No vax, tensioni al tribunale di Napoli: «Siamo pronti a denunciare Draghi»

No vax, tensioni al tribunale di Napoli: «Siamo pronti a denunciare Draghi»
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 29 Gennaio 2022, 09:33
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Hanno deciso di tornare alla carica. Questa volta non nelle piazze o per partecipare al solito flash mob tra la gente che pure comincia a guardarli ormai con una certa punta di diffidenza.

No: stavolta nello scegliere il tribunale, il popolo dei No vax ha deciso di passare all'offensiva giudiziaria per denunciare nientemeno che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e con lui il governo tutto sulle decisioni di rendere obbligatorie le vaccinazioni anti Covid, definito «strumento r misura ricattatoria, diretta a spingere al vaccino» e che - a detta del collegio di legali che assistono gli irriducibili a ipotizzare un caso di violenza privata.

Per depositare l'esposto-querela negli uffici giudiziari del neo-battezzato Palazzo di Giustizia Alessandro Criscuolo, al Centro direzionale, ieri mattina si è radunata una folla variegata: erano tutti i sostenitori della linea dura alle vaccinazioni.

Almeno una cinquantina, o forse più. Tutti si sono messi in fila (la stragrande maggioranza di loro, come documenta la foto a corredo non indossava nemmeno la mascherina) intasando di fatto l'ingresso al pubblico del tribunale su piazza Giovanni Porzio.

Alla fine la denuncia (che riporta ad uno studio legale di Genova, quello dell'avvocato Marco Mori) è stata depositata e protocollata. 

È un lungo e articolato atto d'accusa contro il governo e i responsabili della politica di prevenzione sanitaria, che giunge ancora una volta a paragonare tali scelte alla devastazione provocata in Italia dalle leggi razziali fasciste.

«La norma introduce per la prima volta nel nostro ordinamento - si legge negli atti presentati ieri alla Procura - non già una normale sanzione, ma un vero e proprio ricatto dietro precisa minaccia, e ciò in assenza di un obbligo vaccinale diretto in senso proprio. Anzi, lo scopo della norma era proprio di imporre la vaccinazione s chi non voleva effettuarla attraverso il ricatto alimentare. Tutto ciò era solo l'antipasto a quello che sarebbe dovuto succedere».

Segue, nella memoria presentata ieri, una lunga serie di circostanze che - agli occhi dei denuncianti - avrebbero leso una serie di diritti fondamentali della persona. 

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Insomma, a due anni dall'esplosione della pandemia, i No vax non arretrano ed anzi sono più arrabbiati che mai. «Questo governo - dice uno degli attivisti del movimento che ieri era in fila all'esterno del Palazzo di Giustizia - per l'esecutivo chi non cedeva e non si vaccinava poteva anche morire di fame, tante sono state le implicazioni su molti livelli, compreso quello del lavoro. Recentemente Draghi in una conferenza stampa lo ha detto chiaro e tondo: Chi non si vaccina muore. Le conseguenze per noi sono state devastanti: dal lavoro all'accesso ai mezzi pubblici, ai luoghi dello sport, ai ristoranti. Assurdo: ora chiediamo che qualcuno paghi per tutto questo: e il primo non può che essere Mario Draghi».

Ma torniamo alla linea legale. «Con i decreti emanati durante le ultime festività - si legge - il governo, sempre nell'ottica di usare metodi di coercizione violenta verso chi non vuole vaccinarsi ha esteso l'obbligo vaccinale indiretto (il cosiddetto Green pass rafforzato) per l'utilizzo dei trasporti pubblici, la pratica degli sport di squadra anche all'aperto, alzando l'asticella e vietando il lavoro a chi non aveva il vaccino. Vietare ad un cittadino di lavorare, così impedendogli di sopravvivere, è contro ogni principio di rispetto della persona umana». I No vax sono più determinati che mai a portare avanti la loro battaglia, e così è cominciato anche a Napoli il primo atto della vicenda giudiziaria. 

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