Napoli, ai Quartieri Spagnoli risse e spari: così esplode tra i vicoli la «guerra dello spritz»

Napoli, ai Quartieri Spagnoli risse e spari: così esplode tra i vicoli la «guerra dello spritz»
di Luigi Sabino
Sabato 8 Gennaio 2022, 00:06 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 08:57
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Spritz e pestaggi. Cicchetti e risse. Sono questi gli ingredienti della sempre più infuocata “movida” dei Quartieri Spagnoli. L’ultimo episodio di violenza la notte del 3 gennaio quando le volanti sono accorse in Vico Due Porte a Toledo dove, dinanzi a un locale, era stata segnalata l’ennesimo regolamento di conti a colpi di bottiglia tra bande di giovanissimi. 

All’arrivo degli agenti, però, i contendenti avevano già abbandonato il campo di battaglia, lasciandosi dietro solo una scia di cocci di vetro e qualche sedia rovesciata come prova dello scontro appena avvenuto.

Solo il caso ha evitato che qualcuno dei partecipanti dovesse fare ricorso alle cure dei medici del vicino pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. Eppure, riferiscono le forze dell’ordine, già da mesi, la situazione nel quadrilatero formato da vico Lungo San Matteo, vico Tre Regine, vico II Montecalvario e vico Teatro Nuovo è diventata potenzialmente esplosiva. 

Quale il motivo di tanta violenza? Probabilmente è legato all’apertura di nuovi locali, alcuni dei quali - riferiscono le forze dell’ordine -, direttamente riconducibili a esponenti della criminalità organizzata. Prezzi stracciati nella vendita degli alcolici e la vicinanza a quelle che sono considerate tra le principali piazze di spaccio presenti in città, hanno trasformato la zona in uno dei principali ritrovi per gli amanti della movida cittadina. Non solo dalle altre zone del centro ma anche dai quartieri periferici, a decine, ogni sera, accorrono in sella i loro scooter ad affollare un’area di poche decine di metri quadrati. Tutti in cerca di divertimento. Succede, però, che quella che dovrebbe essere una normale serata da trascorrere in allegria si trasforma in un incubo. I motivi sono, quasi sempre futili, come un’occhiata di troppo o un commento fuori posto. In pochi secondi, dalle parole si passa ai fatti. Prima gli spintoni, poi le aggressioni, quindi le bottigliate. In alcuni casi sono spuntati i coltelli e finanche qualche pistola. In genere, riferiscono le forze dell’ordine, i protagonisti degli episodi più eclatanti sono giovanissimi legati, o quantomeno vicini, ad ambienti malavitosi. 

Un esempio è quanto accaduto in vico Lungo San Matteo alcune settimane fa quando fu accoltellato un ventenne imparentato con esponenti di spicco della cosca Mazzarella. Nella stessa strada, a dicembre, un 22enne, già noto alle forze dell’ordine, ha riferito, invece, di essere stato sparato a una gamba per aver reagito a un tentativo di rapina. Non sono mancati, però, episodi che hanno visto coinvolti personaggi estranei a contesti malavitosi come i due ragazzi dell’area flegrea brutalmente picchiati perché, in preda ai fumi dell’alcol, avevano urinato nei pressi dell’abitazione di un ras della zona. A rendere la situazione più incandescente, riferiscono gli investigatori, c’è lo scontro generazionale che, da qualche tempo, imperversa nella “mala” dei Quartieri Spagnoli. 

All’indebolimento delle storiche formazioni camorristiche, come i Mariano, ha fatto seguito l’ascesa di gruppi di boss in erba o comunque di ragazzini desiderosi di ritagliarsi uno spazio importante nel panorama criminale del centro cittadino. Sono proprio questi ultimi, spiegano gli investigatori, a causare i guai peggiori. Armati e fuori controllo hanno, da mesi, cominciato a imperversare per i vicoli della kasbah compiendo rapine o rendendosi protagonisti di violente aggressioni, spesso conclusesi con qualche ferito. Uno di questi gruppi, su cui si sono concentrate le attenzioni degli investigatori, sarebbe strettamente legato ai gestori di una delle principali piazze di spaccio della zona che, all’occorrenza, utilizzerebbero i baby criminali come manovalanza. 

Giovanissimi sono anche i componenti di un’altra “batteria”, quella che ruota intorno alla famiglia Masiello di Largo Baracche, da anni sospettata di essere coinvolta nello spaccio di droga. Proprio i Masiello, inoltre, sarebbero in cima ai gruppi criminali attenzionati dagli investigatori. Fallito il piano di Marco Mariano di creare una federazione criminale, i vari gruppi si sono spartiti il territorio dando vita a fragilissimi accordi e ancor più fragili tregue. I Masiello, ad esempio, sono indicati come vicinissimi ai Saltalamacchia mentre in posizione più defilata si trovano i Ricci, gli Esposito, i Verrano e gli stessi Mariano, questi ultimi, ormai, ombra della cosca che erano un tempo. A loro, infine, vanno aggiunti un’altra mezza dozzina di gruppi minori, tutti implicati nello spaccio di droga e che completano una galassia criminale in continua evoluzione.

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