Napoli, la scuola nuova è abusiva: «Può aprire in pochi mesi»

Napoli, la scuola nuova è abusiva: «Può aprire in pochi mesi»
di Paolo Barbuto
Sabato 5 Febbraio 2022, 09:30 - Ultimo agg. 6 Febbraio, 09:22
4 Minuti di Lettura

La scuola di via Rotondella urla la sua voglia di sopravvivenza stagliandosi, bianca, al centro di una vegetazione aggressiva che la sta lentamente avvolgendo. È quasi completa ma la soprintendenza ne chiede l'abbattimento perché il Comune di Napoli l'ha costruita senza chiedere i permessi necessari.

Per raggiungere l'istituto bisogna lottare contro i rovi: rami e spine acuminate impediscono l'avvicinamento, bisogna armarsi di pazienza, lottare, procurarsi graffi per avere la meglio e creare un varco attraverso il quale conquistare l'ingresso.

Una volta superato l'ultimo muro di foglie, la sorpresa: sembra che gli ultimi operai siano usciti dalla scuola un giorno fa. Non ci sono i consueti segni di degrado, di cedimenti, non una lesione alle pareti, perfino i marmi, già posizionati nei vani delle finestre, sono in perfetto stato.

Di primo acchito la scuola presenta l'ampia palestra, perfetta.

Mancano una mano di bianco alle pareti e le porte per immaginare qui dentro bimbi che fanno ginnastica. La struttura è ben progettata, tantissime aperture, tetti spioventi verso l'interno che consentono di incanalare l'acqua piovana e permettono allo stesso tempo di avere luce naturale perfino in un tardo pomeriggio d'inverno. 

Tutt'intorno alla scuola, realizzata su un solo piano e non invasiva rispetto all'ambiente circostante, ci sono decine di aule. Anche queste sono conservate perfettamente, nonostante i dieci anni consecutivi di abbandono.

Ovviamente molte parti dell'istituto sono state invase dai piccioni che svolazzano felici all'interno e cospargono di guano ogni centimetro del percorso, ma si tratta di questioni risolvibili con una buona pulizia, anche perché non c'è ancora la pavimentazione definitiva. Anche qui l'idea progettuale è avvincente, ci sono piccole aule che possono diventare più grandi grazie a collegamenti già previsti con le stanze confinanti.

La parte della scuola che dovrebbe ospitare i bambini è quella, attualmente, a maggior rischio di invasione della vegetazione. Le grandi finestre sono realizzate ma non ci sono vetri, così i primi rami già si sono impadroniti dell'interno. L'invasione della vegetazione sarebbe un colpo pesante: le piante, soprattutto le radici, sono capaci di procurare danni insostenibili anche per il cemento più resistente. Insomma, se qualcuno tiene al futuro di questa scuola e spera che non venga abbattuta, dovrebbe almeno provvedere ad arginare l'invasione del regno vegetale. 

La zona destinata alla presidenza e alle stanze per il personale è arretrata rispetto alle aule. Anche lì è tutto pronto, anche in quella zona mancano solo porte e finestre per poter andare subito a lavorare.

Ci sono anche tanti bagni, alcuni predisposti per ospitare i disabili. Colpisce il fatto che tutti gli impianti sono già posizionati, sia quello idraulico con tutte le cassette già al loro posto, sia quello elettrico che ha ogni diramazione approntata per il collegamento. Anche la parte impiantistica sembra perfettamente mantenuta. Mancano i radiatori che erano già stati posizionati ma sono stati rimossi per evitare che qualcuno andasse a rubarli nei lunghi giorni di abbandono.

Tutt'intorno all'istituto è prevista una vastissima area a verde che oggi è solo immaginabile al di sotto dei rovi che hanno preso possesso di ogni spazio. Lungo il perimetro esterno dell'istituto mancano i tombini, ma non sono stati portati via, semplicemente non li hanno mai posizionati perché al momento dell'abbandono del cantiere era ancora in fase di allestimento l'area esterna.

Gli spazi sono immensi, pensati per consentire ai bambini di stare fuori a giocare, o anche a fare lezione, nei giorni più caldi. 

Nell'ampio giardino posteriore la sorpresa: nella scuola abusiva si è piazzato un abusivo. Dell'area ha preso possesso un apicoltore che ha sistemato le sue arnie all'ombra della scuola e ha utilizzato i sistemi di incanalamento delle acque piovane dell'istituto per alimentare un gigantesco cassone di plastica dove raccoglie l'acqua che poi utilizza per le sue attività

Al momento in cui abbiamo visitato la scuola c'erano solo le arnie e le api in costante movimento, dell'apicoltore nessuna traccia anche se la manutenzione è estremamente accorta, segno che le visite, evidentemente, sono costanti.

Proprio nel giardino posteriore, a ridosso della struttura, un unico segno preoccupante. Una parte del terreno s'è sprofondata proprio di fianco alla scuola, probabilmente è il risultato di dieci anni di pioggia incanalata dal tetto della scuola e non indirizzata verso un sistema fognario. Il guaio non sembra preoccupante e non cancella la sensazione di completezza: con un paio di mesi di lavori di buona lena la scuola potrebbe già essere in funzione. Ma è abusiva e vogliono abbatterla. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA