Mareggiata a Napoli: «Per fermare la furia del mare servono barriere sommerse»

Mareggiata a Napoli: «Per fermare la furia del mare servono barriere sommerse»
di Paolo Barbuto
Mercoledì 30 Dicembre 2020, 05:02 - Ultimo agg. 09:39
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Mario Sica adesso è funzionario alla direzione generale difesa suolo della Regione Campania, ma nel recente passato ha vissuto l'esperienza dell'Autorità di bacino che gli ha consentito di conoscere nel dettaglio le vicende del piano di difesa delle coste. Parla con precisione millimetrica della vicenda e della questione del lungomare: «Si tratta di un documento chiaro, l'area dove la mareggiata ha provocato danni è considerata a rischio, la segnalazione risale a più di dieci anni fa».


Ingegnere, se c'era la segnalazione perché non è stato fatto nulla?
«Nello specifico non ho una risposta.

Purtroppo capita spesso che certi documenti vengono realizzati e diffusi ma poi chi deve prendere le contromisure non si mette all'opera. Non è un'accusa al Comune di Napoli, capita spesso che le cosa vadano così».


E nessuno può intervenire?
«Gli organi preposti possono segnalare e dare indicazioni. Gli eventuali interventi spettano alle amministrazioni locali».


Nello specifico la zona del Lungomare come poteva essere protetta?
«Esclusivamente con le scogliere, non ci sono altri mezzi».


Ma la scogliera già c'è in quel punto.
«Per evitare problemi di mareggiate in genere si prevede la realizzazione di scogliere soffolte, sommerse, che consentono di limitare la furia del mare anche se sembrano invisibili».

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Perché pensa a scogliere sommerse?
«Perché anche le strutture di mitigazione del rischio non devono essere invasive. Il lungomare di Napoli non può essere protetto da scogli alti che limitano la visione del panorama».


Scusi ingegnere ma forse è meglio proteggere persone e esercizi commerciali piuttosto che guardare il panorama.
«La zona del lungomare di Napoli è inserita in un'area di attenzione di livello giallo. La traduzione di quel colore è: c'è la possibilità che si verifichino eventi pericolosi e danneggiamenti, ma è estremamente rara».


Cosa intende dire?
«Che in certi frangenti bisogna mettere in conto la possibilità che esiste un rischio e tentare di convivere con esso per non essere troppo oppressi. Di fronte a un evento raro di pericolo sarebbe stato opportuno vietare che nascessero tutte le attività commerciali e limitare la visione del panorama? Probabilmente no».


Insomma, il pericolo c'è ma si fa finta che non ci sia?
«No, non è così. Si cercano modalità per attenuarlo senza creare disagi. Ecco perché pensavo alle scogliere soffolte. Ritengo che quella sia davvero una ottima maniera per limitare certi eventi».


Basterebbe questa soluzione per bloccare una futura mareggiata?
«Io ho l'impressione che una nottata di onde e vento come quella che ha portato il caos sul lungomare non sia possibile da arginare. Onestamente non saprei dire se quella forza poderosa che ha distrutto tutto poteva essere fermata da una scogliera sommersa. Però sono certo che avrebbe avuto una sua utilità».
 

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