Un quarto d’ora prima di volare verso la Grecia, i sorrisi del diciottenne Luca Barone e dei suoi sette amici sono larghissimi. Mentre i ragazzi si mettono in posa per una foto, negli occhi dei neo-maggiorenni napoletani si riconosce la spensieratezza di chi sogna «finalmente, dopo due anni di restrizioni, la vacanza all’estero». Dall’altro lato, però, le note stonate: l’impennata da variante Delta nelle principali location europee di movida e le limitazioni (coprifuoco e stop alla musica dalle 18) disposte dalle autorità elleniche per contrastare l’impennata di contagi a Mykonos.
Da Napoli si continua a volare in massa verso la Grecia e le altre mete di vacanza invase ancora una volta dal Covid (da Ibiza a Santorini, da Malta a Zante).
Diciannove luglio 2021, ore 14.15, Capodichino. Otto amici, da poco maggiorenni, si abbracciano e si mettono in posa per una foto poco prima di partire per la Grecia (destinazione Zante, a oggi esente da coprifuoco e divieto di musica a partire dalle 18, al contrario di Mykonos). In mano, i giovanissimi stringono allegramente altrettanti green-pass (cartacei) che stanno per presentare agli imbarchi.
«Solo uno di noi ha cambiato idea e ha deciso di non partire più, viste le notizie sui contagi e le limitazioni che stanno arrivando dalla Grecia – continua Barone – Ha perso 200 euro. Eppure, ci eravamo assicurati, ma lui aveva pagato l’hotel per la conferma della prenotazione e il volo aereo. Abbiamo tutti il green-pass, e di noi otto soltanto uno non è vaccinato».
Non si sa chi, e gli amici, naturalmente, non lo indicano. Ad accompagnare i teen-agers al gate di Capodichino ci sono anche due papà: «Certo che siamo preoccupati – sospira Vanni Ricciolino mentre abbraccia suo figlio Mattia, che controlla per l’ultima volta la valigia – E perciò abbiamo consigliato ai nostri ragazzi di non andare all’estero. Però il viaggio post-maturità lo abbiamo fatto tutti. Quello che conta è che noi siamo vaccinati, che anche loro siano vaccinati e che siano poi assicurati per il viaggio, anche contro il Covid. Abbiamo fatto l’assicurazione, ci è costata 29 euro. Abbiamo messo in conto che i ragazzi possano restare un po’ più di tempo in Grecia, ma a livello clinico i vaccini ci tranquillizzano parecchio. Noi genitori, comunque, resteremo in Italia e andremo a Sperlonga». «Partirò anche io, nei prossimi giorni – aggiunge l’altro papà, Nello Pennacchio – Proviamo a rivivere un po’. Altrimenti i vaccini a cosa sono serviti?».
Verso Zante, alla stessa ora, stanno andando anche Gabriele Mancini e i suoi tre amici: «Ci avevamo pensato a non partire, onestamente, ma sta diventando veramente dura: se non fossimo partiti oggi, avremmo perso il viaggio per il secondo anno di fila – commenta – Fa rabbia vedere che si organizzano partite con migliaia di spettatori e che poi si proibiscano gli spostamenti a un singolo cittadino. Ci siamo vaccinati tutti e quattro, nelle sessioni dei diplomandi». La preoccupazione c’è, in sintesi, nei pensieri dei giovani. Ma non è tale da imporre una rinuncia alla vacanza.
Il ritorno del Covid (anticipato rispetto all’estate 2020, quando le polemiche sul liberi tutti in discoteca e i contagi si presentarono a settembre), sta producendo insomma poche disdette e molte partenze. I giovani napoletani, va detto, non sono però i soli a sfidare l’impennata dei contagi. Tanti anche gli arrivi, a Capodichino. Altra storia significativa tra quelle intercettate ieri a Capodichino è quella di Antonio D’Antonio: «Aspetto mio figlio di ritorno da Mykonos – racconta – Lui è vaccinato. Io ho visto bene la malattia: mi sono fatto due mesi di Cotugno con il Covid. E ho perso due miei amici per colpa di questa maledetto virus. Ho deciso comunque di far partire mio figlio, che è giovane e ha necessità di svagarsi». Hans, invece, arriva poco dopo da Eindhoven, con tre trolley alla mano: «Siamo olandesi – sorride in inglese – e non ci aspettavamo questa accoglienza così piovosa. Solo uno di noi non è vaccinato, ma un po’ di mare mediterraneo non ci farà male».