Napoli, vertice tra i boss alla Riviera di Chiaia per siglare la tregua

Si indaga su un raid davanti Villa Pignatelli: «Ragazzo investito, lo volevano uccidere»

La polizia alla Riviera di Chiaia
La polizia alla Riviera di Chiaia
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 13 Settembre 2023, 23:42 - Ultimo agg. 15 Settembre, 10:25
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Un summit in piena regola tra boss di altri cartelli cittadini, all’interno di un appartamento di vico San Guido, a due passi da via Riviera di Chiaia. Stese, agguati, minacce, violenze di ogni genere. Ma anche un episodio sinistro, avvenuto lo scorso due settembre all’esterno di Villa Pignatelli, sempre in via Riviera di Chiaia: parliamo del tentato omicidio di un ragazzo da poco maggiorenne, attualmente in coma, ricoverato all’ospedale del Mare. Sarebbe stato investito mentre percorreva una delle strade più note e prestigiose di Napoli, speronato e investito da un pirata della strada, in uno scenario che puzza di camorra. Secondo quello che sta emergendo dalle carte della Dda di Napoli, il giovane Raffaele Fioretti (è questo il nome dell’uomo investito il due settembre) sarebbe stato vittima di un tentato omicidio. Un agguato di cui tutti parlano rigorosamente sotto voce, tanto da spingere una donna a utilizzare un telefono pubblico di via Nisco per una telefonata anonima: «Non è stato un incidente - ha detto al centralinista - lo volevano ammazzare». 

Motivo? Da parcheggiatore abusivo attivo in via Imbriani, non avrebbe dato il pizzo al gruppo emergente, quello che farebbe capo a Giovanni Strazzullo, finito in manette insieme ad Armando Mastroianni e ad atri due complici. Vogliono 100 euro per ogni giorno di attività di ogni parcheggiatore. A Chiaia, sembra di capire, sta andando in scena una guerra tra gruppi criminali per la gestione di racket e droga (all’ombra di pub, ristoranti, baretti e paninoteche), una guerra senza esclusione di colpi. È in questo scenario che lo scorso 3 settembre una telecamera ha inquadrato il presunto boss emergente Giovanni Strazzullo (‘o kikko) immortalato sulla moto guidata da un complice mentre impugna un kalshnikov. A luglio, nel corso di una stesa consumata in via Cucca, «si notano alcuni bambini fuggire, dinanzi al terrore delle armi». Episodio che spingono il gip Antonio Santoro a scrivere: «Siamo di fronte a soggetti pericolosissimi legati l’uno all’altro da vincoli che in poco tempo hanno iniziato a comandare a Chiaia, attraverso azioni come le stese, oltre ad imporre un clima di terrore generalizzato. D’altronde, andare in giro con il Kalashnikov con la certezza che nessuno dirà niente, evidenzia l’efficacia di questa strategia».

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Ma torniamo alle pagine degli arresti. In cella finisce Strazzullo ‘o killo, assieme a Armando e Emanuele Mastroianni e a Gennaro Ruggiero, nel corso dell’inchiesta condotta dai pm Celeste Carrano e Maria Sepe, che hanno avuto il merito di scoperchiare la presunta gomorra di Chiaia. Stando alle verifiche condotte dal capo della Mobile Alfredo Fabbrocini, l’abitazione del presunto boss emergente sarebbe stata visitata da soggetti legati ad altri clan cittadini. È quanto emerge dalle foto che immortalano Vincenzo Caldarelli (alias Lulù) entrare nel basso di vico San Guido; ma anche la trasferta compiuta alcuni mesi fa da Strazzullo e dai suoi uomini a Secondigliano, quasi - scrivono gli inquirenti - a voler ribadire il proprio spessore criminale raggiunto.

Ma sono decine le immagini e gli episodi raccolti in pochi giorni a carico dei presunti camorristi emergenti, a proposito di armi, stese, minacce e agguati. Difeso dal penalista napoletano Giuseppe De Gregorio, Strazzullo viene indicato come responsabile di scorrerie armate, ben quattro stese (in via Cucca, roccaforte dei Frizziero; e in vico Santa Maria della Neve, zone controllata dai Cirella), ma anche del clima di terrore imposto con le visite armate a casa dei parcheggiatori abusivi. Tanto da spingere una donna, secondo il testo di una intercettazione, a commentare così la ronda con il mitra in bella mostra: «Ma come si fa usare il kalash, tu il kalash? Ma a chi devi uccidere? Ma hai capito il kalash lo devi usare per uccidere uno potente». 

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