Napoli: paura in corsia, dito staccato con un morso all'infermiere

Paziente psichiatrico aggredisce sanitario nell'ospedale del Mare. Violenza anche al Cardarelli

L'ospedale del Mare
L'ospedale del Mare
di Ettore Mautone
Venerdì 1 Dicembre 2023, 23:34 - Ultimo agg. 2 Dicembre, 17:36
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Un dito staccato di netto, da un morso, all’Ospedale del Mare. Vittima un infermiere intento a soccorrere un paziente con problemi psichici che non contento si è scagliato anche contro un’altra infermiera che ha rimediato un pugno in pieno volto. Mentre ieri pomeriggio due dottori sono stati aggrediti e insultati al Cardarelli. È di nuovo emergenza in corsia con due episodi gravi e inquietanti, avvenuti nei due principali nosocomi della città.

«È successo giovedì pomeriggio nel reparto di psichiatria - spiega Manuel Ruggiero, medico del 118 che cura la seguitissima pagina facebook “Nessuno Tocchi Ippocrate” - si tratta di un 30enne con problemi psichici. Il personale lo aveva preso in carico cercando di somministrare la terapia ma il ragazzo si dimenava troppo e i colleghi con gli infermieri hanno provato a contenerlo ma improvvisamente l’uomo ha sferrato un morso sulla mano di un infermiere tranciandogli di netto il dito». Un orrore fatto di sangue, urla e dolore frutto di una furia aggressiva che poi è proseguita con un cazzotto sferrato in pieno volto ad una infermiera, tramortita. Sono poi intervenute le guardie giurate e quindi la polizia che lo hanno fermato. Il paziente è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio. L’infermiere invece sotto choc è attualmente ricoverato nel reparto di ortopedia. Purtroppo non è stato possibile ricucire il dito. Non appena sarà dimesso dal reparto andrà a denunciare l’accaduto. «Da oggi abbiamo anche il personale sanitario mutilato di guerra perché quella che si vive negli ospedali - aggiunge Rugiero - è ormai una vera e propria guerra e poco importa se questo sia un paziente psichiatrico perché la sicurezza vale per tutti i reparti come imperativo inderogabile».

A ribadire che in ospedale si rischia la vita è Teresa Rea, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli, che lancia un appello alle istituzioni e alle parti sociali per fare fronte comune affinché si prendano provvedimenti severi e azioni di contrasto efficaci. La presidente Rea sollecita il prefetto di Napoli appena insediato e le forze dell’ordine affinché siano attivati i presidi di polizia negli ospedali solo parzialmente attuati. «In ospedale si rischia la vita ogni giorno per prestare cure. E di questo passo, avremo sempre meno infermieri - avverte - L’ultimo gravissimo episodio che ha colpito severamente due colleghi dell’Ospedale del Mare ne è la riprova, cosi come la continua perdita d’attrattiva della professione». «Ai colleghi - aggiunge - esprimiamo la massima solidarietà umana e professionale e assicureremo la vicinanza della professione in ogni iniziativa, anche legale, ai colleghi colpiti«. All’Ordine poi ricordano che solo nell’Asl Napoli 1 si contano nel 2023 ben 57 aggressioni, 86 tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno. «Sono scene da film del terrore - aggiunge il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli - che purtroppo avvengono sempre più frequentemente.

Piena solidarietà all’infermiere e a tutto il personale dell’ospedale. Purtroppo i presidi delle forze dell’ordine nei pronto soccorso restano solo un annuncio». 

«Non spetta agli psichiatri e agli operatori sanitari - sostiene Giuseppe Ducci, psichiatra direttore all’Asl Roma 1 a nome di un board di coordinamento dei dipartimenti di Salute mentale in Italia che ha redatto un documento su psichiatria e giustizia - “curare” la violenza e proteggere l’incolumità di operatori e cittadini. Un soggetto violento deve essere neutralizzato dalle forze dell’ordine per poi richiedere, se utile e necessario, l’intervento curativo e riabilitativo del personale dei servizi di Psichiatria». Di più: «La circolare del ministero degli Interni diramata negli anni scorsi che demanda alla Salute mentale gli interventi contenitivi per i pazienti classificati con disturbo antisociale della personalità deve essere rivista - aggiunge - urge un tavolo interministeriale che coinvolga Salute ed interni e che dia spazio alle rappresentanze degli operatori dei Dipartimenti anche all’interno del tavolo sulla Psichiatria di recente attivato dal ministero». In sintesi spetta alle forze dell’ordine alla magistratura e ai luoghi deputati alla custodia di autori dei reati assicurare la sicurezza di personale e cittadini. «Nodi irrisolti in un quadro epidemiologico, finanziario, strutturale, strumentale e di personale della psichiatria in Italia drammatico» aggiunge Fabrizio Starace, psichiatra napoletano che guida la Siep (Società italiana di epidemiologia psichiatrica. 

Intanto ieri pomeriggio i carabinieri del Vomero sono intervenuti al Cardarelli per un’aggressione nel reparto di medicina interna: due dottori sono stati aggrediti e insultati dal figlio di un paziente in degenza. Non sono ancora chiare le motivazioni e si è in attesa dei referti. Denunce non ancora formalizzate.
 

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