Napoli, l'agonia delle funicolari tra code, blocchi e chiusure

Napoli, l'agonia delle funicolari tra code, blocchi e chiusure
di Paolo Barbuto
Giovedì 1 Ottobre 2020, 12:00
4 Minuti di Lettura

La città delle quattro funicolari ne ha una quasi sempre chiusa, un'altra che funziona a singhiozzo e due che resistono a periodi alterni ma che attualmente fanno i conti con la ressa e le code delle norme anti Covid. Napoli si faceva vanto del trasporto verticale, quei vagoni che salgono e scendono dalle colline al mare, presi d'assalto in ogni giorno lavorativo da sessantamila persone, erano un toccasana per i trasporti, adesso sono un dramma.

E il simbolo attuale della debacle è la funicolare di Chiaia che nell'ultimo mese è andata in tilt per dieci volte lasciando a piedi migliaia di napoletani. Si tratta di una funicolare che boccheggia, ha disperato bisogno della revisione ventennale che è stata annunciata, ma partirà fra nove mesi se tutto andrà bene.

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D'accordo, a voi sembrerà singolare che una funicolare possa vedersi imposto un limite di velocità, quella di Chiaia ce l'ha. Deva viaggiare a 3 metri al secondo rispetto ai sette abituali, non può raggiungere il massimo consentito perché i carrelli, vecchi e malmessi, iniziano a vibrare e provocano sussulti a tutti i vagoni rendendo disagevole il viaggio e anche un po' pericoloso perché a furia di vibrazioni quei carrelli potrebbero decidere di cedere di schianto.

C'è, poi, sempre sulla funicolare di Chiaia, l'annosa questione delle porte che si aprono solo quando ne hanno voglia: non c'è verso di sapere se in un preciso vagone ci sarà la possibilità di salire o di scendere, lo decide in autonomia il mezzo stesso. E a poco sono serviti gli interventi di manutenzione che si sono succeduti negli anni: quelle maledette porte non ne vogliono sapere di rispettare i comandi, fanno quel che gli pare.

Resta, infine, la drammatica questione telematica, quella che nell'ultimo mese ha messo in ginocchio il servizio della funicolare di Chiaia almeno dieci volte. Il computer che gestisce le corse va in tilt con una frequenza imbarazzante, sicché bisogna fermare le corse, resettare il sistema e sperare che non faccia i capricci per qualche ora.
 


All'orizzonte, l'abbiamo detto, la manutenzione ventennale della funicolare di Chiaia: dovrebbe partire a giugno del 2021 per restituire quel mezzo alla città entro l'inizio delle scuole dopo le vacanze. In ballo ci sono 5,8 milioni di euro che dovrebbero trasformare la malandata struttura in un avveniristico mezzo di trasporto definitivamente sicuro e certamente attivo senza più stop imprevisti. A dire la verità quella manutenzione doveva essere fatta nel 2017 ma la mancanza di denari ha costretto Anm e il Comune ha chiedere proroghe su proroghe fino ad oggi: l'ultima possibilità concessa dal ministero scade a dicembre 2021, se entro quella data non si eseguono gli interventi, scatta la chiusura definitiva d'ufficio. Ecco perché s'è deciso, finalmente, di procedere.

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La funicolare Centrale e quella di Montesanto negli ultimi tempi non hanno dato segnali di cedimento. Funzionano con moderata continuità ma sono prese d'assalto soprattutto nelle ultime settimane in cui la Metropolitana ha dimezzato le sue corse. Le norme anti Covid impongono ridimensionamento della capienza e controlli accurati, così, soprattutto alla Centrale, nelle ore di punta si generano code di viaggiatori che escono dalla stazione e invadono tutta piazza Fuga.
I tempi d'attesa per un viaggio diventano insostenibili, ma almeno si viaggia. A Mergellina invece non esiste questa garanzia, sono più i giorni in cui resta chiusa per mancanza di personale che quelli in cui funzione, sicché la gente ha capito e cerca di evitarla.

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