Manfredi lancia l'allarme in commissione antimafia: infiltrazioni della camorra nei b&b. «Ma c'è rinascita nei rioni a rischio»

Manfredi lancia l'allarme in commissione antimafia: infiltrazioni della camorra nei b&b. «Ma c'è rinascita nei rioni a rischio»
di Paola Perez
Giovedì 2 Dicembre 2021, 18:02 - Ultimo agg. 22:08
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La preoccupazione per la fragilità di un sistema economico e sociale messo in ginocchio dal Covid, e quindi più esposto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, cominciando da attività di più semplice gestione (e perciò meno controllabili) come i bed&breakfast. Ma anche una visione proiettata in avanti sulla possibilità di riscatto e rilancio della città, un bicchiere da vedere sempre mezzo pieno di progetti culturali, sociali, urbanistici e di innovazione tecnologica. Così il sindaco Gaetano Manfredi ha disegnato oggi il suo punto d'osservazione su Napoli in commissione parlamentare antimafia. Senza perdere di vista la realtà, in cui bisogna sempre fare in conti con la camorra, il primo cittadino ha lasciato spazio alle buone pratiche: il rione Sanità riprende vita con il modello di gestione delle catacombe di San Gennaro, Napoli Est può contare sul polo digitale di San Giovanni. E lo stesso quartiere Scampia, dipinto in nero da “Gomorra”, forse proprio grazie ai fari accesi dalla fiction non è più anticamera d'inferno ma periferia in cerca di identità. 

«C'è una stretta connessione fra le potenzialità dell'infiltrazione mafiosa e di tutte le azioni criminali con la fragilità economica legata al post Covid. È un tema su cui c'è un grande timore da parte di tutti», ha detto il sindaco di Napoli. «In queste ore stiamo analizzando i dati legati all'infiltrazione nei bed & breakfast, un'attività molto “light” e dove quindi è più facile che la camorra si possa intrufolare. I controlli delle attività, dei cambi di proprietà e dei cambi di licenze sono estremamente importanti». Manfredi ha ricordato che «il Covid ha determinato una fragilità del tessuto commerciale, del tessuto delle piccole aziende locali e delle piccole aziende territoriali. Queste in parte sono state sostenute dal pubblico, ma in larga parte non sono riuscite ad accedere o ad avere un accesso sufficiente.

La disponibilità da parte della camorra di grandi capitali ha fatto sì che ci sia stato un intervento per sostenere attività commerciali, attività della ristorazione, piccole attività alberghiere che hanno avuto difficoltà legate al Covid, impossessandosene dal punto di vista della disponibilità economica».

«Se Gomorra sia stato un fattore positivo o negativo è un tema complesso su cui ci sono opinioni molto divergenti. Non so dare un giudizio assoluto, è un tema su cui occorre fare una riflessione, non è facile fare una valutazione», ha detto ancora Manfredi rispondendo a una domanda sul possibile effetto emulativo della serie tv ispirata al libro di Roberto Saviano. «Il tema più ampio della rappresentazione della camorra o della mafia attraverso i mass media - ha ricordato Manfredi - era già stato affrontato ai tempi della “Piovra”, 20 o 30 anni fa. Su “Gomorra” c'è questo dibattito, soprattutto nella nostra città, su quanto questa rappresentazione sia da un lato un fattore di emulazione e dall'altro sia un fatto utile, perché alla fine consente la conoscenza di certi fenomeni che prima erano non conosciuti. È un tema complesso su cui ci sono opinioni molto divergenti».

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Manfredi ha sottolineato come Scampia, quartiere nel quale è in larga parte ambientata la serie televisiva, «proprio per effetto di “Gomorra” non sia la Scampia di 10 anni fa. C'è stato un impegno dello Stato, un impegno delle associazioni, c'è stato un riscatto. Rappresentare il male ha portato alla parte sana di quel quartiere il volersi riscattare, ha avuto un effetto al contrario. Poi è indubbio che, per dei giovani criminali, vedere quei simboli possa rappresentare per loro un fattore da emulare. Penso che il non rappresentare sia sbagliato, ma va studiato bene l'effetto che queste cose fanno. Non è un tema facile su cui fare una valutazione: mentre posso dire che la rimozione di murales e altarini che ricordano giovani morti in occasioni di conflitto camorristico sia stata una cosa giusta, non so dare un giudizio assoluto sul fatto che “Gomorra” sia stata un fattore positivo o negativo». 

«Un tema molto importante è quello della qualità dell'abitare. In molti quartieri periferici vediamo che gli insediamenti di edilizia economica e popolare rappresentano spesso il luogo ideale per l'insediamento di attività criminali e di disagio - ha detto ancora Manfredi - noi abbiamo a disposizione molte risorse legate all'impiego dei fondi del Pnrr e sarebbe utile che, nell'indirizzare queste risorse, anche nei progetti che vengono messi in campo, ci fosse anche un focus sull'efficacia degli interventi rispetto alla riduzione delle condizioni di disagio e di degrado che favoriscono la propagazione delle attività criminali. Ci sono i grandi progetti di trasformazione delle periferie, e avere un focus specifico su questo tema sarebbe molto importante. La qualità e l'organizzazione dell'abitare rappresentano un fattore importante per contrastare la criminalità, sia micro che macro. Questo è un tema che in Inghilterra e negli Stati Uniti è stato molto studiato dagli urbanisti ed è un tema su cui fare una riflessione». 

«È difficile valutare cosa la presenza delle mafie non ha portato all'economia di un territorio, è più facile valutare quello che si porta quando invece le mafie si vincono», ha rimarcato Manfredi,portando ad esempio il caso del Rione Sanità. «Era un quartiere fortemente condizionato dalle dinamiche mafiose, lì è nato un sistema associativo intorno alla parrocchia e all'azione che ha fatto un parroco molto attivo, è nata la Cooperativa La Paranza che ha cominciato gestendo le Catacombe di San Gennaro, che era un luogo abbandonato e oggi è uno dei siti turistici più importanti, poi tutta una serie di attività di ricezione, di accoglienza, di innovazione. Oggi questa struttura ha creato 300 posti di lavoro a tempo indeterminato, un giro d'affari di varie decine di milioni, un impatto importantissimo sull'economia di quel quartiere che è diventato meta turisti che arrivano da tutto il mondo, e chiaramente poi la presenza turisti ha portato anche legalità. Quello è un esempio di come un luogo tra i piu malfamati città possa diventare uno dei grandi attrattori culturali e che creano grande economia».  Manfredi ha portato tra gli esempi positivi anche San Giovanni a Teduccio, «altro quartiere difficile dove durante il mio Rettorato abbiamo fatto questo Polo del digitale, portando Apple e grandi gruppi internazionali, un pezzo della facoltà di Ingegneria. Abbiamo fatto una valutazione di impatto e questo ha portato grande economia, abbiamo portato migliaia di studenti e di ricercatori da tutto il mondo e quel pezzo di città progressivamente si è trasformato. Tra poco apriremo un pezzo dell'Università di Medicina a scampia. Quando si investe e si porta qualità nei territori, alla fine c'è un beneficio per tutti, perché le persone hanno poi posti di lavoro qualificato e anche libero».  

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