Napoli, il G20 per salvare l’ambiente nella città che ammazza il verde

Napoli, il G20 per salvare l’ambiente nella città che ammazza il verde
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 21 Luglio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 20:19
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Napoli si dà una mini-spolverata, nulla di più, per il G20 Ambiente, e solo nelle vie che ospiteranno i ministri dei maggiori Paesi del mondo. Diserbo dei marciapiedi prima invasi da selve, decapitazione di tronchi e piante non curate, pulizia di aiuole fino all’altro ieri incolte e oggi raschiate, sostituzione di transenne malandate e basoli distrutti da anni, bonifica di discariche nei cantieri, eliminazione di vasi o pezzi sfasciati di decoro urbano, riverniciatura della segnaletica stradale, rattoppi sul lungomare.

Si tratta però di una “spolverata”, appunto, che non ha eliminato nessuno dei problemi strutturali della zona: il degrado del belvedere di via Console o quello dell’ascensore di via Acton, le svastiche sotto al colonnato di San Francesco di Paola, i dissesti dei locali comunali di via Acton, il tunnel Vittoria off-limits, la Galleria Umberto devastata da scritte e retine, la Villa Comunale delle piante bruciate e secche, mentre il Comune continua a vietarne la gestione a GreenCare e associazioni in grado di prendersene cura.

I problemi sono stati messi sotto al tappeto del diserbo, insomma, nascosti o in qualche caso falciati via come le piante di via Gonzaga. L’incuria di anni è stata dissimulata in una sorta di mini-restyling ipocrita. L’immondizia in strada è meno del solito, ma ce n’è ancora eccome: è il beffardo paradosso della Napoli che ospita le discussioni sull’inquinamento globale.

Procediamo per casi concreti, paragonando le condizioni di alcuni pezzi di città fotografati il 14 luglio a quelle di ieri. Iniziamo il confronto da via Acton. Qui, all’inizio del lungomare, resistevano da anni due vasi rotti e strapieni di “zella”. Sono stati asportati nelle ultime ore, così come il salotto di rifiuti all’altezza delle giostrine. Asportata anche la giungla di malerba cresciuta nei mesi sul marciapiede di Palazzo Reale, dal lato del Molosiglio. Resiste invece imperterrita l’immondizia sulla soglia della Galleria Vittoria, con tanto di segnali stradali marciti sull’asfalto e con tanto di puzza di fogna che esala dal tunnel. Risalendo via Gonzaga (la stretta strada che separa il Maschio Angioino da Palazzo Reale), le piante sono state praticamente estirpate, come le aiuole. Degrado del verde e sporcizia qui dominavano da anni. Ora che l’area è ripulita, di verde non se ne trova quasi più. Tagliare è stato più facile che curare.

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Una voragine antica nel marciapiede di via Partenope, invece, nei pressi dei grandi alberghi dove alloggeranno i politici, è stata riempita di sanpietrini. Spostandoci su via Santa Lucia, i commercianti di zona esultano per la pulizia di una selva-cantiere-discarica vecchia di anni, a ridosso dello scavo per l’ascensore. Potate, finalmente, le aiuole di piazza Vittoria. Sostituiti i basoli malandati di via Chiatamone, destino condiviso con le transenne del belvedere distrutto di via Console, dopo l’intervento di ieri mattina dei dipendenti di Napolipark. Quanto al Plebiscito, anziché essere cancellate, per il G20 le scritte sono aumentate: alle svastiche si sono aggiunte due orribili “sbombolate” sulle basi di altrettante colonne: «smile» e «smack». 

Le strade sono strapiene di forze dell’ordine e di carri gru che prelevano decine di auto parcheggiate in via Console e dintorni. Polizia, Vigili urbani, Carabinieri a presidiare strade e hotel, percorsi pedonali (indicati dalle transenne) e percorsi veicolari (indicati da fogli di carta appesi ai segnali stradali e dalla cancellazione di decine di strisce blu). 

 

«Da anni via Chiatamone non era così pulita - sospira Giuseppe Romano, barista - Sono arrivate persino le spazzatrici. Ci hanno detto di togliere dalla strada i contenitori dell’immondizia, ma come faccio a tenere l’umido in negozio? Con la chiusura anche pedonale della zona non incasseremo nulla. Insomma, per noi non è un affare. Poi mi domando: quando verranno ricolorate le strisce blu cancellate? Quanto alla pulizia, aspettiamo il prossimo G20», sorride amaro. Rabbia e sollievo si confondono negli umori dei commercianti: «Da due anni chiedevamo la pulizia di questa giungla-discarica di fianco al ristorante - commenta Luigi Marino dell’omonima pizzeria di via Santa Lucia - L’hanno pulita solo l’altro ieri, per il G20». 

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