Napoli, i genitori di Ugo Russo si incatenano davanti al Tribunale: ricevuti in Procura

Napoli, i genitori di Ugo Russo si incatenano davanti al Tribunale: ricevuti in Procura
Mercoledì 19 Maggio 2021, 10:40 - Ultimo agg. 15:09
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La mamma e il papà di Ugo Russo, il 15enne ucciso la notte del primo marzo 2020 a Napoli, durante un tentativo di rapina ai danni di un carabiniere in borghese (quest'ultimo indagato per omicidio volontario, ndr) si sono incatenati nello spiazzale del tribunale di Napoli esponendo dei cartelli con i quali chiedono «verità e giustizia» sulla morte del figlio.

L'iniziativa è durata alcune ore. Il procuratore aggiunto Sergio Ferrigno ha incontrato Enzo Russo, informandolo che nel giro di poco tempo ci saranno novità e notizie sulle indagini e l'attività della Procura.

La famiglia di Ugo ha quindi interrotto il presidio permanente per testimoniare ancora una volta la fiducia nel lavoro della giustizia, che però non sopprime l'urgenza che tutto questo si traducanel terminare e rendere pubblici gli atti di indagine. Primo passo per il percorso di accertamento della verità su quella notte maledetta.

«Dopo oltre 14 mesi dall'omicidio di Ugo, - spiega un comunicato firmato dal comitato 'Verità e Giustizia per Ugo Russo' oltre un anno in cui neanche i risultati dell'autopsia sono stati resi pubblici, in cui sistematicamente gli stessi avvocati devono rinviare di settimana in settimana l'aspettativa di notizie e informazioni, questo gesto conferma la volontà e la fiducia nell'avere risposte dalla giustizia, ma anche grida la disperazione e il dolore, la ferita legata a un lunghissimo silenzio riempito solo da un altrettanto lungo processo mediatico alla famiglia stessa».

«C'è l'urgenza di sapere, invece, - si legge ancora nella nota - se quella maledetta notte del 1 marzo 2020 a Ugo è stata o meno applicata una pena di morte senza processo».

«Insomma - conclude il comitato - di avere tutta la verità su un figlio ucciso con almeno tre colpi di pistola di cui uno alla nuca. Per questo quando ci hanno comunicato ieri sera questa loro intenzione non abbiamo potuto che rispettarla e siamo accorsi questa mattina in solidarietà». 

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L'urgenza di sapere invece se quella maledetta notte del 1 marzo 2020 a Ugo è stata o meno applicata una pena di morte senza processo. Insomma di avere tutta la verità su un figlio ucciso con almeno tre colpi di pistola di cui uno alla nuca. Per questo quando ci hanno comunicato ieri sera questa loro intenzione non abbiamo potuto che rispettarla e siamo accorsi questa mattina in solidarietà. Sperando di trovare una qualche forma di ascolto Comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo.

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