Whirlpool Napoli, gli operai occupano l’aeroporto di Capodichino: «Non deve calare l’attenzione»

Whirlpool Napoli, gli operai occupano l’aeroporto di Capodichino: «Non deve calare l’attenzione»
di Oscar De Simone
Lunedì 9 Novembre 2020, 10:06 - Ultimo agg. 21:42
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Tornano in strada i lavoratori della Whirlpool che questa mattina, dopo aver eluso i controlli delle forze dell’ordine, hanno occupato l’aeroporto di Capodichino. Una protesta pacifica, al momento, ma che - come spiegano gli stessi operai - mira a tenere alta l’attenzione delle istituzioni.  

«Bisogna continuare a parlare di noi - affermano - e della vertenza che ci vede in protesta da diciotto mesi.

Adesso, dopo le elezioni americane, speriamo che le cose possano cambiare. Vogliamo una trattativa seria che metta al centro la nostra causa  e quella di una azienda che non deve tirarsi indietro. Abbiamo bisogno di nuovi accordi internazionali e faremo pressione anche su questo punto. Intanto non ci fermeremo e continueremo a girare per le strade della città, affinché nessuno si dimentichi di noi».

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Idee chiare quelle dei lavoratori che anche stamattina, hanno ribadito dubbi e perplessità sulla chiusura. «Non è possibile - dice Italia Orofino - che una tra le aziende leader del mercato chiuda una delle sue fabbriche più produttive. Questo ci rende tutto ancora più difficile e ci lascia non pochi dubbi sulle procedure di dismissione. Ma sopratutto riteniamo inefficaci le azioni di contrasto messe in campo dal governo. Ora non abbiamo altra scelta che continuare nella lotta. La sola via di salvezza per noi e le nostre famiglie è questa. Non torneremo indietro perché la nostra vertenza rappresenta un precedente importante per tante altre realtà industriali del paese».

Per questo motivo i 420 dipendenti continueranno a presidiare la struttura in via Argine. Una “occupazione” degli spazi lavorativi che tutti sentono come propri e che nessuno intende lasciare. «Resteremo in fabbrica - concludono - perchè quella è casa nostra. È il luogo dove abbiamo trascorso anni importanti della nostra formazione e della nostra vita. Sono gli spazi dove siamo cresciuti ed in cui abbiamo condiviso gioie e dolori. Napoli non molla e noi andremo avanti sino a quando non ci saremo ripresi il nostro lavoro». 

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