Napoli, la funicolare di Chiaia chiude per lavori ma i lavori non partono: «Colpa del caro energia»

Napoli, la funicolare di Chiaia chiude per lavori ma i lavori non partono: «Colpa del caro energia»
di Gennaro Di Biase
Venerdì 16 Settembre 2022, 23:07 - Ultimo agg. 17 Settembre, 14:11
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La funicolare di Chiaia chiude per lavori, ma i lavori non partiranno. Le gare d’appalto per l’assegnazione della manutenzione ventennale sono andate deserte «a causa degli aumenti dei costi dovuti al caro energia», spiegano dalla giunta di Palazzo San Giacomo. Resta un dato: il primo ottobre, tra 14 giorni esatti, la stazione abbasserà le saracinesche: al momento - secondo quanto trapelato da Anm - è fuori discussione la possibilità di chiedere un’ulteriore proroga all’Ustif per una manutenzione (obbligatoria per legge, e che prevede il restyling dei vagoni, ristrutturazioni di funi e macchinari) che doveva avere luogo nel lontano 2017. Insomma, la beffa è servita per 14mila utenti che si muovono tra il Vomero e Chiaia. L’assessorato comunale ai Trasporti, Edoardo Cosenza, per ovviare all’impasse e tamponare i disagi in arrivo, sta studiando un piano che prevede il potenziamento delle linee su gomma e della funivia di piazza Fuga.

Sei mesi: tanto durerà la manutenzione ventennale della funicolare. O meglio, tanto dovrebbe durare. Allo stato attuale l’eventualità che i tempi di chiusura dell’impianto si allunghino è tutt’altro che lontana. Il cantiere, infatti, non ci sarà. Almeno non quello sull’impianto. Le due gare per i lavori sono andate deserte nei mesi scorsi. Anm non ha ricevuto da Palazzo San Giacomo alcuna comunicazione sull’affidamento dell’appalto per la funicolare di Chiaia. Le complicazioni che portano alla beffa sono legate principalmente ai costi. A spiegarlo è lo stesso Cosenza, che sta lavorando per ridurre al minimo i tempi e per trovare fonti aggiuntive di finanziamento. Il costo iniziale per le operazioni sulla funivia era fissato intorno ai 6 milioni. Cifra che non basta più: «I lavori non sono stati appaltati - dice l’assessore - ci vuole un nuovo bando.

Ma ci sono due tipi di lavori da portare avanti: quelli che riguardano la parte edilizia della stazione inizieranno regolarmente il primo ottobre. Per quelli che invece riguardano motore e cavo, bisognerà aspettare la gara, andata deserta anche a causa dell’aumento dei costi legato al caro energia. Abbiamo chiesto fondi per la Banca Europea per gli investimenti: finanziamenti che andranno a integrare i fondi già disponibili. Per affrontare la chiusura dell’impianto stiamo studiando una linea su gomma dedicata e abbiamo in programma di prolungare gli orari di apertura della funicolare di piazza Fuga». 

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Le speranze di un’ulteriore proroga dell’Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi del Ministero delle Infrastrutture) sono al momento escluse sia da Anm sia dal Comune. Anzi, sono prossime allo zero, salvo colpi di scena. La funicolare, insomma, chiuderà tra due settimane, anche se i lavori non sono stati appaltati. Filtra preoccupazione anche dai negozianti e dalle associazioni di categoria. La funicolare che collega Chiaia e Vomero, piazza Vanvitelli a Parco Margherita, via Cimarosa a piazza Amedeo, infatti, è un asse cruciale per gli spostamenti legati a shopping e scuole. Enzo Perrotta, presidente della Federazione del Commercio del Vomero, commenta così uno scenario che si fa complesso dal punto di vista logistico e commerciale: «Quattordicimila utenti e 500 commercianti attendono di sapere se verrà fatta richiesta di un’altra proroga (la quinta ed ultima) perché il primo ottobre si sospenderà il servizio. Senza un’impresa, la chiusura si allungherà oltre i 6 mesi previsti. Negli ultimi 4 anni, le nostre associazioni (Centro commerciale Vomero Arenella e Federazione del Commercio Campania) hanno vigilato affinché le proroghe fossero utili per indire le gare d’appalto, ma è stato tutto inutile. Nel quartiere il traffico rischia seriamente di andare in tilt. Inoltre, se il collegamento su ferro tra Chiaia e Vomero sarà spezzato per troppo tempo, i tanti esercizi commerciali già in affanno dal caro bollette rischieranno un crollo degli incassi». 

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