Napoli, l'Eav si tira fuori: addio al servizio autobus

Effetto covid, guerra e crisi energetica

Bus Eav
Bus Eav
di Francesco Gravetti
Domenica 12 Novembre 2023, 09:54 - Ultimo agg. 13 Novembre, 18:18
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Non c'era il covid, la guerra in Ucraina, la crisi energetica, l'aumento dei prezzi. Era il 2017 e c'era un altro mondo quando la Regione ha preparato la gara per l'affidamento dei servizi minimi di trasporto pubblico locale su gomma. Nei mesi passati, sindacati e addetti ai lavori hanno provato a lanciare l'allarme: «facciamo modifiche, le condizioni economiche sono cambiate». Ma l'iter è andato avanti e venerdì sera, all'apertura delle offerte con il piano economico e finanziario, è arrivata la sorpresa: l'Eav non ha partecipato per la zona della Città Metropolitana, cento Comuni da coprire e 35 milioni di km da percorrere in un anno.

Una decisione clamorosa che, per adesso, esclude l'azienda che finora aveva coperto il servizio, ma anche quella più solida e che meglio conosce, per esperienza acclarata, il territorio. L'unica offerta è arrivata da Busitalia, controllata da Fs. Ora tutti temono ripercussioni sia sul personale, perché potrebbero essere messi in discussione i posti di lavoro, che sui viaggiatori, alle prese con un servizio meno efficiente e capillare. Già da domani si riaprirà il fronte sindacale: annunciata la procedura di raffreddamento, propedeutica a un possibile sciopero. Il presidente Eav, Umberto De Gregorio, è categorico: «Si tratta di una gara fondata su numeri sballati, una gara partita nel lontano 2017 prima del covid e della crisi energetica: la partecipazione rischiava seriamente di mettere in crisi i conti dell'azienda e quindi la stabilità del servizio e quella dei lavoratori.

Fortemente contestata anche dalle organizzazioni sindacali, è una gara impossibile».

La governance di Eav teme di essere inghiottita dal buco nero dove sono finite, nell'ultimo decennio, molte aziende del trasporto su gomma della Campania. Ricorda De Gregorio: «In questi otto anni abbiamo tenuto in equilibrio i conti di Eav che nel 2016 era tecnicamente fallita. Dopo quello di Eavbus e Ctp che abbiamo assorbito, dopo il fallimento delle aziende di trasporto di Salerno, Benevento e Caserta sentiamo la responsabilità di non creare i presupposti di un nuovo crack».

La gara riguarda anche le restanti province della Regione: ad Avellino, Benevento, Salerno e Caserta hanno partecipato aziende private ma anche Air, Sita e ancora Busitalia. Si tratta di centinaia di milioni di euro all'anno, poco meno di cento solo per la Città Metropolitana di Napoli ma, spiega chi ha seguito l'iter, le richieste della stazione appaltante erano addirittura cresciute per numero di chilometri da percorrere a fronte di un corrispettivo economico che non teneva conto degli aumenti, della difficoltà di approvvigionamenti, del costo della vita in generale. Il rischio è che ora a pagare siano i dipendenti Eavbus, usciti da una profonda crisi appena qualche anno fa e preoccupati per il loro futuro. È ancora De Gregorio, però, a rassicurare tutti e a dire che la partita non è finita: «Valuteremo ogni ipotesi, anche legale, per tutelare l'attuale servizio e tutti i lavoratori. Se poi la gara verrà aggiudicata ed il contratto firmato valuteremo una possibile forma di accordo con Busitalia ed assicureremo i diritti degli utenti e la stabilità del posto di lavoro dei lavoratori. Fino ad allora tutto procederà regolarmente».

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Va detto, infatti, che i tempi sono ancora lunghi: ci vogliono almeno altri 18 mesi prima che la gara si trasformi in effettivo servizio. L'episodio, però, mette ancora una volta sotto i riflettori la fragilità del trasporto su gomma: «Il sistema del servizio su gomma ha bisogno di risorse finanziarie adeguate che, rispetto ad oggi, vanno allargate e non ridotte, anche alla luce della transizione energetica», dice il manager Eav. La fibrillazione dei sindacati, invece, potrebbe presto tramutarsi in sciopero: «Abbiamo lanciato l'allarme da mesi, ora ci troviamo nella spiacevole situazione di dire che lo avevamo detto. Avevamo sospeso la procedura di raffreddamento, la riprenderemo subito», spiega il segretario regionale di Cisl Trasporti, Alfonso Langella.
 

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