Napoli, Santa Lucia in ostaggio dei parcheggiatori abusivi: ​«Qui i vigili non vengono»

Napoli, Santa Lucia in ostaggio dei parcheggiatori abusivi: «Qui i vigili non vengono»
di Gennaro Di Biase
Domenica 8 Maggio 2022, 23:02 - Ultimo agg. 9 Maggio, 15:05
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Il giorno della Liberazione i ras della sosta cacciarono via i carroattrezzi arrivati a Santa Lucia per rimuovere le auto in sosta vietata, destando l’indignazione generale e la promessa di un “super Daspo” da parte di Palazzo San Giacomo, che sta lavorando sul provvedimento. Ieri, a circa due settimane di distanza dalla triste vicenda, il Mattino è tornato in quelle stesse strade a monitorare la situazione. Va constatato, purtroppo, che non è cambiato nulla. Le corsie e gli stalli tra via Nazario Sauro e il palazzo della Regione - su tutte via Generale Giordano Orsini - via Chiatamone o via Gonzaga sono ancora sotto il totale controllo dei parcheggiatori abusivi, che si spartiscono gli incroci calcolando il millimetro. Sono loro a comandare e gestire la sosta non solo sulle strisce blu (di cui ciascuna delle strade sopracitate è piena zeppa), ma anche su quelle pedonali, a pochi centimetri dal segnale di rimozione con carro gru. Ma di rimozioni, sabato sera e ieri a pranzo, nemmeno l’ombra.

I ristoranti sono pieni di clienti e i parcheggi privati quasi tutti sold-out. Il sabato sera e il pranzo domenicale sono i momenti di maggior afflusso e fatturazione per i pubblici esercizi di zona. Ed è in questi contesti che gli abusivi incassano, ovviamente cash, le tariffe più alte. Lo documentiamo provando a parcheggiare nelle vie a ridosso di Castel dell’Ovo, che si sono trasformate nel palcoscenico di una vera e propria gestione parastatale (o contro-statale) della viabilità, con le istituzioni che possono farci poco o nulla. O che ci fanno poco o nulla. Un’auto della polizia municipale infatti presidia sia la rotonda di via Nazario Sauro, sia l’incrocio tra via Chiatamone e Santa Lucia, ma l’impero dei ras della sosta non è mai messo in discussione, se non dalle rare folate delle pattuglie di passaggio. In via Generale Comandante Orsini, per esempio, sul retro di Palazzo Santa Lucia - sede della giunta regionale - lo Stato semplicemente non arriva. Un presidio fisso di forze dell’ordine, qui, potrebbe generare una guerriglia urbana. La situazione è ampiamente degenerata: non si parcheggia se non dopo un accordo con gli abusivi, ognuno dei quali presidia un diverso incrocio.

Un mix di uomini e donne che tengono le redini della sosta e gestiscono i clienti in attesa. Uno degli abusivi ha appena staccato una multa da un’auto. Altri due sono così a proprio agio che si scambiano bottiglie d’acqua per dissetarsi durante il “lavoro”. Una donna, dopo un cenno di intesa con un uomo, ci impedisce di parcheggiare su un’isola pedonale dove si è appena liberato un po’ di spazio. 

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Non lontano, alla rotonda di via Nazario Sauro, c’è la polizia municipale. Sul lungomare, la doppia fila è sistematica e il parcheggio è un’impresa. Circola qui qualche ausiliare del traffico, che però non si è inoltrato nelle vie presidiate dagli abusivi (Santa Lucia e via Orsini). Anche in via Chiatamone notiamo almeno due parcheggiatori abusivi, rispettivamente all’inizio e alla fine della strada. Ma a ora di pranzo i posti sono già finiti, e tutte le strisce blu sono già state occupate. Per lo più dai loro clienti. In via Riccardo Filangieri di Candida Gonzaga, tra via Acton e il Maschio Angioino, è un migrante a chiederci i soldi per lasciare l’auto. 

