Boom di pazienti e barelle al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli dove i grandi numeri hanno fatto registrare la saturazione della capacità ricettiva nell’area dell’emergenza. È successo giovedì mattina quando, in una manciata di ore, gli accessi dei pazienti hanno raggiunto cifre da record. Durante l’intera settimana il pronto soccorso collinare ha sfiorato una media di 200 ingressi al giorno e, nel presidio, è stato registrato un caso di scabbia tra il personale ospedaliero che, va detto, rimane un singolo episodio monitorato e tracciato dall’azienda.
Tornando a giovedì, il grande afflusso di ammalati, sistemati in ogni angolo del pronto soccorso e dell’area annessa di Osservazione breve, da poco sottoposte a restyling, ha fatto scattare l’emergenza.
Evitare di far arrivare al Cardarelli i «pazienti non rete tempo dipendente». È stata questa la richiesta partita giovedì mattina dall’ospedale collinare che, oberato dalle barelle in pronto soccorso e nell’Osservazione breve, ha chiesto agli altri presidi di tendergli una mano. Nel documento inviato anche al 118 e sottoscritto dal dirigente del bed management che si occupa nello specifico di gestire le situazioni più critiche, viene richiesta la collaborazione nel dirottare gli ammalati in altri presidi «essendo presenti numerosi pazienti tali da configurare di fatto la totale saturazione della capacità ricettiva massimale» dell’area del pronto soccorso e dell’Osservazione breve. La nota, appunto, specifica che la richiesta riguarda «i pazienti» con codici non gravi e che «possano trovare opportuno riscontro assistenziale in altri presidi ospedalieri». Dunque, «per salvaguardare la continuità di esercizio» nell’area dell’emergenza e dell’urgenza, così da far decongestionare un pronto soccorso saturo di barelle, la richiesta del manager al 118 è stata quella di evitare l’arrivo di pazienti non gravi ma solo con codici di emergenza o patologie collegate alla necessità di interventi tempestivi e che, chiaramente, potessero ricevere assistenza in altre strutture.
I numeri dell’ultima settimana rendicontano cifre che toccano punte di 200 accessi giornalieri al pronto soccorso del Cardarelli con una media di quasi 153 ingressi quotidiani. In particolare, giovedì 16 novembre, quando è partito l’sos per la saturazione della capacità ricettiva dell’area dell’emergenza, sono stati registrati 198 arrivi. Tra questi, è risultata una percentuale significativa di codici rossi e un gran numero di pazienti con patologie respiratorie e sindromi parainfluenzali oltre al numeroso afflusso di anziani. Durante quest’ultima settimana, inoltre, si è verificato un caso di infezione da scabbia tra uno dei dipendenti della struttura ospedaliera, un operatore socio sanitario che il 13 novembre è stato segnalato dal Cardarelli all’Unità Operativa di Prevenzione Collettiva dell’Asl Napoli 1. Il caso, unico episodio registrato fino ad ora nel presidio, è stato monitorato e tracciato dall’ospedale che non ha riscontro di altri pazienti con questa tipologia di infezione.
Il rischio di saturazione della capacità ricettiva nel pronto soccorso del Cardarelli non è un fenomeno nuovo così come non lo è la richiesta di dirottare i pazienti meno gravi in altri presidi ospedalieri, condizione che si è verificata più volte nel giro degli ultimi due mesi. Generalmente la sospensione degli accessi di lieve o media entità, attraverso la rete del 118, avviene con una modalità “a fisarmonica” che nel giro di qualche ora, facilita il ripristino del funzionamento regolare del pronto soccorso dove, recentemente, si è conclusa la seconda tranche dei lavori di restyling del presidio. La terza fase della ristrutturazione che riguarderà anche le aree del Triage, invece, si svolgerà tra aprile e maggio, periodo dopo il quale saranno conclusi i lavori nelle aree dell’emergenza.