Napoli, raid alla pizzeria Brandi; storico presepe distrutto: «Offesi tutti i napoletani»

Divelta la vetrina che proteggeva l’opera in pezzi la struttura, rubate tante figurine

Raid alla pizzeria Brandi storico presepe distrutto
Raid alla pizzeria Brandi storico presepe distrutto
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Sabato 13 Gennaio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 08:38
5 Minuti di Lettura

Lo storico presepe esposto nella vetrina della pizzeria Brandi è ridotto a un mucchio di sughero e cocci senza forma: nella notte fra giovedì e ieri, qualcuno ha divelto la vetrina e s’è accanito sulla scena della natività distruggendola in maniera irrecuperabile.

La notizia è stata diffusa ieri mattina, con dolore, sulle frequentatissime pagine social della pizzeria: tre fotografie del presepe che non esiste più e un lungo messaggio: «Stamattina noi dell’antica Pizzeria Brandi abbiamo avuto un brutto risveglio. Il nostro presepe napoletano creato dai maestri di San Gregorio Armeno e fortemente voluto in esposizione permanente dal nostro compianto papà, il Cavaliere Vincenzo Pagnani, fin dal 1990, è stato distrutto durante un’incursione notturna».
 

I momenti del blitz sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza della pizzeria che sono già state consegnate alla polizia per le indagini.

Nelle riprese si note una sola persona in azione che si accanisce prima sulla pedana esterna e poi sulla vetrina dietro la quale da 44 anni è esposto il presepe: «È un simbolo del nostro locale e dell’intera città - si dispera Paolo Pagnani, uno dei titolari - ogni anno nel periodo natalizio ce ne prendevamo cura, lo arricchivamo, davamo una nuova sistemata per fare in modo che durante tutto il successivo anno fosse splendido come nell giorno in cui venne realizzato, negli anni ‘70 del secolo scorso, dai maestri presepiai di San Gregorio Armeno».

Video

La persona che ha dato l’assalto al presepe, probabilmente non ha messo in atto il blitz per devastare l’opera. Stando alle prime sensazioni dopo aver visto all’opera il delinquente, sembra interessato a raggiungere la zona alle spalle della scena della natività per provare a raggiungere l’interno del ristorante nel tentativo di compiere un furto.
 

Dietro la vetrina del presepe, però, non c’è un percorso diretto che porta all’interno delle sale ma una scaletta che, un tempo, collegava con la parte superiore del locale ma che attualmente conduce alla base di un pavimento oltre la quale non c’è possibilità di procedere.

L’uomo ripreso dalla videosorveglianza «attraversa» il presepe senza badare all’importanza dell’opera, ne distrugge il fondale e si ritrova di fronte alla piccola rampa di scale. Non ci sono immagini che mostrano la sequenza successiva: con ogni probabilità il ladro ha imboccato le strette scalette, s’è reso conto di non avere nessuna possibilità di accedere alla pizzeria ed è tornato sui suoi passi con rabbia, continuando a schiacciare i bei pastori e a distruggere l’opera per poi allontanarsi nervoso e sconfitto.

Insomma, dopo aver sfasciato il presepe per provare a portare a termine il furto, il malvivente ha continuato l’opera per rabbia, per vendetta, dopo aver fallito nel suo intento.

La polizia, sulla base delle riprese della videosorveglianza, potrebbe riuscire a identificare l’autore della devastazione. Non essendo riuscito a portare a termine il furto, però, il peso dei reati in capo alla persona diventa meno severo e le possibilità di condanna risultano blande: «Mentre il dolore che ha procurato a tutti noi è immenso», dice con amarezza Paolo Pagnani il quale non riesce a capacitarsi della violenza con la quale il maldestro ladro di è accanito sullo storico presepe della pizzeria dov’è stata inventata la «margherita». 

Proprio ieri mattina in città c’era una troupe di una emittente televisiva tedesca che s’è presentata alle porte di Brandi per realizzare un servizio sul locale-simbolo della città: «Subito hanno notato la distruzione e mi hanno chiesto cosa fosse accaduto. Io non ho avuto il coraggio di dire loro quel che era successo - Pagnani racconta il dettaglio con intensità - non volevo che venisse raccontata all’estero una Napoli violenta e aggressiva: ho mentito e gli ho detto che c’erano lavori in corso. L’ho fatto perché la nostra città merita di essere protetta dai teppisti, perché Napoli è fatta soprattutto di gente perbene e non possiamo darla vinta ai violenti lasciando in pasto a una tv straniera le immagini dell’assalto a un presepe antico».

Non c’è ancora un progetto preciso ma la famiglia Pagnani ha già deciso che la vetrina con il presepe tornerà ad affascinare turisti e napoletani. Probabilmente riparare i danni alla scena della natività mandata in pezzi sarà impossibile, così potrebbe essere sostituita da un nuovo presepe che, però, per i titolari e i dipendenti della pizzeria, non avrà lo stesso significato: «Quello era un simbolo delle nostre origini, era un testamento che ci era stato lasciato», sussurra Paolo Pagnani.
Poi l’uomo si fa severo. Dopo aver raccontato di non aver voluto dare in pasto alla tv straniera l’immagine di una Napoli invivibile, chiede di parlare ai napoletani del gesto che ha colpito la pizzeria Brandi: «Non è solo un’offesa al nostro locale. Si tratta di uno sfregio all’intera città: quel presepe era un punto di riferimento per i turisti e soprattutto per tanti napoletani, dobbiamo batterci tutti affinché certe cose non accadano più, in nessun luogo della città».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA