Neomelodici ispirati a Maria Paola Gaglione
«Sì ai video, ma solo per fini sociali»

Neomelodici ispirati a Maria Paola Gaglione «Sì ai video, ma solo per fini sociali»
di Daniela De Crescenzo
Venerdì 4 Giugno 2021, 09:56
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Stop all'uso dell'immagine di Maria Paola Gaglione, la ragazza morta in un incidente stradale provocato, secondo i magistrati che hanno condotto le indagini, dal fratello Michele che per questo si trova in carcere. Il delitto, avvenuto durante un inseguimento, sarebbe nato dalla scelta di Michele di fermare a ogni costo la ragazza in fuga con il fidanzato, il trans Ciro Migliore, poi arrestato per spaccio. Una vicenda drammatica a cui un neomelodico si è ispirato per trarne un video e una canzone che ha raggiunto il mezzo milione di visualizzazioni.
 


Ma i genitori di Maria Paola non ci stanno e tramite il loro legale, Francesco Luigi Marini, chiedono di ritirare il filmato dal web, assicurando, invece, di essere disponibili all'utilizzo del nome e dell'immagine della figlia «per scopi sociali ma non a scopo di lucro o nell'interesse del singolo individuo». «Soltanto di recente la famiglia è venuta a conoscenza della realizzazione di un video che accompagna un brano musicale dedicato alla figlia e nel quale, appaiono l'immagine della stessa e l'utilizzo del suo nome e cognome come riferimento esplicito al pezzo musicale. Il brano si intitola «L'Ammore è Ammore» e viene cantato dal rapper Tony King. Il video in questione è fruibile liberamente tramite note piattaforme di streaming e solo su youtube ha realizzato circa mezzo milione di visualizzazioni», sostengono Giuseppina Amico e Franco Gaglione tramite l'avvocato e poi spiegano: «Dal pezzo, l'artista, i produttori, l'etichetta traggono un'utilità che si riverbera non solo in ingressi di natura monetaria, ma altresì in un vantaggio - sempre poi traducibile in termini economici - di visibilità  artistica capace di spingere a fini pubblicitari, la propria immagine di cantante, etichetta discografica».

Video

Ma, ricorda Marini, «Nessuno ha informato i miei assistiti dell'intenzione di usare il nome e l'immagine della congiunta deceduta per l'indicata iniziativa né hanno mai ricevuto autorizzazioni.

A questa si aggiungono altre iniziative che presentano un comune denominatore con quella di cui sopra. Sembra che a breve uscirà un cortometraggio ispirato alla vita della figlia scomparsa. Anche in quest'ultimo caso, l'uso del nome e dell'immagine non è mai stato neppure comunicato alla famiglia». Il legale chiede il ritiro del video dal web rinunciando, se ciò avverrà, a ogni risarcimento del danno.


I genitori di Maria Paola, invece, si dicono favorevoli all'utilizzo della storia della figlia per fini educativi e infatti il legale sottolinea: «La famiglia concorda sull'opportunità che il nome e l'immagine di Paola possa essere utilizzato dalle istituzioni laddove le stesse vogliano sollecitare, mediante l'uso del nome-immagine, una riflessione che, attraverso un dibattito sociale si traduca in un'opportunità di crescita della società». 
 

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