Napoli, la Sanità ricorda Genny Cesarano. Il padre: «O si cambia o piangeremo altri morti»

Napoli, la Sanità ricorda Genny Cesarano. Il padre: «O si cambia o piangeremo altri morti»
di Paola Marano
Giovedì 6 Settembre 2018, 20:23 - Ultimo agg. 20:35
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«Oggi queste telecamere sono spente e chissà quando saranno riaccese. Io non lo posso accettare e sono veramente arrabbiato per questo. Come posso pensare che la gente abbia fiducia nelle istituzioni?».
Antonio Cesarano, il padre di Genny, non nasconde la rabbia per il mancato funzionamento dei dispositivi di videosorvegianza del Rione Sanità spente da due settimane. Lo fa a tre anni dalla morte di suo figlio Genny proprio nella piazza in cui il ragazzo di soli 17 anni  fu ucciso per errore durante una «stesa» (sparatoria a scopo intimidarrio, ndr) il 6 settembre del 2015. Nel pomeriggio l’associazione «Un popolo in cammino», nata dopo la morte di Genny, come ogni anno ha deciso di commemorarne la memoria. In piazza soprattutto bambini, coinvolti in un laboratorio, iniziativa che va a bracetto con l’esposizione di un busto di terracotta raffigurante Genny a Capodimonte. «La memoria si tramanda  lavorando soprattutto con i bambini, qui c’è una grande dispersione scolastica - ha spiegato Antonio - Speriamo che questa attività venga abbracciate da tutte le scuole».
 

Ma l’entusiasmo e la creatività dei bambini non sono bastate a gettare fumo sui problemi: «Pensate che dopo tre anni dalla morte di Genny io mi ritrovo in questa piazza dove due giorni fa sono venuto a sapere che una mamma era stata colpita mentre era affacciatra al balcone - continua il padre di Genny - Se non di fa veramente qualcosa piangeremo ancora altri morti. La morte di Genny non deve rimanere vana: qualcosa deve cambiare».Il riferimento è all’ultima stesa avvenuta in un altro quartiere, quello di aForcella, in cui è rimasta ferita una donna. A dare ulteriori spiegazioni sullo spegnimento delle telecamere di sorveglianza è stato il vicesindaco di Napoli, Raffele Del Giudice, tra i rappresentanti istituzionali presenti al momento commemoratuvo insieme all’assessore ai giovani Alessandra Clemente e al presidente di Municipalità Ivo Poggiani, che dalla sua pagina facebook ha lanciato un appello al Sindaco Luigi de Magistris per risolvere al più presto la questione dell’allaccio Enel.

«Il problema sarà risolto in pochi giorni perché è già partita la richiesta di nuova alimentazione. Si è trattato di un’imperizia della ditta e una mancata comunicazione ha creato un problema amministrativo. Bisogna dire che c’era un piccolo difetto nella realizzazione che noi segnalammo - sottolinea Del Giudice -  ovvero la necessità di avere delle telecamere non soggette a questa interruzione, cioè la cosiddetta «disalimetazione», per evitare piccoli problemi amministrativi che possono incorrere nel lasso di tempo tra la richiesta della voltura e la sua esecuzione. Nel frattempo la ditta aveva già rescisso il contratto, annullando di fatto la richiesta». 
 
Sul tema della sicurezza in città il vicesindaco lancia un appello al governo centrale e al ministro dell’Interno: «Voglio ricordare che tutte le promesse fatte di aumentare la dotazione delle forze di polizia e carabinieri per coprire il turn over non sono state mantenute. Quindi quando si dice il presidio del territorio ben vada la prevenzione, ma ci vuole anche un ricambio nelle forze dell’ordine che fanno un lavoro incredibile. Ma questi rinforzi Napoli non li ha visti. Genny nella grande tragedia e nel dolore che on è lenibile in nessun modo ha rappresentato una costruzione di una Resistenza in quartiere e in una città che sotto gli occhi di tutti sta facendo tutti gli sforzi possibili per resistere anche epr allontanare e lottare contro la criminalità».
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