ma andiamo con ordine, a partire dagli atti acquisiti dal Noe dei carabinieri nella sede della Sapna a Napoli. Siamo in via Ponte dei Francesi, nel quartier generale della società interamente partecipata della città metropolitana, quando fanno il loro ingresso i militari del Noe. Cosa cercano i carabinieri? Sotto i riflettori i verbali redatti lo scorso 11 settembre e il 30 e il 31 ottobre presso la società in house napoletana. In tutti e tre i casi figura come presidente della commissione Andrea Abbate, direttore tecnico della Sapna, su cui sono concentrate ora le verifiche disposte dalla Procura di Napoli. Atti dovuti, nel tentativo di sgomberare ogni dubbio su procedure amministrative complesse e comunque decisive per le condizioni di vita dei napoletani.

Ma su cosa vertono i lavori delle tre commissioni? Le commissioni di gara «attenzionate» dal Noe erano state composte per esaminare il trasporto della frazione umida tritovagliata e per il rifiuto secco proveniente dagli impianti della Sapna. Il costo del trasporto s'aggira sui 180 euro a tonnellata, trenta euro in più rispetto a un recente passato. Un picco che deve avere insospettito gli inquirenti. E proviamo a fare un focus, alla luce delle fonti aperte: l'undici settembre 2018, la commissione analizza l'offerta della «Pa service Srl» che ha già svolto per conto della S.a.S. il servizio di trasporto per un importo da 3 milioni di Euro. Le aziende Indicate sono Parente trasporti, Msc Shipping e Transportes Bizarro Duarte. Il bando riguarda il trasporto in nave dal porto di Napoli a Valencia e a Sines di Ton (a sud di Lisbona, per 1500 tonnellate di rifiuti a settimana). Il 30 ottobre invece la ditta concorrente è la Enki S r.l. con sede a Milano. Il bando riguarda il recupero, l'incenerimento e il trasporto della frazione umida tritovagliata. Le ditte candidate sono la Ad Logistica Srl, la Fontana service Srl, che si impegnano per il trasporto dall'impianto Sapna alla frontiera, mentre per lo scarico transdoganale sono indicate la Mercitalia rail spa, la Logistica Srl e della Contrance Srl. Le 10.000 tonnellate di spazzatura oggetto dell'appalto - che dovrà coprire il periodo che va dal marzo due 2019 al dicembre dello stesso anno - confluiranno ad Halbenrain, in Austria. Sono destinate invece all'impianto di Francavilla Fontana con una media di 300 tonnellate a settimana per un totale di 12mila, i lotti oggetto del verbale del 31 ottobre scorso. In questo caso il bando riguarda il periodo che va dal mese di gennaio 2020 al successivo 31 dicembre. Quanto al verbale redatto lo scorso 31 ottobre, la quantità di rifiuti da trasportare ammonta a 20.000 tonnellate e la destinazione e l'impianto di Laar in Germania. In questo caso la ditta in esame è la Evi Abifallwerpung, dove arriveranno 425 tonnellate di rifiuti a settimana. Si tratta di aziende che vanno considerate estranee alle accuse mosse dalla Procura, in una vicenda che è solo nella fase iniziale. Ma al di là dei verbali sono all'analisi dei pm le dichiarazioni di alcuni vecchi personaggi del settore. Da Gaetano Vassallo e Giuseppe Valente, entrambi «gole profonde» dei procedimenti Eco4. Altri pentiti, di nuova data, e imprenditori coinvolti in recenti inchieste nel Casertano, starebbero a loro volta illustrando ai magistrati la «nuova frontiera» del patto tra imprese, clan e politica per trasformare la spazzatura, e tutto ciò che a essa è collegata, in oro. Sono dunque colletti bianchi sia i principali accusatori che i principali accusati, l'indagine è solo all'inizio.
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