Rosa Gigante uccisa a Napoli, il figlio Donato De Caprio: «Voglio giustizia»

Il salumiere tiktoker: «Ci vedevamo tutti i giorni, è un momento di sofferenza estrema»

Donato De Caprio, figlio della donna uccisa, e Stefania Russolillo, presunta assassina
Donato De Caprio, figlio della donna uccisa, e Stefania Russolillo, presunta assassina
di Melina Chiapparino e Giuseppe Crimaldi
Giovedì 20 Aprile 2023, 00:01 - Ultimo agg. 21 Aprile, 07:05
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«Ho fatto un guaio, ho ucciso la signora Rosa e l’ho bruciata». Stefania Russolillo, la 47enne accusata dell’omicidio di Rosa Gigante, avvenuto in un condominio di edilizia popolare a Pianura, è appena rientrata a casa e confida l’orrore al suo compagno, che si precipita nell’appartamento della 73enne e la trova riversa sul pavimento, senza vita e con gli abiti bruciacchiati. A quel punto chiama la polizia, e riferisce i fatti. Poi, però, trasferita in Questura negli uffici della Squadra Mobile e alla presenza del pm Maurizio De Marco, la donna cambia versione: «Non ho mai detto al mio compagno di aver fatto quella cosa, non ho ucciso io la signora e tanto meno dato fuoco ai suoi vestiti». Due versioni opposte e contrastanti.

Stefania, che si scoprirà poco dopo essere in cura presso un centro d’igiene mentale e affetta da gravi problemi psichiatrici, verrà fermata nella tarda serata di martedì con l’accusa di omicidio.

Nelle prossime ore comparirà davanti al gip chiamato a convalidare l’arresto.

Ma torniamo all’interrogatorio in Questura. Assistita dall’avvocato Raffaello Scelsi, la Russolillo dichiara: «A mezzogiorno ho sentito la voce di Rosa sulle scale: urlava e mi rimproverava di averle rubato le bollette dalla cassetta postale, e di fare sporcizia sui pianerottoli. Abbiamo iniziato a litigare, lei mi ha afferrato per i capelli e io mi sono difesa. Mentre chiedevo aiuto lei è caduta all’indietro, ma io non le ho messo le mani addosso. A terra continuava a urlare, e da quel momento non ricordo più nulla...». 

Indagine lampo della Squadra Mobile guidata da Alfredo Fabbrocini, che ieri mattina durante un punto stampa ha precisato che «per capire le cause del decesso bisognerà attendere i risultati dell’autopsia», confermando che l’indagata ha fatto solo parziali ammissioni e che la sua individuazione è stata possibile grazie alle testimonianze di altre persone presenti nel palazzo». A proposito dell’arma del delitto: non si esclude che la povera Rosa sia stata soffocata con un laccio di plastica dell’aerosol, e non dunque a colpi di martello. 

 

Già, i buchi neri e i vuoti. Un nervo investigativo scoperto sul quale batte anche il legale dei familiari della vittima, il penalista Hilarry Sedu: «Ci sono tanti punti da chiarire e tanti interrogativi che attendono una risposta - ha detto - i figli della vittima sono tutti sotto choc e chiedono giustizia, vogliono sapere la verità sull’accaduto». Lapidario il commento dell’avvocato Raffaello Scelsi, che difende la Russolillo: «Lasciamo le indagini agli inquirenti e attendiamo lo sviluppo della vicenda». Per la famiglia di Rosa, dunque, dietro la tragedia potrebbe esserci non una lite per un dispetto, la sottrazione della posta, ma addirittura un furto, al quale non si esclude che possa aver partecipato anche più di una persona, sfociato in omicidio.

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«Voglio giustizia e tutta la verità». Soffoca le parole nel pianto Donato De Caprio, il “tiktoter food influencer” che ieri ha trascorso la giornata con i familiari e gli amici più stretti. «La mia famiglia si è subito affidata ai legali per chiedere giustizia e scoprire la verità su ciò che è accaduto, perché nessuno al momento è a conoscenza della verità», ha spiegato al Mattino. «La sofferenza che sto provando è troppo forte per poter esprimere qualsiasi opinione ma una cosa è certa: mia madre era una donna lucida e nel pieno delle sue facoltà intellettive», sottolinea l’influencer riferendosi alla girandola di notizie che si è scatenata sulla 73enne trovata senza vita nella propria abitazione. «Mia madre era una donna vigile e cosciente che non può essere definita invalida all’infuori dell’unico problema che aveva in quanto non vedente» specifica De Caprio che, insieme agli altri familiari è sempre stato molto attento alle esigenze dell’anziana. «La mia abitazione è vicino alla sua, ci vedevamo ogni giorno e mia madre ha sempre avuto al suo fianco tutta la famiglia» aggiunge il tik toker che aveva visto la mamma la sera prima dell’accaduto. «Quello che è successo è talmente grave che non trovo le parole per dire altro e chiedo rispetto per questo momento di estrema sofferenza» ha concluso. 

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