Siamo in un’altra colonia della sosta illecita che, puntualmente, nel cuore di Napoli, si insedia laddove ci sono le strisce blu. Migliaia e migliaia di euro al giorno che dovrebbero aiutare le casse comunali (e dunque migliorare la qualità della vita e i servizi al cittadino) e che invece finiscono nelle tasche degli abusivi e/o della camorra. 

Fingendoci potenziali clienti, cioè normali automobilisti in cerca di parcheggio nell’intasatissima viabilità partenopea, ieri abbiamo scambiato qualche parola con gli abusivi tra Chiatamone, Santa Lucia e via Acton. Le informazioni sono varie, e danno un’idea non solo della mentalità (contro-statale) dei ras della sosta, ma anche del totale controllo del territorio ostentato dagli abusivi (alcuni posti vengono occupati con auto e motorini spostati all’occorrenza), che lavorano senza timori di ripercussioni. Si guardano intorno, di tanto in tanto, ma l’organizzazione delle vedette li avvisa in anticipo di eventuali passaggi delle pattuglie. Il centro di Napoli, insomma, è un bunker degli abusivi. Chi fa il grattino - praticamente nessuno - da queste parti si espone alla “strisciata della carrozzeria”, se non peggio. «Quant’è? Guardate, vi faccio lo stesso prezzo del grattino - spiega infatti uno dei due abusivi di via Chiatamone, che copre la fetta di strada che parte da via Arcoleo e si ferma prima delle rampe che salgono a Villa Ebe - costa un euro e cinquanta all’ora». Prezzo minimo, quindi, 3 euro. «Ma non ci sono posti adesso, mi dispiace», aggiunge. «C’è una macchina in attesa, qua non potete stare», ci informa una parcheggiatrice abusiva in via Orsini. Sta in piedi, a braccia incrociate, su un’isola pedonale in cui si è appena liberato un po’ di spazio. All’incrocio successivo, un suo “collega” con cappellino ci spiega: «Altri fanno parcheggiare sulle strisce e sulle isole, ma io no, perché non voglio avere a che fare niente con i vigili». Tradotto: le strisce blu, tra via Orsini e dintorni, è come se non esistessero. Sono anzi sinonimo di zona franca per i parcheggiatori abusivi, che negli stalli comunali fanno il bello e il cattivo tempo. Di tanto in tanto, i soldi raccolti vengono consegnati a ragazzi in scooter, emissari dei clan, per evitare di perdere il bottino in eventuali blitz delle forze dell’ordine.

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Il cane spesso si morde la coda. Santa Lucia e via Chiatamone restano zone dalla viabilità tanto selvaggia e contro-statale anche perché, pur essendo location di massima affluenza turistica, non sono coperte da nessun servizio di trasporto su ferro. La metro più vicina sarebbe quella di via Toledo, che dista chilometri (e la prossima apertura della linea 6 alla Riviera di Chiaia non modificherà di molto la situazione). Il problema degli abusivi e del traffico selvaggio, del resto, fiorisce anche in centro storico, dove la metro arriva eccome, «ma chiude troppo presto - sospira Antonio, un cinquantenne di Giugliano, ai Decumani per una serata del weekend - Se la metro funzionasse adeguatamente, non avremmo preso l’auto per arrivare in centro». Siamo in via Maria Longo, altro epicentro degli abusivi nel cuore di Napoli. Anche qui si contano tre parcheggiatori sulle strisce blu nel giro di 50 metri. Il signor Antonio ci saluta, paga la mancia a uno di loro e torna verso casa. Ma chiudiamo tornando in via Santa Lucia. Subito dopo il pranzo degli abusivi, chiudono tutti i bar, e nella città del caffè diventa impossibile berne uno. «Siamo sotto organico - spiega la titolare di un bar - perciò dobbiamo chiudere prima. Da quando c’è il reddito di cittadinanza fatichiamo a trovare personale, perché il contratto gli farebbe perdere il reddito». Già. Sono tanti invece i parcheggiatori abusivi che lavorano nonostante il sussidio anti-povertà (che è a rischio solo se si è scoperti). Niente caffè, quindi. Ma tanta camorra della sosta. Un altro paradosso delle domeniche partenopee.

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