Napoli, 20 morti in dieci mesi: ecco la mappa delle strade killer

Napoli, 20 morti in dieci mesi: ecco la mappa delle strade killer
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 3 Ottobre 2019, 07:30
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Ne uccide più la strada che la pistola. Difficile a crederlo, ma nella città dei clan, delle paranze di bambini scatenati, delle stese e degli agguati di camorra è più facile finire all'obitorio o in ospedale mentre si attraversano le strisce pedonali che per una pallottola vagante. Dall'inizio dell'anno a oggi venti morti e 1944 i feriti (dei quali poco meno della metà gravi), su un totale di 2681 incidenti stradali. Numeri in drammatica linea con quelli che segnano il bilancio delle vittime della strada registrati nel 2018: 31 i decessi in dodici mesi. Vite spezzate su un nastro d'asfalto.
 
I dati sono quelli ufficiali, così come emergono dal lavoro di raccolta e analisi dell'Unità operativa infortunistica stradale, guidata dal capitano Antonio Muriano e coordinata dal comandante della Polizia municipale Ciro Esposito. Da queste cifre è anche possibile stilare la mappa che traccia le dieci strade più pericolose di Napoli. Ma procediamo con ordine.

Quello di settembre, in particolare, è stato un mese terribile durante il quale si è registrato - come a gennaio - il picco di persone decedute: quattro. Era accaduto anche a gennaio. Ancor meno confortante il bilancio del 2018: con 31 morti e un totale di 4583 incidenti rilevati (3199 dei quali con feriti). I numeri spiegano anche come a rischiare la morte siano in prima linea i pedoni, seguiti dai centauri e solo in ultima battuta dai conducenti di autoveicoli. In questa tragica statistica c'è posto anche per gli animali: una strage che colpisce soprattutto poveri cani e gatti randagi, che a centinaia vengono investiti in strada (nel 2018 in questo elenco rosso sangue è finito persino un cavallo, travolto da un Tir nella zona orientale dopo che la carrozzella che trainava fu sbalzata in curva da un'automobile).

A conferma del grave allarme sociale destato dal fenomeno, quello degli incidenti stradali è stato oggetto in più di una occasione anche dei lavori del comitato per l'ordine pubblico. E si tenga conto che a queste cifre - relative al totale degli incidenti che si verificano nel perimetro urbano - vanno poi aggiunte anche quelle relative a tutti i sinistri (alcuni anche mortali) che si verificano lungo il percorso della Tangenziale.

«Purtroppo - spiega il capitano Muriano - alla base di queste tragedie c'è quasi sempre la mancanza del rispetto delle regole. A cominciare dalla alta velocità, prima responsabile dei casi di incidente più gravi, o in ogni caso dalla inosservanza delle prescrizioni imposte dal codice della strada. Le nostre statistiche parlano chiaro e spiegano come, almeno nella metà dei casi, i sinistri che causano la morte derivano dal mancato uso del casco per i centauri e delle cinture di sicurezza per chi guida una macchina».

Poi ci sono i poveri pedoni. Attraversare le strade, a Napoli, è quasi sempre un'avventura che si accetta a proprio rischio e pericolo. Quel che in ogni parte del mondo è regola - l'automobile che per consentire il passaggio a piedi rallenta già dieci metri prima della zona zebrata - qui da noi resta un optional. «Noi - conclude Muriano - agiamo non solo quando si verifica un incidente, ma investendo anche sulla prevenzione. Andiamo nelle scuole a fare educazione civica e stradale: ma ci cadono le braccia quando poi, all'uscita dall'aula, vediamo i padri dei ragazzini in sella a scooter senza casco».

Statistiche alla mano, è possibile anche delineare una mappa delle strade più a rischio in città. A cominciare da via Diocleziano, che specie di sera si trasforma in un pericoloso velodromo; poi ci sono via Caravaggio, via Mario Palermo, via Sant'Ignazio di Loyola, il corso Vittorio Emanuele, via Bagnoli, via Montagna Spaccata, il raccordo stradale tra Vomero e Pianura, via Marina e via della Villa Romana.

Dietro l'aumento degli incidenti stradali spesso ci sono anche cause legate ad abuso di alcol o di sostanze stupefacenti. Anche in questo senso i dati dell'Unità operativa di via de Giaxa parlano chiaro: Su 132 conducenti di moto e auto responsabili di sinistri, 43 sono risultati positivi ai test antidroga e 19 a quelli dell'etilometro.
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