Napoli, la paura in diretta social: «Noi barricati in casa per evitare i proiettili»

Prima la paura, poi lo stupore dei vicini

Il dramma di San Giovanni
Il dramma di San Giovanni
di Melina Chiapparino
Venerdì 9 Febbraio 2024, 02:28 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 10:20
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«Lino smettila, butta via la pistola». Ha urlato con tutta la forza che aveva per convincere il suo amico d’infanzia a fermarsi. Massimo Vela titolare dell’omonimo bar in via Raffale Testa, di fronte all’abitazione di Pasquale Pinto, è stato tra i primi a vedere il 53enne sparare colpi d’arma da fuoco dalla sua finestra. Erano trascorse da poco le otto del mattino e una manciata di minuti dopo è calato il terrore sul Rione Baronessa. L’ex guardia giurata ha tenuto sotto scacco l’intero quartiere per più di due ore tra paura, angoscia e incredulità, raccontate anche via social con dirette su tik tok dagli abitanti della zona.

«Sono uscito dal bar perché ho visto Lino che impugnava una pistola e sparava alcuni colpi in aria ma non riuscivo a capire cosa fosse accaduto», ha raccontato Massimo che è cresciuto con il 53enne di San Giovanni condividendo insieme serate, compleanni e persino il giorno in cui l’ex vigilantes conobbe la moglie Eva, in una discoteca. Il rumore dei proiettili esplosi durante i primi istanti in cui Pasquale Pinto si è affacciato alla finestra hanno attirato l’attenzione del titolare del bar e, ancora di più quella dei vicini di casa.

 

«Mi sono affacciato alla finestra dopo aver sentito urla femminili e il rumore dei colpi esplosi», ha spiegato uno dei condomini a fianco all’appartamento dell’ex guardia giurata. «Gli ho detto di mettere via la pistola, cercando di calmarlo – ha continuato il vicino di casa - ma sono rimasto scioccato quando me l’ha puntata contro avvisandomi che avrebbe potuto sparare anche a me». I tentativi di dissuadere l’uomo da gesti folli sono durati alcuni minuti, fino all’intervento delle forze dell’ordine che hanno messo in sicurezza l’intera area. «Prima che la polizia mi allontanasse ho cercato di parlare con Lino, speravo di convincerlo a gettare la pistola - ha aggiunto Massimo -, lui gridava qualcosa riguardo al figlio che era in crociera, come se potesse essergli accaduto qualcosa e subito dopo mi ha chiesto di portarli un cornetto».

Tra la confusione, le urla e le parole stralunate di Pasquale, però, è arrivata in qualche modo una richiesta di aiuto. «Lino mi ha detto di andare a chiamare sua sorella, aggiungendo che non c’era nessuno dei suoi tre figli a casa».

«Mi hanno fatto abbassare la saracinesca e siamo rimasti chiusi nel panificio ma non riuscivamo a credere che fosse veramente Lino l’uomo che sparava dalla finestra». Per il titolare del panificio di fronte la palazzina dell’ex vigilantes è stato scioccante scoprire dalle notizie che si rincorrevano sul web che si trattasse del loro cliente 53enne. «Siamo rimasti chiusi due ore, all’inizio abbiamo avuto paura, anche per noi stessi ma quando abbiamo saputo di chi si trattava, siamo rimasti increduli», hanno insistito i lavoratori della panetteria dove l’ex vigilantes comprava quotidianamente il pane.

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«Lino era una persona perbene, tranquilla, non alzava mai la voce ed era estremamente educato», hanno continuato i panettieri che come tutti gli altri abitanti del quartiere hanno descritto «il suo grande amore per la moglie e i tre figli». «Tutti noi del Rione Baronessa conoscevamo la bontà di Pasquale e la grande attenzione e cura che aveva per la famiglia i suoi figli», ha aggiunto Genny, un’amica che nei minuti di terrore scanditi dalle esplosioni è rimasta «chiusa nel vicino centro commerciale dove per sicurezza sono stati sbarrati i cancelli». «Non ci siamo potuti spostare per più di due ore durante le quali siamo stati col fiato sospeso», ha raccontato Mario, mentre c’è chi ha improvvisato dirette sui social.

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