Napoli, i giovani decollano per le isole a rischio variante: «La quarantena? Vacanze più lunghe»

Napoli, i giovani decollano per le isole a rischio variante: «La quarantena? Vacanze più lunghe»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 19 Luglio 2021, 23:57 - Ultimo agg. 20 Luglio, 19:08
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Un quarto d’ora prima di volare verso la Grecia, i sorrisi del diciottenne Luca Barone e dei suoi sette amici sono larghissimi. Mentre i ragazzi si mettono in posa per una foto, negli occhi dei neo-maggiorenni napoletani si riconosce la spensieratezza di chi sogna «finalmente, dopo due anni di restrizioni, la vacanza all’estero». Dall’altro lato, però, le note stonate: l’impennata da variante Delta nelle principali location europee di movida e le limitazioni (coprifuoco e stop alla musica dalle 18) disposte dalle autorità elleniche per contrastare l’impennata di contagi a Mykonos. 

Da Napoli si continua a volare in massa verso la Grecia e le altre mete di vacanza invase ancora una volta dal Covid (da Ibiza a Santorini, da Malta a Zante).

La folla dei partenti aumenta a Capodichino, in progressione, giorno dopo giorno, e solo un ragazzo dei dodici intercettati ieri ha rinunciato alla vacanza sulle isole elleniche. Non mancano neppure gli arrivi: turisti spagnoli, olandesi, svizzeri, durante la bufera di ieri pomeriggio, si sono ammassati sotto la tettoia in zona arrivi allo scalo partenopeo. 

Diciannove luglio 2021, ore 14.15, Capodichino. Otto amici, da poco maggiorenni, si abbracciano e si mettono in posa per una foto poco prima di partire per la Grecia (destinazione Zante, a oggi esente da coprifuoco e divieto di musica a partire dalle 18, al contrario di Mykonos). In mano, i giovanissimi stringono allegramente altrettanti green-pass (cartacei) che stanno per presentare agli imbarchi.

«Solo uno di noi ha cambiato idea e ha deciso di non partire più, viste le notizie sui contagi e le limitazioni che stanno arrivando dalla Grecia – continua Barone – Ha perso 200 euro. Eppure, ci eravamo assicurati, ma lui aveva pagato l’hotel per la conferma della prenotazione e il volo aereo. Abbiamo tutti il green-pass, e di noi otto soltanto uno non è vaccinato».

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Non si sa chi, e gli amici, naturalmente, non lo indicano. Ad accompagnare i teen-agers al gate di Capodichino ci sono anche due papà: «Certo che siamo preoccupati – sospira Vanni Ricciolino mentre abbraccia suo figlio Mattia, che controlla per l’ultima volta la valigia – E perciò abbiamo consigliato ai nostri ragazzi di non andare all’estero. Però il viaggio post-maturità lo abbiamo fatto tutti. Quello che conta è che noi siamo vaccinati, che anche loro siano vaccinati e che siano poi assicurati per il viaggio, anche contro il Covid. Abbiamo fatto l’assicurazione, ci è costata 29 euro. Abbiamo messo in conto che i ragazzi possano restare un po’ più di tempo in Grecia, ma a livello clinico i vaccini ci tranquillizzano parecchio. Noi genitori, comunque, resteremo in Italia e andremo a Sperlonga». «Partirò anche io, nei prossimi giorni – aggiunge l’altro papà, Nello Pennacchio – Proviamo a rivivere un po’. Altrimenti i vaccini a cosa sono serviti?».

Verso Zante, alla stessa ora, stanno andando anche Gabriele Mancini e i suoi tre amici: «Ci avevamo pensato a non partire, onestamente, ma sta diventando veramente dura: se non fossimo partiti oggi, avremmo perso il viaggio per il secondo anno di fila – commenta – Fa rabbia vedere che si organizzano partite con migliaia di spettatori e che poi si proibiscano gli spostamenti a un singolo cittadino. Ci siamo vaccinati tutti e quattro, nelle sessioni dei diplomandi». La preoccupazione c’è, in sintesi, nei pensieri dei giovani. Ma non è tale da imporre una rinuncia alla vacanza. 

Il ritorno del Covid (anticipato rispetto all’estate 2020, quando le polemiche sul liberi tutti in discoteca e i contagi si presentarono a settembre), sta producendo insomma poche disdette e molte partenze. I giovani napoletani, va detto, non sono però i soli a sfidare l’impennata dei contagi. Tanti anche gli arrivi, a Capodichino. Altra storia significativa tra quelle intercettate ieri a Capodichino è quella di Antonio D’Antonio: «Aspetto mio figlio di ritorno da Mykonos – racconta – Lui è vaccinato. Io ho visto bene la malattia: mi sono fatto due mesi di Cotugno con il Covid. E ho perso due miei amici per colpa di questa maledetto virus. Ho deciso comunque di far partire mio figlio, che è giovane e ha necessità di svagarsi». Hans, invece, arriva poco dopo da Eindhoven, con tre trolley alla mano: «Siamo olandesi – sorride in inglese – e non ci aspettavamo questa accoglienza così piovosa. Solo uno di noi non è vaccinato, ma un po’ di mare mediterraneo non ci farà male». 

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