Napoli Est, indagine sulla sabbia inquinata: «Pronti a bonificare»

Napoli Est, indagine sulla sabbia inquinata: «Pronti a bonificare»
di Luigi Roano
Venerdì 27 Maggio 2022, 00:09 - Ultimo agg. 28 Maggio, 15:57
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Le tre spiagge di San Giovanni - finalmente - saranno bonificate. Un risanamento atteso da almeno tre lustri e che pare si stia incanalando verso la cantierizzazione dei lavori. Ne dà notizia l’assessore al Mare Paolo Mancuso, una mossa che si innesta nel più vasto programma di rilancio che interessa tutta l’area est della città dove stanno insistendo anche investimenti internazionali. Incredibilmente da 15 anni erano bloccati 158 milioni, l’assessore ne ha sbloccati - per ora - un terzo dopo un grosso e faticoso lavoro con il ministero della Transizione Ecologica retto dal ministro Roberto Cingolani con il quale è stato firmato un nuovo accordo. Procediamo con ordine. Mancuso ha partecipato a un incontro con il presidente dell’Autorità portuale Andrea Annunziata ed il presidente della VI Municipalità Sandro Fucito «per verificare la condizione delle spiagge di San Giovanni a Teduccio e le possibili soluzioni da adottare per ridurre i disagi alla popolazione».

È stata così definita una procedura di massima rapidità per procedere con l’attività avviata «per una preliminare indagine delle sabbie: con i primi risultati potranno essere svolte necessarie analisi di rischio in vista di un successivo, più ampio intervento, finalmente programmato e finanziato per il risanamento del territorio.

Sono state anche definite le soluzioni tecniche idonee a consentire comunque lo svolgimento della processione di San Giovanni Battista prevista nelle prossime settimane. È massimo l’impegno dell’Amministrazione comunale e dell’Autorità, portuale per assicurare il decoro delle spiagge» si legge in una nota. E la festa di San Giovanni in quel quartiere è una cosa seria. Perché si svolge sulle spiagge, che sono state chiuse perché inquinate, lì insistono i depositi petroliferi ma prima ancora c’era la raffineria, e dunque non sono praticabili. Tra le soluzioni per consentire lo svolgimento della festa c’è quella di partire da Portici per impattare il meno possibile sulle spiagge. In seconda battuta installare sulle spiagge pedane di legno per non fare toccare la sabbia ai cittadini che parteciperanno alla processione. Tema non secondario per i residenti di quel quartiere relegato a oggi a periferia pur essendo un’area di Napoli baciata dal mare e da tanta bellezza. 

L’assessore Mancuso racconta come stanno le cose: «Esiste un accordo di programma con il ministero dell’Ambiente dal 2007 dal valore di ben 158 milioni, di quei soldi alcuni sono stati persi altri stiamo cerca do di recuperarli. Abbiamo così ripreso in mano l’accordo ottenendo 59 milioni per le spiagge di San Giovanni, circa 2 chilometri di linea di costa». Mancuso svela adesso questo retroscena ma in realtà questi finanziamenti già stanno per essere utilizzati. «Quando siamo andati a mettere mano alle spiagge abbiamo visto che la situazione era pregiudicata per l’inquinamento, così l’Autorità portuale ha deciso che le spiagge non sono più accessibili, quindi abbiamo il paradosso che facciamo la caratterizzazione per la bonifica e ci troviamo le spiagge chiuse quando sono state aperte fino a poco tempo fa. Nessuna polemica con l’Autorità portuale con la quale c’è massima collaborazione ma è un dato di fatto». Come stanno allora le cose adesso? «Con il sindaco Manfredi abbiamo fatto una richiesta per avere al più presto un primo saggio sulla qualità delle sabbie in vista della possibile utilizzazione delle stesse visto che siamo in estate.

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L’Autorità portale ha massima disponibilità anche per installare eventuali pedane. Annunziata sta accelerando al massimo e attraverso l’Arpac ha incaricato un’azienda per avere subito dei primi risultati sulla quantità di inquinamento». Giova ricordare che quello di San Giovanni a Teduccio, come Bagnoli, è un Sin - Sito di interesse nazionale - e i rapporti con il Comune non sono ottimi. Non per colpa dell’attuale amministrazione, ma piuttosto per i fondi non spesi. I tecnici del ministero hanno individuato il Comune quale soggetto attuatore della bonifica e il fatto che non siano arrivati progetti per il risanamento ha fatto sì che San Giovanni ha ancora le spiagge da bonificare e a Roma non hanno più tanta fiducia in Palazzo San Giacomo. In 15 anni non è stato speso un euro e questo è emblematico di qui il taglio - auspicabilmente temporaneo - dei fondi.

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