Stese a Napoli, presi i boss della della Torretta: mitra in pugno tra le boutique di Chiaia

In carcere Armando Mastroianni e Giovanni Strazzullo: la strategia del terrore

Napoli, presi i boss della della Torretta
Napoli, presi i boss della della Torretta
di Giuseppe Crimaldi e Leandro Del Gaudio
Martedì 12 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 09:55
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Mitra in pugno e in sella a una moto, tra negozi e boutique di Chiaia. È successo lo scorso luglio, quando in quattro occasioni il primo quartiere cittadino è stato letteralmente battuto a tappeto da parte di presunti camorristi della zona della Torretta. Sono stati filmati mentre percorrevano in sella alle moto (assieme a tre complici) le zone “in” della città: mitra e armi da sparo in pugno. Erano pronti ad uccidere. Ma non è tutto. Sempre lo scorso luglio, avrebbero messo a segno quattro stese (scorrerie armate), un volume di fuoco degno di uno scenario di guerra, colpendo ripetutamente porte e finestre, puntando ad altezza d'uomo tra i vicoli della Torretta. Ma andiamo con ordine a partire dal blitz messo a segno ieri dagli uomini della Mobile del primo dirigente Alfredo Fabbrocini: sono finiti in cella (in quanto destinatari di fermi di pm) Armando Mastroianni e Giovanni Strazzullo, quest'ultimo ritenuto capo e promotore di un omonimo gruppo criminale attivo nella zona della Torretta. Sono accusati di quattro “stese” (scorrerie armate a scopo dimostrativo) avvenute in via Cucca e in vico Della Neve, a pochi giorni di distanza lo scorso luglio (4, 8, 16 e 26 luglio). Questa mattina saranno interrogati dal gip, nel corso della convalida del fermo, quando avranno modo di replicare alle accuse che li tengono in cella. Difesi dal penalista napoletano Giuseppe De Gregorio, i due presunti camorristi sono al momento in cella, alla luce di indagini che prendono le mosse da alcune indagini ricavate da telecamere sul territorio cittadino. E sono proprio le videocamere a svelare cosa è accaduto a Chiaia nelle ultime settimane, nel pieno della stagione che ha condotto a Napoli migliaia di turisti e che ha proiettato la città al centro del circuito che conta in materia di ricezione turistica. Inchiesta condotta dai pm Celeste Carrano e Maria Sepe, si lavora anche sul presidio armato del territorio, tanto che i due presunti malviventi avrebbero imposto la legge del terrore mostrandosi in giro, in sella alle moto, impugnando armi da guerra. Ma su cosa verte il business conteso da vecchi e nuovi clan? Semplice: il business dei parcheggiatori abusivi, a cui viene imposto il pizzo, gli stupefacenti e il racket in alcuni negozi. Come raccontato dal Mattino, la camorra punta alla movida cittadina e agli indotti criminali, che fanno leva soprattutto sui parcheggiatori abusivi. Altri tre presunti complici dei due soggetti in cella sono ora ricercati. Ma quello di Chiaia non è l'unico episodio di città a mano armata. In poche ore, l'intera area metropolitana si è trasformata in un inferno. Da Caivano, dove - tra domenica e lunedì notte - una stesa è stata consumata nella zona del parco verde; a Ponticelli (stesa da 21 colpi), al rione Sanità (agguato contro un piccolo pregiudicato). 

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Inquietante l'episodio verificatosi nella notte tra sabato e domenica alla Sanità. Nel quartiere che si sta riscattando, offrendo un'immagine lontana dai cliché più neri di un tempo e che attrae anche tanti turisti, è tornata la paura. Un giovane di 21 anni, Antonio C., è finito in ospedale con un proiettile di pistola conficcato nel braccio.

Misterioso l'agguato, sul quale indaga ora la polizia, anche per verificare la versione fornita dalla vittima: il ragazzo ha raccontato agli investigatori di essere stato avvicinato da due persone a lui sconosciute mentre percorreva, a piedi, il tratto di via Foria a pochi passi dall'ingresso del borgo dei Vergini; uno di loro avrebbe estratto una pistola sparando a bruciapelo alcuni colpi, uno dei quali lo ha centrato al braccio. Pare, stando sempre alla versione del 21enne, che i due non avessero intenzione di commettere una rapina, e dunque sorge l'interrogativo del motivo che avrebbe spinto a fare fuoco. L'agguato è stato consumato intorno all'una e mezza della notte. Il secondo segnale d'allarme proviene invece da Ponticelli, dove l'altra notte si sono vissuti momenti di terrore per quella che alcuni testimoni non esitano a definire una furiosa sparatoria in strada. Panico tra i residenti di via Al Chiaro di Luna per l'esplosione di colpi d'arma da fuoco. Ventuno colpi di pistola sparati da una paranza di criminali a bordo di potenti moto: sul posto sono stati repertati 21 bossoli di vario calibro. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma i carabinieri della compagnia di Poggioreale - allertati da alcune segnalazioni giunte al 112 - si sono accorti che uno dei proiettili si è conficcato tra la carrozzeria e il lunotto posteriore di un'utilitaria parcheggiata sotto un palazzo. 

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