Infiltrazioni dai soffitti, degrado ed una intera chiesa trasformata in sversatoio abusivo. Queste le “caratteristiche distintive” del cosiddetto villaggio Caritas di Pianura. Un insieme di abitazioni trasformate in ghetto dall’incuria e dell’abbandono che nell'ultimo decennio, le ha rese malsane ed invivibili. Dove anche le strutture e le stradine ideate per facilitare il passaggio dei disabili, sono diventate impercorribili ed insicure. Un complesso residenziale al centro di via Montagna Spaccata, tra vecchie e nuove discariche.
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«I residenti lo denunciamo da tempo – afferma il consigliere del parlamentino locale Pasquale Strazzullo – ma nessuno li ha mai ascoltati. Sono stati fatte numerose denunce ed esposti per fotografare una situazione che ormai è sfuggita di mano. Non ci sono servizi e le strade asfaltate per i disabili sono impraticabili a causa delle erbacce che le ricoprono. Le case sono umide e lesionate nelle soffitte, in cui piove continuamente. Per questo molti residenti sono stati costretti a chiamare la Napoli Servizi che però, ancora non ha ultimato i lavori. Ora con l'arrivo del prossimo inverno sarà tutto più complicato e come se non bastasse, i disagi aumentano. C'è la chiesa abbandonata alle spalle della parrocchia di San Lorenzo che è sempre più pericolosa per il quartiere».
Una vera bomba ecologica accessibile a tutti, attraverso i cancelli aperti sui due lati della strada. Una vera minaccia per i bambini della zona che più volte sono stati trovati all’interno della struttura, tra spazzatura e macerie abbandonate.
«I lavori per il recupero delle case – afferma il vicepresidente della IX Municipalità Giorgio Birra – riprenderanno al più presto. Siamo consapevoli delle problematiche che vivono i nostri concittadini e siamo intenzionati a fare la giusta pressione, affinché la Napoli Servizi torni al più presto a lavoro. Nessuno sarà lasciato indietro e faremo il possibile anche per limitare i danni generati dalla decadenza della vecchia struttura parrocchiale, trasformata in discarica a cielo aperto».