Napoli, ripristinata la targa in memoria di Gaetano Montanino, vittima innocente della criminalità

Era stata imbrattata sabato scorso nel corso di una manifestazione

Giustizia è fatta: ripristinata la targa
Giustizia è fatta: ripristinata la targa
di Emiliano Caliendo
Martedì 8 Novembre 2022, 21:01 - Ultimo agg. 22:08
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La targa alla memoria di Gaetano Montanino, vittima innocente di camorra, è stata imbrattata sabato scorso nel corso di una manifestazione con una scritta in spregio alle forze dell’ordine. Oggi la targa è stata sostituta da un’altra completamente nuova, in nuovo sito, passando così da un’aiuola abbandonata in via Marina all’interno del chiostro della chiesa di Sant’Eligio Maggiore, a due passi da piazza Mercato. Luogo non casuale in quanto alla cerimonia d’inaugurazione hanno preso parte anche le classi quarte e quinte dell’Istituto Comprensivo Campo del Moricino, adiacente alla basilica con cui condivide il cortile medioevale. Da oggi tanti bambini accompagnati dai loro genitori, recandosi a scuola, potranno riflettere su chi fosse quel «fedele servitore dello stato», metronotte di una società di vigilanza, ucciso nel 2009 da una banda armata nel tentativo di rapinarlo della pistola d’ordinanza. Il ricambio della lapide è stato reso possibile grazie all’impegno della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania, l'Associazione Gioventù Cattolica (Asso.Gio.Ca), Libera e il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità. Alla presenza dell’assessore regionale alla sicurezza Mario Morcone e quello al patrimonio del Comune di Napoli Pier Paolo Baretta, ha partecipato anche Lucia Di Mauro, vedova di Gaetano, che, con voce rotta dalla commozione, ha così plaudito all’iniziativa: «Non è la prima volta – ha detto - che questa lapide viene imbrattata. Quell’aiuola non è stata mai curata, quindi ci sono rimasta male naturalmente del fatto che sia stata vandalizzata. Però, subito ho pensato fosse l’occasione giusta per spostarla. È da anni che lo chiedevo e adesso mi è sembrato proprio il momento opportuno. Questo quartiere che è pieno di problemi e di situazioni assurde non ha dato risalto ad una lapide che per noi era motivo di riflessione. Oggi sono contenta perché sta in un luogo sacro. La memoria è quella che noi facciamo tutti i giorni con le scuole e le associazioni. Io anche mi occupo dei ragazzi messi alla prova, quindi per me oggi è una bella giornata». La storia della signora Lucia rappresenta uno dei casi più virtuosi di giustizia riparativa, avendo a un certo punto seguito il percorso di recupero e di ritorno alla legalità di uno dei carnefici del marito, all’epoca dell’omicidio minorenne. «Sta andando bene – risponde -, con molte difficoltà non per il gesto del perdono in sé, ma per il percorso che è la cosa più importante. Questi ragazzi fuori non hanno nessuno, non hanno credibilità; quindi, Antonio ha bisogno sempre del mio appoggio per andare avanti. Questo mi emoziona molto perché, è brutto dirlo, ma lo sento come un figlio che ha sbagliato. E quindi da qui il mio impegno quasi quotidiano nel sostenerlo e dargli coraggio. Però c’è bisogno di fare qualcosa in più, sia prima nel dare sostegno a questi ragazzi, sia dopo nel dare una seconda possibilità». 

Pregno di emozione anche il ricordo di Don Tonino Palmese, presidente della fondazione Polis, ente da sempre in prima linea nell’assistenza alle vittime innocenti della criminalità organizzata e nella valorizzazione dei beni confiscati alla camorra. «Lo spostamento della targa – evidenzia il sacerdote - non è una sconfitta ma riafferma il senso della legalità.

Lo dico con forza e chiarezza perché spostarci in questo luogo significa riconsegnare alla città, alla scuola qui vicino, ai fedeli che vengono a messa la domenica, un pezzo di memoria così importante. Non solo per l’uccisione di Gaetano Montanino ma per quello che è successo attorno alla storia di Gaetano, con prossimità e incontro tra i famigliari delle vittime e i ragazzi che sono in carcere. Una storia, quella di Gaetano, che sta determinando non solo la morte ma la vita di tante persone che stanno ricominciando a pensare al senso stesso della loro esistenza». 

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La presenza di decine di giovani riuniti un martedì mattina in nome dei valori della legalità e della giustizia dinanzi alla targa in ricordo di Gaetano Montanino è stata resa possibile grazia all’Associazione Gioventù Cattolica guidata da Gianfranco Wurzburger. «Spostare la targa in ricordo di Gaetano Montanino qui – ha sottolineato Wurzburger - nel chiostro di Sant’Eligio è una grande testimonianza, soprattutto laddove c’è una scuola. Quando i bambini con le mamme vi passeranno davanti si chiederanno sicuramente chi è stato Gaetano Montanino, cos’ha fatto, come e perché è morto. Ci dev’essere un grande riscatto per i ragazzini di questo territorio e soprattutto per le famiglie. Le mamma stamattina sono entrante accompagnando i bambini vedendo che si allestiva questa lapide all’interno del chiostro ed erano tutte meravigliate. Allo stesso tempo pensavano che fosse un grande segnale». Il presidente dell’AssoGioCa ha infine ricordato l’impegno di Montanino che «oltre ad essere una guardia giurata era anche un volontario attivo, dunque, esempio di persona sempre disponibile per il prossimo e attento agli ultimi». Una targa, senza più il rischio che venga deturpata da qualche idiota, adesso, lo ricorderà per sempre.

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